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SOLIDARIETA’ AI CONDANNATI PER I FATTI DEL 15 OTTOBRE 2011!

15_ottobre_2011_roma_01Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni condannati in primo grado a 6 anni per gli scontri del 15 Ottobre 2011. Il reato che viene loro contestato è il fascista “devastazione e saccheggio”, inserito durante gli anni del Ventennio mussoliniano per reprimere il dissenso politico e sociale, e sempre riesumato dalla magistratura per combattere quelle spinte sociali presenti in giornate come il 15 ottobre, così come nelle giornate del G8 di Genova del 2001. Queste condanne assumono oggi una particolare carica repressiva, utilizzata come deterrente verso tutte quelle soggettività sociali che, costrette a subire sulla propria pelle le misure di austerità, si ribellano in maniera conflittuale allo stato di cose presenti. Non possiamo non riconoscere la natura prettamente politica, classista e autoritaria di questi provvedimenti, che portano anni e anni di galera a chi lotta, mentre gli assassini in divisa e i torturatori di Stato ( vedi Bolzaneto) vengono promossi, assolti o condannati a pene ridicole. Pensiamo che nel momento in cui le contraddizioni di questo sistema esplodono ovunque in maniera sempre più netta, non dobbiamo lasciarci intimidire e dividere nei soliti schemi di “manifestanti buoni e cattivi”, ma rispondere con la massima compattezza e determinazione nella solidarietà, consci che il miglior modo di esprimere la nostra vicinanza è proprio quello di portare avanti le lotte di ogni giorno contro sfruttamento, guerra e disuguaglianze.

LIBERI TUTTI E TUTTE!

 Collettivo Politico*Scienze Politiche

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Solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione per i fatti del 15 Ottobre 2011 a Roma

Con l’avanzare della crisi economica (e delle manovre di austerity che i governi ci spacciano per necessarie) sono sempre più numerosi gli episodi che testimoniano l’esplodere della rabbia di un popolo che non ce la fa più.

Ed ecco che i padroni corrono ai ripari e, tramite gli organi dello Stato, tentano di sedare ogni accenno di conflitto sociale. Da un lato la repressione di piazza, che ha visto la polizia italiana protagonista di violenze inaudite (dalla Valsusa a Roma); dall’altro lato una morsa repressiva “a posteriori” sempre più stringente.

Di questa mattina è, infatti, la notizia di nuove misure contro i manifestanti del corteo del 15 ottobre a Roma: 7 persone ai domiciliari e 6 con l’obbligo di firma.  Nel complesso, le operazioni di polizia hanno già portato a 34 arresti, 34 perquisizioni e a una cinquantina di denunce. Roma, Teramo, Ancona, Civitanova Marche, Padova e Cosenza nel mirino di ROS e Digos. Si è addirittura scomodato il pool antiterrorismo della Procura di Roma… proprio nel momento in cui l’Italia è in ginocchio e si protesta, la risposta è istantanea e tirannica.

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CONSIDERAZIONI SUL 15 OTTOBRE

Come prevedibile, la risposta alla partecipatissima manifestazione del 15 Ottobre è stata un attacco frontale, ad opera degli apparati repressivi e col supporto della stampa di regime, contro la vasta area di dissenso che si è espressa in piazza. Ci sono state perquisizioni a tappeto in tutta Italia, 11 nella sola Firenze, anche contro compagni che neppure erano presenti a Roma, ma colpevoli solo di una precisa appartenenza politica. L’ondata repressiva ha colpito arbitrariamente chi lotta quotidianamente conto le politiche neoliberiste governative e comunitarie, chi difende il territorio, il diritto allo studio, chi avanza rivendicazioni contro la precarietà e lo sfruttamento padronale. Preoccupanti e inaccettabili sono le dichiarazioni dei vari Di Pietro e Maroni che lasciano prevedere pesanti riduzioni delle libertà politiche e degli spazi di democrazia: provvedimenti come Daspo, Legge Reale, arresti preventivi e la possibilità di autorizzare cortei solo disponendo di un patrimonio di garanzia per eventuali danni, fanno tornare la memoria direttamente agli anni bui del Fascismo. Non si tratta però di una stretta autoritaria fine a se stessa. Al contrario, la gestione emergenziale della protesta risponde direttamente alla necessità di Prosegui la lettura »

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!TOMA LA CALLE! IL 15 OTTOBRE SCENDIAMO IN PIAZZA! PULLMAN da FIRENZE

Presto TUTTE le informazioni suii PULLMAN per il CORTEO DEL 15 OTTOBRE a ROMA

Per INFORMAZIONI e altro è’ disponibile QUESTO NUMERO:

340/6351860

Il 15 ottobre, raccogliendo il semplice appello dei movimenti spagnoli !TOMA LA CALLE! – Prendi la piazza, nelle principali città europee vi saranno manifestazioni e cortei contro le politiche economiche europee di tagli e sacrifici: diminuzione dei salari, licenziamenti e precarietà, tagli alle spese sociali e alle pensioni, alla sanità e all’istruzione, privatizzazioni e, dulcis in fundo, guerre e repressione. Queste sono le soluzioni che padroni, banche e governi vogliono imporre in questa crisi profonda del capitalismo, in Europa come nel resto del mondo. Ma ovunque, mobilitazioni, iniziative e rivolte cercano di opporsi e resistere a queste ricette, rivendicando giustizia sociale, diritti ed autodeterminazione. Dalla resistenza tenace del popolo greco sotto attacco ormai da oltre due anni, alle rivolte in Egitto e Tunisia, dai movimenti spagnoli che dal maggio 2011 occupano le piazze, alle manifestazioni di New York e delle altre città negli USA, milioni di persone dicono BASTA alle guerre e un sistema economico in crisi che produce sempre più povertà e sfruttamento e impone sacrifici per quasi tutti e ricchezza per pochi.

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