COMPLICI E SOLIDALI CON LA LOTTA NO TAV! LIBERI TUTTI SUBITO!


no-tav-giornata-di-arresti-immediate-le-reazi-L-9WkgsuVenerdì notte in Val di Susa abbiamo assistito all’ennesima offensiva statale contro il fronte di resistenza popolare che da tempo lotta contro il progetto Tav. La presenza di due Pm all’interno del cantiere ha corroborato l’azione delle forze di polizia che ha dato vita ad una vera e propria caccia all’uomo nel bosco, sparando lacrimogeni ad altezza uomo e stringendo in una morsa i compagni e le compagne che stavano attaccando la rete.  La brutalità e la violenza utilizzata dalle forze dell’ordine nel contrastare la presenza degli attivisti No Tav presso il cantiere militarizzato non è certo una novità.

Da troppo tempo Stato e grandi capitali tentano di imporre in Val Susa il proprio interesse a scapito dell’intera popolazione e del territorio a suon di manganelli e appalti mafiosi, a favore di un’opera che ormai ha ben pochi sostenitori! La gestione repressiva della valle si inserisce pienamente nel quadro della “emergenza crisi”, o meglio, all’interno della retorica emergenziale con cui il governo  cerca di  giustificare come legittimo per tutti un interesse particolare e di pochi. La ricetta del nuovo governo è la stessa di quello precedente: repressione brutale di ogni forma di dissenso o pratica conflittuale, correlata da montagne di denunce e/o provvedimenti restrittivi.

Lo scopo è fermare ogni possibile forma di aggregazione e organizzazione antagonista all’attuale sistema sociale ed economico:  tutti coloro che rivendicano un’incompatibilità con questo sistema di sfruttamento nei posti di lavoro, che rivendicano il diritto ad occupare una casa e che lottano contro un futuro di disoccupazione e precarietà vengono definiti criminali, picchiati, incarcerati.

La notizia degli arresti e dei feriti giunge proprio il giorno in cui, 12 anni fa, Carlo Giuliani veniva assassinato, durante quel G8 in cui riecheggiano i nomi della Diaz, di Bolzaneto. Dopo le condanne di alcuni manifestanti utilizzati come capri espiatori mediatici, mentre i capi e i subordinati delle forze di polizia venivano promossi per il loro lavoro di repressione e tortura ormai sappiamo che questa legalità ha due pesi e due misure è che è ben diversa dalla giustizia. Quelle definite dai più “le giornate nere della repubblica” sono diventate anni: è ora di abbandonare ogni illusione e di rompere ogni indugio. Quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza diventa un dovere: questo facevano i nostri compagni in valle e questo continueremo a fare  fino a quando non sovvertiremo l’esistente.

Non possiamo che essere complici e solidali con tutti i compagni e tutte le compagne colpevoli di aver resistito allo Stato: a tutti coloro che si trovano in carcere va il nostro pensiero.

LIBER* TUTT*: SUBITO! A SARA’ DURA!

                                                                                    Collettivo Politico Scienze Politiche –Firenze

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