MANNU E’ FINALMENTE LIBERO!


Da ieri, dopo quasi tre mesi passati tra il Carcere di Sollicciano e gli arresti domiciliari, Mannu è finalmente libero! Una bella notizia, attesa davvero troppo a lungo!

Venerdì
6 novembre 2009, ore 5.00 del
mattino, inizia l’operazione di polizia e procura. Un giovane
compagno viene arrestato con l’accusa di aver messo un petardo
all’agenzia delle entrate mentre altre 11 persone vengono
perquisite ed indagate con l’accusa di essere andati in soccorso di una
ragazza accerchiata da dieci nazisti dopo che questi se ne giravano
beatamente per il centro storico armati di catene e bastoni, e dopo
che già avevano aggredito un giovane che usciva da un concerto.

In
questi stessi giorni in Toscana
vengono detenute altre 7 persone per danneggiamenti alla sede dei
fascisti di Casapound a Pistoia, a dimostrazione della volontà da
parte delle procure di colpire duramente il forte radicamento che le
realtà popolari ed antifasciste trovano in regione, garantendo
invece l’agibilità politica agli squadristi vari.

Uso
della custodia cautelare,
introduzione della categoria del terrorismo, sia per il petardo che
per la presunta tentata rissa in via della scala, rilevazione del DNA
per tutti i perquisiti, accostamento tra fatti totalmente diversi con
il chiaro obiettivo di generalizzare la criminalizzazione. La
custodia cautelare diventa così nuovamente, dopo oltre 20 anni che
non veniva usata in questi casi, elemento utile a colpire singoli
compagni che lottano quotidianamente ed esempio per tutti coloro che
sono impegnati a portare avanti le iniziative politiche e sociali.

L’uso
del terrorismo, la rilevazione
del DNA, il coinvolgimento in un’unica inchiesta, che non a caso
mescola volutamente antifascismo, solidarietà internazionale,
presenza sul territorio, di 12 compagni, prefigura e vorrebbe
dimostrare invece la pericolosità di un intero movimento, capace
negli ultimi anni, in un difficile momento sociale, di essere in
piazza, nelle scuole, nei quartieri, forte e numeroso.

Sappiamo
bene che quanto avviene a
Firenze ed in Toscana è purtroppo inserito in un generale clima
repressivo ed autoritario. Un clima in cui ragazzi vengono uccisi
nelle celle delle prigioni, nelle caserme e nei tribunali, come
Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi, dove vengono dati avvisi orali
e fogli di via a giovani compagni, dove 5 studenti universitari
vengono arrestati per delle fotocopie non pagate come avvenuto a
Milano il 13 novembre. Dove gli immigrati vengono considerate persone
prive di diritti e rinchiusi in luoghi fuorilegge. Dove una banda
prezzolata dal padrone fa irruzione in una fabbrica occupata da
lavoratori senza stipendio. un sistema che in forte crisi economica,
politica e sociale, risponde con l’uso della repressione verso tutto
ciò che ritiene pericoloso per la propria egemonia, usando vecchi e
nuovi arnesi legislativi e generando insicurezza ed allarmi continui,
con le forze di destra che invocano intolleranza, repressione e
chiusura di spazi.

Non
vogliamo stare a guardare ed a
subire. Oltre a continuare le attività e le lotte di tutti i giorni,
crediamo sia necessario anche comprendere quanto succede, per
continuare con ancora più forza le mobilitazioni. Crediamo che
quanto sta accadendo non possa riguardare solo i "centri
sociali", gli antifascisti o i cosiddetti antagonisti ma debba
coinvolgere l’intera società, consapevoli che le restrizioni delle
libertà e dei diritti passano dal mondo del lavoro, all’istruzione,
al diritto alla casa ed a un futuro dignitoso.

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