Articoli con tag Casseri

RICORDARE GLI ANTIFASCISTI DI IERI, ESSERE PARTIGIANI DI OGGI

valerio_verbanoIl 22 febbraio 1980 un commando dei NAR, gruppo armato fascista, responsabile di decine di omicidi e della strage alla stazione di Bologna, uccide Valerio Verbano.

MA CHI ERA VALERIO ? Valerio è uno studente romano di 19 anni, che milita in Autonomia Operaia e che frequenta il liceo Archimede. I suoi assassini fascisti, entrati in casa, dopo aver legato i genitori, aspettano il ritorno da scuola di Valerio e, appena mette piede in casa, viene ucciso con due colpi di pistola. La sua unica “colpa” è quella di aver scoperto dei legami tra la questura e il mondo neofascista, ma soprattutto quella di lottare per un mondo migliore e per una reale giustizia sociale. Prosegui la lettura »

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Sulla giornata del 13 dicembre 2012

Ieri in tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza Dalmazia rispondendo all’appello della Comunità Senegalese. Una piazza che dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il corteo della Firenze Antifascista.

Un corteo osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari dell’appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni, Comune in testa, e magistrati.
Un corteo aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l’antifascismo ogni giorno, in cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.Ancora una volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono senza una risposta dopo la chiusura formale dell’inchiesta su Casseri: per fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto, non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita l’esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questi sono tra i motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l’anniversario della strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione fascista della strage.

Gli interventi in piazza da parte dei vari rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all’unità e alla non strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno di verità e giustizia, dei valori dell’antifascismo e della necessità di estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.Invece no. Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.

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Contributo del Professor Aragno sul ruolo del fascismo funzionale al capitale, ieri come oggi.

Riportiamo questo interessante contributo del Professor Aragno, le cui riflessioni vanno dal ruolo strutturale del fascismo fino alla crisi che stiamo vivendo. 

“Cari e giovani compagni,

non sarà forse l’intervento che vi attendete, se ancora uno da me ve ne attendete, e me ne scuso. Ho dato un occhio al sito del vostro Collettivo e mi ha colpito molto la data della sua fondazione. Nel 1978 io avevo solo trentadue anni e non avrei mai creduto che, giunto alla vecchiaia, qualcuno dovesse chiedermi un intervento per un presidio antifascista. Tra mille errori e contraddizioni, ero allora convinto che le lotte della mia generazione avrebbero sradicato per sempre dal Paese quella sorta di tumore maligno che storicamente chiamiamo fascismo. Mi sbagliavo evidentemente ed è amaro doverlo riconoscere. Noi non abbiamo sconfitto una volta e per sempre il “fascismo storico”, come credevamo di poter fare, perché ci siamo resi conto solo confusamente e che stavamo combattendo qualcosa che di “storico” non aveva ormai più nulla e che le forze in campo era squilibrate a Prosegui la lettura »

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NON È LA TRAMA DI UN FILM: la strage fascista di piazza Dalmazia. Giovedì 13 presidio e corteo

Qualche domanda sulla strage fascista del 13 dicembre del 2011

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2012

ALLE ORE 17.00 PRESIDIO IN PIAZZA DALMAZIA                                        

ORE 18.00 PARTENZA DEL CORTEO ANTIFASCISTA PER LE VIE DEL QUARTIERE

Firenze, un anno fa, 13 dicembre del 2011. Un fascista pistoiese di nome Casseri, ben conosciuto negli ambienti dell’estrema destra e militante di Casapound, spara contro alcuni lavoratori senegalesi in Piazza Dalmazia ed in San Lorenzo: due di loro muoiono, altri tre, di cui uno ancora in ospedale quasi immobilizzato, rimangono feriti. Il neofascista viene raggiunto in un parcheggio sotterraneo dalla polizia e lì muore (Si spara? Gli sparano?).
La prima preoccupazione di polizia, stampa e fascisti è di descrivere Casseri come un folle isolato; quella del triste prefetto Padoin è di prevenire “le possibili violenze degli antagonisti” e di proteggere le sedi fasciste!!
L’abitazione fiorentina dove era ospitato Casseri viene perquisita ma è trovata completamente vuota e ripulita da tutto! Basta un mese per chiudere le indagini: Casseri ha agito da solo, è un folle razzista, e non parliamone più!

No, noi vogliamo parlarne ancora, non bastano le conclusioni di Questura e Procura, non basta la targa del Comune che parla di gesto di un folle razzista, che scagiona tutti dalle proprie responsabilità; secondo noi è stato il gesto organizzato di un neofascista ben introdotto; e ci poniamo alcune domande: chi ha completamente ripulito la casa dove abitava Casseri? Che fine ha fatto il suo PC? Quali sono stati gli ultimi contatti del fascista? Che porte aprono le numerose chiavi ritrovate a Casseri? Perché un “folle razzista” era dotato di porto d’armi? Chi è lo psicoterapeuta dove era stato mandato Casseri? Quali sono i veri e forti legami tra la Questura di Pistoia ed i neofascisti di Casapound e Forza Nuova?
A queste domande non sono mai state date risposte dai sempre solerti investigatori, pronti a perseguire decine di antifascisti ma sempre proni nel coprire e proteggere le organizzazioni fasciste.

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7 luglio: Giornata antifascista @ CPA-Fi sud

Per ricordare Samb Modou e Diop Mor, contro il fascismo, in solidarietà con gli antifascisti sotto processo.
Sabato 7 luglio @ CPA-Fi Sud

15.00 inizio del torneo di calcio a 5
17.30 presentazione della mostra “FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!” a cura di Firenze Antifascista. Interverrà Cristiano Armati, scrittore, casa editrice Red Star.
19.30 finali del torneo di calcio a calcio a 5; esibizione di boxe della Palestra Popolare
21.00 cena popolare
22.00 Invisibili spettacolo teatrale di e con Mohamed Ba
23.00 concerto dal vivo con I.D.P. Maleducazione Alcolica e Malasuerte fi-sud

Per tutta la giornata distribuzione di materiale informativo, musica e bar.

Il 13 Dicembre dello scorso anno Casseri, militante neofascista di Casa Pound, uccideva Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre senegalesi. Sin da subito le istituzioni cittadine si schieravano al fianco della Comunità Senegalese lanciandosi in promesse e dichiarazioni che per molti in quei momenti rappresentarono le uniche speranze alle quali aggrapparsi.

Il 17 Dicembre, mentre Firenze con un corteo di oltre 20.000 persone dimostrava la sua sincera vicinanza alla Comunità Senegalese, amministratori e politici facevano a gara per farsi fotografare mentre Prosegui la lettura »

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