Da ieri un presidio è in corso in via Mattei, a Bologna, fuori dal Cie, in solidarietà con gli scioperanti. La situazione è molto calda e da dentro i reclusi si fanno sentire urlando e bruciando masserizie: via Mattei è piena di fumo. Grazie al presidio i migranti hanno ripreso i contatti con fuori. E hanno pure preso coraggio: da questa mattina in cinquanta sono in sciopero della fame. I prigionieri del Cie di via Corelli, da parte loro, hanno accolto la notizia dello sciopero a Bologna con urla di gioia e di lotta. A un compagno del Comitato di Milano hanno dettato questo “comunicato”: «Vogliamo che tutti sappiano che la solidarietà tra i reclusi è sempre forte e presente, e vogliono poter comunicare con quelli di Bologna…
Per noi che stiamo facendo questo sciopero della fame da un mese e mezzo è molto importante sapere che la lotta si allarga, e accogliamo con molto calore (anche se siamo rinchiusi in queste gabbie fredde), che sono altre 50 tra donne e uomini che lottano insieme noi per la chiusura di questi lager. Importante è lottare e non stare addormentati come vogliono loro. Un grande abbraccio a tutti gli scioperanti di Bologna.»
ULTIMI AGGIORNAMENTI
Durante il presidio in solidarietà con i reclusi in sciopero della fame da questa mattina, dall’interno del Centro è salito un grande fumo che per più di un’ora ha circondato l’intero edificio. Prima è stata riferita la solidarietà affettuosa giunta dal Cie di Milano, accolta con grande emozione. Molte le telefonate che raccontavano di una tensione molto alta e della necessità di far sapere più possibile all’esterno dello sciopero.
I compagni in presidio sono riusciti a far recapitare ai migranti, con un po’ di pressioni, succhi di frutta per sostenere chi è in sciopero della fame e, dopo pochi minuti, del fumo usciva dal retro dell’edificio. I contatti sono continuati fino a quando è stato riferito dall’interno che stava succedendo qualcosa di brutto e che avrebbero rilasciato notizie appena possibile. La tensione è cresciuta anche all’esterno, i poliziotti hanno indossato i caschi e gli scudi e hanno accerchiato il presidio spintonando i compagni che tenevano uno striscione e quelli che stavano volantinando in mezzo alla strada. Hanno intimato di spegnere l’impianto mentre l’accerchiamento continuava a stringersi. Le radio locali hanno poi trasmesso la notizia e altri compagni hanno raggiunto il C.I.E. bolognese.
I compagni hanno resistito per un altra mezzora, ma la Polizia non ha permesso l’ulteriore svolgersi del presidio di solidarietà.
Ora abbiamo saputo che dentro è "tornata la calma" e che nessuno è stato portato via. Aspettiamo altre notizie e daremo aggiornamenti. Da domani verranno organizzate delle iniziative sotto il Cie e verranno portati viveri.
SOLIDALI CON I RECLUSI!
NO AL REATO DI CLANDESTINITA’
NO CIE – NO CPT