Articoli con tag processo

ONDA 2008: LA STORIA NON SI SCRIVE NEI TRIBUNALI!

Solidarietà agli studenti sotto processo per le mobilitazioni del 2008

Il 13 febbraio, il Tribunale di Milano emetterà la sentenza di primo grado verso alcuni studenti per la tentata occupazione della stazione FN di Cadorna avvenuta durante il periodo di mobilitazione noto come “movimento dell’Onda”. Altri processi si sono appena conclusi o sono tuttora in corso: si tratta di 200 denunce per 62 studenti, che vanno dall’interruzione di pubblico servizio, manifestazione non autorizzata, ed altre accuse collegate ai momenti di mobilitazione messi in atto contro la deriva aziendalista di tutto il sistema formativo.

milanoMai quest’onda mai mi affonderà, gli squali non mi avranno mai…”


Colpendo gli studenti che si sono battuti con più decisione, si tenta di rinchiudere dentro i tribunali un grande movimento, che tra ottobre 2008 e dicembre 2009, si è battuto sia contro la riforma Gelmini, sia contro le politiche neoliberiste di governo e Confindustria. Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nei cortei, nei blocchi stradali e delle stazioni, nelle occupazioni delle facoltà di molte città; e le nostre rivendicazioni non riguardavano soltanto l’ambito studentesco: collegarsi alle lotte dei lavoratori, contro i licenziamenti, o contro l’ulteriore precarizzazione della forza lavoro, erano parole d’ordine assunte da buona parte del movimento.

Chi governa sa benissimo che il mondo della formazione è sempre più funzionale ad un mondo del lavoro precario e senza garanzia alcuna. Questa condizione sta già generando tensioni sociali. Mentre sono sempre più coloro che vengono colpiti dai licenziamenti o dalla flessibilizzazione delle loro condizioni di lavoro, studenti che fanno propria la parola d’ordine “collegare le lotte”, costituiscono una voce fuori dal coro contro i piani di sfruttamento, che siano lo smantellamento del diritto allo studio, il modello Marchionne o la riforma Fornero. Pertanto, ogni disturbo va eliminato, perché la direzione nella quale ci stiamo muovendo è chiaramente definita.

La risposta migliore ad un attacco repressivo è continuare la lotta: per questo, pensiamo che si debba riportare la questione dalle aule dei tribunali agli studenti, ai giovani lavoratori che hanno dato vita a quelle mobilitazioni, e che ancora oggi si battono.

Non riteniamo di doverci assumere la responsabilità politica riguardante le motivazioni e le scelte che hanno portato migliaia di persone a e mobilitarsi. Tantomeno vogliamo assumerci la responsabilità penale in riferimento a quelle giornate

Sviluppare una memoria collettiva, da anteporre alla “memoria giudiziaria” significa prima di tutto porre le basi e affilare la critica per le future mobilitazioni, sia nella scuola che nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, è l’esempio migliore che si possa dare verso le giovani generazioni di studenti, che cercando di sviluppare la loro critica alla deriva aziendalista della scuola e dell’università stanno già preparando la prossima Onda.

“Aspettando un’onda lunga, passa la cera un’altra volta.
Poi col vento nelle mani, qui il futuro è già domani”

Ribellarsi era, è, e sarà giusto.
No all’istruzione merce,
NO alla scuola/università azienda

RED NET – Rete delle realtà studentesche autorganizzate

FOTO DA MILANO, ROMA, FIRENZE, NAPOLI, SIENA, URBINO, PISA

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Solidarietà agli imputati di Genova 2001

Sono passati pochi giorni dall’ultimo atto del processo che vedeva coinvolta la catena di comando della polizia di stato per l’irruzione alla scuola Diaz, risoltosi in un pugno di mosche: l’indulto farà sì che nessuno entri in carcere, le pene comminate comportano solo la rimozione per 5 anni dai pubblici uffici (tra questi l’ex capo della mobile di Genova Filippo Ferri, attuale capo della mobile di Firenze ormai dimesso) e non per tutti gli imputati, visto che  non si applica ai capisquadra che guidarono i 400 celerini all’interno della scuola: questi ultimi esecutori si vedranno inoltre cadere prescritti i reati di lesioni gravi commessi. Si palesa ancora una volta la sostanziale impunità che circonda i boia in divisa, assolti o promossi, come Gianni De Gennaro, ex capo della polizia promosso sottosegretario ai servizi segreti da Monti e a cui è stato fatto un processo parallelo (assolto); o Spartaco Mortola, ex capo della digos di Genova promosso a questore e poi ancora capo della polfer a Torino (v. le cariche a freddo di agenti in antisommossa con tanto di lacrimogeni nei vagoni della stazione dopo la manifestazione del 25 febbraio scorso in solidarietà con i No Tav, in perfetto stile G8).

Domani invece va in scena l’altra faccia della giustizia di classe: se da una parte imputati colpevoli di violenze e torture vengono congedati con una sorta di ammonimento, 10 persone rischiano complessivamente più 100 anni di carcere per aver partecipato alle manifestazioni contro il meeting dei potenti nel 2001. Il grimaldello giudiziario della repressione in questa occasione prende il nome di “Devastazione e e saccheggio”, reato ereditato dal Codice Rocco sottoscritto da Mussolini nel 1930 per reprimere i moti operai di cui si serve la “democrazia”, e di concorso morale, ovvero il semplice fatto di essere presente in piazza viene a legittimare la scure repressiva creando un precedente di portata incalcolabile.

