Il 21 Marzo Pisa ospiterà
il ministro Giulio Tremonti. Egli si troverà a Pisa per partecipare
a "ManiFutura", il Festival sui temi dell’impresa, della
ricerca e dell’innovazione promosso dall’associazione Nens (Nuova
economia nuova societa’), centro studi fondato da Pier Luigi Bersani
e Vincenzo Visco. Tremonti rappresenta gli interessi della borghesia
capitalistica al potere in Italia: socio, insieme a vari membri del
PD, dell’Aspen Institute Italia (organismo di raccordo politico con
l’Aspen Institute statunitense, mascherato da associazione di
discussione tecnica in realtà organo di indirizzo politico sostenuto
dalle maggiori imprese italiane) e ministro dell’Economia di
Berlusconi.
La sua presenza a Pisa
nell’ambito del festival “ManiFutura” non è affatto casuale: il
festival si propone difatti “il ritorno dell’industria
manifatturiera, dei suoi imprenditori e dei suoi lavoratori, al
ruolo di traino della crescita economica”, ciò in continuità con
quanto da mesi ormai Tremonti afferma, e cioè il ritorno al sostegno
dell’economia reale e la condanna della speculazione finanziaria. È
un cambio di rotta notevole, se pensiamo che l’ortodossia economica
precedente la crisi di cui Tremonti era un deciso esponente predicava
la finanziarizzazione selvaggia dell’Economia.
Tremonti sarà a Pisa per
sottolineare, insieme a molti altri pennivendoli, la necessità di
ripartire dall’economia reale, di finanziare le imprese, di investire
in innovazione e ricerca.
Ma noi sappiamo bene cosa
vuol dire tutto ciò: la zona di Pisa pullula di aziende, come la
Saint Gobain o la Piaggio (che sponsorizza peraltro ManiFutura), che
licenziano indiscriminatamente gli operai precari, mandano in
cassaintegrazione gli altri, applicano contratti integrativi da fame,
con l’aiuto della triade confederale.
Sappiamo bene cosa voglia
dire investire nella ricerca, dal momento che viviamo sulla nostra
pelle, da vent’anni a questa parte, quella lunga serie di riforme
culminate con la legge 133 che mirano alla ristrutturazione
dell’Università pubblica sulla base del modello Europeo delineato a
Bologna nel 1999, modello incentrato sull’ingresso massiccio dei
capitali privati nel sistema d’istruzione pubblico, e sul
disciplinamento degli studenti, futuri lavoratori, tramite il sistema
dei crediti.
Tremonti sarà a Pisa per
proporci in salsa nuova un piatto già vecchio: le misure necessarie
alla sopravvivenza del sistema di sfruttamento capitalistico, misure
che già gravano sulle spalle dei lavoratori e degli studenti. La
risposta non può essere una riproposizione, del tutto funzionale al
capitalismo stesso, di un welfare state sul modello keynesiano,
obbiettivo che proviene da alcune parti del movimento. Solo la
costruzione di un’opposizione politica e sociale in grado di aprire
un nuovo ciclo di lotte può spezzare le gambe a coloro che da
quarant’anni ci stanno facendo pagare la crisi, solo la capacità di
osare, di mettere in aperta critica il sistema capitalistico, potrà
condurre ad un miglioramento sostanziale delle nostre condizioni!!!
L’EMANCIPAZIONE DI
STUDENTI E LAVORATORI PASSA NECESSARIAMENTE PER LA LOTTA!!! FACCIAMO
PAGARE LA CRISI A TREMONTI ED AI PADRONI!!!!