SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DELLA INNSE PRESSE


Saliti solo in questi
giorni agli onori della cronaca a causa dello sgombero coatto operato
dalle forze dell’ordine, da oltre un anno gli operai autogestiscono
la fabbrica per impedire lo smantellamento delle macchine e la
chiusura della stessa. In questi lunghi mesi hanno resistito con un
presidio continuo al tentativo del padrone di entrare e di svuotare
l’officina oltre a respingere più volte gli sgomberi. Nessuno si è
arreso in questa lotta ed oggi gli stessi che presidiavano la
fabbrica un anno fa sono nuovamente davanti ai cancelli a difendere
il loro posto di lavoro. Il periodo è
particolarmente difficile sia a causa della crisi economica, troppo
spesso utilizzata come scusa dai padroni per coprire i propri
interessi, sia a causa del processo di internazionalizzazione e della
conseguente delocalizzazione che sposta i centri della produzione
verso paesi con minori garanzie per i lavoratori e un minor costo
della manodopera.

Il problema delle fabbriche che chiudono non
riguarda, però, solo gli operai coinvolti, ma tutto il tessuto
sociale che li circonda e, per questo, la sola solidarietà non è
sufficiente. E’ necessaria una attiva partecipazione di tutti coloro
che vengono colpiti da questa crisi e che non credono più nella
logica dei tavoli, delle pseudo trattative e degli interventi delle
istituzioni, ma che affermano nuovamente pratiche di lotta e di
autodeterminazione.

ESTENDERE LA
SOLIDARIETA’… RILANCIARE LA LOTTA!

I commenti sono stati disattivati.