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7 luglio: Giornata antifascista @ CPA-Fi sud

Per ricordare Samb Modou e Diop Mor, contro il fascismo, in solidarietà con gli antifascisti sotto processo.
Sabato 7 luglio @ CPA-Fi Sud

15.00 inizio del torneo di calcio a 5
17.30 presentazione della mostra “FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!” a cura di Firenze Antifascista. Interverrà Cristiano Armati, scrittore, casa editrice Red Star.
19.30 finali del torneo di calcio a calcio a 5; esibizione di boxe della Palestra Popolare
21.00 cena popolare
22.00 Invisibili spettacolo teatrale di e con Mohamed Ba
23.00 concerto dal vivo con I.D.P. Maleducazione Alcolica e Malasuerte fi-sud

Per tutta la giornata distribuzione di materiale informativo, musica e bar.

Il 13 Dicembre dello scorso anno Casseri, militante neofascista di Casa Pound, uccideva Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre senegalesi. Sin da subito le istituzioni cittadine si schieravano al fianco della Comunità Senegalese lanciandosi in promesse e dichiarazioni che per molti in quei momenti rappresentarono le uniche speranze alle quali aggrapparsi.

Il 17 Dicembre, mentre Firenze con un corteo di oltre 20.000 persone dimostrava la sua sincera vicinanza alla Comunità Senegalese, amministratori e politici facevano a gara per farsi fotografare mentre Prosegui la lettura »

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29 giugno: FESTA BENEFIT per gli imputati nel processo al movimento fiorentino (4MAGGIO-13GIUGNO)@CPA Fi-sud

Tra il 4 maggio e il 13 giugno dell’anno scorso la repressione ha colpito quasi cento compagni tra studenti, lavoratori e militanti dei centri sociali appartenenti a tutte le realtà politiche fiorentine con perquisizioni, denunce e misure cautelari restrittive della libertà personale (1 arresto in carcere, 11 ai domiciliari e 23 all’obbligo di firma). Addirittura si è arrivati ad utilizzare il reato di associazione a delinquere contro il dissenso politico.

Gli imputati sono accusati di aver partecipato alle lotte sociali e politiche tra il 2009 e il 2011: dalle manifestazioni studentesche per il diritto allo studio a quelle antifasciste contro l’apertura di Casapound; dalla battaglia contro l’apertura dei CIE alla contestazione dell’on. Santanché al polo di Novoli, fino ad arrivare alle lotte contro l’attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori. Per il 14 Giugno è prevista l’udienza preliminare del processo.

L’obiettivo è quello di colpire e criminalizzare l’intero movimento fiorentino e le sue pratiche. Nell’attuale fase di crisi del sistema capitaslista determinare autonomamente il proprio agire e lottare al di fuori di qualsiasi forma di compatibilità rappresenta per lo Stato un comportamento già di per sè da reprimere al di là delle forme che poi esso può assumere: le pesantisssime condanne inflitte dopo il G8 di Genova del 2001 sulle quali il 13 giugno si esprimerà la Cassazione, l’occupazione militare del territorio in Val Susa, l’accanimento giudiziario contro i compagni fermati dopo il corteo del 15 ottobre a Roma e le centinaia di denunce e condanne contro altrettanti compagni in tutta Italia stanno lì a dimostrarlo. In questo momento è importante e necessario ribadire che la solidarietà è un’arma e che continueremo a lottare contro questo sistema basato su profitto e sfruttamento, al fianco di tutti coloro con cui da anni condividiamo e portiamo avanti le nostre battaglie.

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9 e 10 Febbraio 2012: solidarietà ai compagni sotto processo

Giovedì 9 febbraio PRESIDIO alle ore 11 di fronte al Tribunale di Firenze in viale Guidoni a Novoli.

Venerdì 10 febbraio ore 9 secondo presidio di solidarietà

Clicca e ascolta lo spot radio del presidio e degli appuntamenti

Di seguito i comunicati di Firenze Antifascista e del Movimento di Lotta per la Casa. La solidarietà è un’arma: USIAMOLA! Col*Pol

Al via il processo per i fatti di via della scala del 2009, fatti che portarono a 11 perquisizioni in casa di altrettanti compagni e all’arresto di uno di essi.
I fatti: dopo un’iniziativa elettorale organizzata da FN, dalla Destra, e Fiamma tricolore un gruppo di fascisti gira indisturbato per il centro di Firenze, compiendo aggressioni e intimidazioni ai danni di immigrati e di un gruppo di ragazzi che si recavano al concerto della Banda Bassotti alla Fortezza; seguono e aspettano fuori da un pub una compagna che telefona per chiedere aiuto. Quella sera a Firenze erano molti gli appuntamenti: solo il concerto della Banda Bassotti e la tre giorni di musica popolare al CPA Fi-Sud coinvolgevano centinaia di compagni e antifascisti. Normale che le scorribande dei camerati non sarebbero state tollerate a lungo in una città che ancora esprime un radicato
antifascismo. E’ così che un gruppo di compagni che si era recato in centro per verificare le continue voci di aggressioni è stato fermato e identificato dalla polizia.
Questi undici compagni, perquisiti poi il 6 Novembre con esito negativo, sono imputati di tentate lesioni aggravate dalla premeditazione e dalla finalità di terrorismo, accusa evidentemente pretestuosa che vuole giudicarli per il solo fatto di essere antifascisti.

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