Contro il sionismo, al fianco del popolo palestinese: contestiamo la cantante Noa!


Giovedì 7 giugno, ore 19,30

Piazzale Michelangelo lato viale Poggi, Firenze

Il Collettivo Politico di Scienze Politiche aderisce e promuove il presidio, visto il concerto della cantante Noa a Firenze, concerto che aprirà l'”estate fiorentina”, organizzata dal Comune. 

Contro il sionismo, al fianco del popolo palestinese che resiste!

Di seguito il volantino del comitato di amicizia italo palestinese:

La falsa “pacifista” Noa con la sua bella voce canta l’odio:
Dopo l’Operazione Piombo Fuso a cavallo tra il 2008 e il 2009, che ha visto l’uccisione di circa 1400 palestinesi e più di 5000 feriti a Gaza, con l’utilizzo illegale da parte di Israele del fosforo bianco in una delle aree più densamente popolate al mondo, la “pacifista” Noa scrisse una lettera aperta al popolo palestinese, in cui diceva:

“Io so che nel profondo del vostro cuore DESIDERATE (il maiuscolo è nel testo) la morte di questa bestia chiamata Hamas che vi ha terrorizzato e massacrato, che ha trasformato Gaza in un cumulo di spazzatura fatto di povertà, malattia e miseria”.
“Posso soltanto augurarvi che Israele faccia il lavoro che tutti noi sappiamo deve esser fatto, e VI LIBERI definitivamente da questo cancro, questo virus, questo mostro chiamato fanatismo, oggi chiamato Hamas. E che questi assassini scoprano quanta poca compassione possa esistere nei loro cuori e CESSINO di usare voi e i vostri bambini come scudi umani per la loro vigliaccheria e i loro crimini”.

Dopo queste dichiarazioni e dopo le contestazioni ricevute persino da parte di altri israeliani, Noa provò a ritrattare quanto scritto per poter continuare a suonare e cantare in eventi per la “pace”, per il “dialogo” e quant’altro di retorico ci fosse in programma. Tra i sostenitori della campagna che contestava la “pacifista” Noa c’era Juliano Mer Khamis, figlio di madre ebrea israeliana e padre palestinese, attore, regista e fondatore del Freedom Theatre nel campo profughi di Jenin (assassinato nel 2011) che rispose a Noa con queste parole:
“Non c’è limite alla tua ipocrisia, Noa. Hai supportato la guerra che ha reso orfani questi bambini e ora vuoi giocare il ruolo di “Madre Teresa” e aiutarli? Quanto puoi essere cinica! Migliaia di bambini sono stati mutilati fisicamente e psicologicamente per il resto della loro vita in una guerra che non solo tu non hai ostacolato, ma hai pubblicamente giustificato. Forse puoi aumentare la tua popolarità e cercare di lavare le tue mani insanguinate creando titoli di testa sulle spalle di questi bambini, ma non sarai capace di pulire la tua ormai sporca coscienza…”
Un particolare: Ad una mail di un fiorentino che le mandò il rapporto di Amnesty International su Gaza e le scrisse che la pace deve essere accompagnata alla giustizia, Noa rispose insultandolo di vivere in un paese che ha aiutato il nazismo e abbracciato il fascismo…
Questa “pacifinta” Noa è una ambasciatrice culturale di Israele per ripulire la propria immagine e distrarre l’attenzione dalle politiche di occupazione, colonialismo e apartheid. Ben-Sheetrit del Ministero degli Esteri israeliano : “Vediamo la cultura come uno strumento di propaganda di primo ordine e non facciamo differenza tra propaganda e cultura”.

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