MANNU FINALMENTE A CASA!


Da oggi, 2 dicembre, dopo 25 giorni di reclusione nel carcere di Sollicciano, Mannu si trova agli arresti domiciliari con divieto
assoluto di comunicare all’esterno. Di seguito riportiamo il testo
scritto da Mannu mentre da dentro la cella sentiva il concerto del
nostro presidio. Questo messaggio ha un grande valore perché ci un fornisce un resocontro di come vengano recepite dai detenuti
iniziative di solidarietà come quelle di Sabato 21 Novembre e quindi
di quanto sia importante continuare a rilanciare le nostre lotte
contro questo sistema repressivo con concrete azioni di solidarietà
e di denuncia.

ESTENDERE LA SOLIDARIETA’! RILANCIARE LA LOTTA!

 

LA VOCE DEI COMPAGNI


Un terrazzino, quello della mia cella, lo sgabello,
un pacchetto di sigarette.

La musica che entra dentro le mura.

La
musica, quella dei compagni, della solidarietà, quella che qua
dentro mette i brividi sulle braccia e lungo la schiena.

Poi il
carcere risponde!

Marocchini, rumeni, albanesi, italiani, molti
picchiano con i pentolini sulle sbarre di cemento e in coro si alza
una parola che tutti capiscono.

Molti stanno urlando LIBERTA’,
LIBERTA’, LIBERTA’!

La vostra voce è entrata!

Da qui, in
lontananza, si sentono anche le voci del femminile, dall’altra parte
del carcere, si sbracciano, urlano anche loro.

La voce dei
compagni entra, colpisce e torna fuori carica di forza.

Molti qua
recepiscono e, anche se schiacciati da una realtà di sbarre, mura di
cinta e cemento, almeno in questo istante, tirano fuori rabbia,
passione e voce.

TUTTI LIBERI!

Un abbraccio grande a
tutti e a presto.

A PUGNO CHIUSO



Mannu

 

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