Raccogliamo l’appello della Comunità Palestinese Toscana ed invitiamo tutti i compagni e le compagne toscane per una grande MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 10 GENNAIO ORE 15.30 PIAZZA SAN MARCO



La Guerra di Israele contro un intero popolo 7 giorni di bombardamenti da
guerra con 60 F16 e decine di elicotteri Apache che scaricano tonnellate di
bombe contro il territorio più densamente popolato al mondo. Dopo
l’attacco dal cielo, l’invasione terrestre. Oltre 650 morti e migliaia
di feriti, cui è impossibile anche fornire le cure necessarie. Tg e media,
governi occidentali parlano di guerra contro Hamas e di rappresaglia;
condannano l’uso sproporzionato della forza e si indignano per i troppi
morti civili palestinesi a fronte di pochi morti israeliani. Ma quale
guerra contro Hamas, quale rappresaglia!!!! Un attacco di uno degli stati
più potenti al mondo militarmente contro i diritti di un intero popolo; un
attacco preparato da mesi e che proseguirà via terra per giorni; preparato
durante una tregua in cui il governo israeliano ha fatto di tutto per
perpetuare l’isolamento e la miseria di Gaza, per sconfiggere la resistenza
palestinese, mantenendo l’embargo alla fornitura di elettricità, materiale
sanitario e beni primari, continuando a stringere Gaza in un assedio
criminale. Un attacco che mira a rafforzare sul piano militare la politica
di genocidio, apartheid, di distruzione totale delle legittime aspirazioni
alla libertà del popolo palestinese. Un attacco che vuole influire nelle
prossime lezioni israeliane del febbraio 2009. Un attacco che mira ad
alzare la tensione in Medio Oriente, per far pesare ancor di più a governi
e media occidentali l’importanza della democratica Israele contro i
cattivissimi iraniani, libanesi, arabi……. Altro che rappresaglia o
rottura della tregua!!!! Da parte nostra crediamo importante denunciare con
forza le relazioni economiche e militari dell’Europa e dell’Italia con lo
stato israeliano ed il Trattato militare segreto di cooperazione tra Italia
ed Israele. Denunciare con chiarezza il finanziamento al Progetto SAVING
CHILDREN, attraverso il quale la Regione Toscana finanzia il Centro Peres,
proprio quello del presidente israeliano in prima fila nei massacri.
Attraverso questo progetto 1 milione e centomila € sono andati nelle
strutture sanitarie israeliane per………….curare i bambini
palestinesi, proprio quelli che Peres sta bombardando. Si legittima così
di fatto la dipendenza del popolo palestinese dalle elemosina israeliane e
non viene d’altra parte rafforzata la sanità palestinese. Oltre al danno
la beffa. E tutto questo con i nostri soldi per fare uno spot pubblicitario
per Israele e per l’assessore Toschi. In questi giorni altri 100.000 €,
inizialmente destinati per Gaza, sono stati girati invece al Centro Peres,
continuando nel vergognoso comportamento che vede preferire la propaganda e
la mistificazione alla giustizia. Ben altri sarebbero gli aiuti e le
relazioni da costruire.

 

Raccogliamo l’appello della Comunità Palestinese Toscana ed invitiamo
tutti i compagni e le compagne toscane per una grande MANIFESTAZIONE
REGIONALE SABATO 10 GENNAIO ORE 15.30 PIAZZA SAN MARCO

 


Sabato 10 gennaio dalle 21.00 al Cpa Fi sud in via Villamagna 27/a Serata
di finanziamento per la Palestina con cena e concerto

Sabato 17 gennaio manifestazione nazionale a Roma – per info 0556580479


Centro Popolare Autogestito Firenze sud


Cantiere Sociale K100 Fuegos

Collettivo Politico Scienze Politiche

Rete dei Collettivi Studenteschi fiorentini

 

 

APPELLO DELLA COMUNITA’ PALESTINESE IN TOSCANA

Ancora una volta la barbarie sionista si scatena violenta e omicida sul
popolo palestinese. Quello che sta avvenendo in queste ore a Gaza è
l’ulteriore conferma che il governo israeliano non ha in mente altro
progetto che la distruzione fisica del popolo palestinese, applicando il
peggior metodo terroristico, cioè quello dell’aggressione della
popolazione civile con l’intento di espellerla definitivamente dalla
propria terra o di ridurla ad una condizione di totale asservimento, quasi
fosse in schiavitù. . A nessun Paese al mondo sarebbe permesso fare quello
è consentito ad Israele: assediare, strangolare un’intera regione della
Palestina, affamare la sua popolazione, impedirle di ricevere cure
adeguate, di lavorare e studiare; massacrandola come sta facendo proprio in
questi giorni; reprimendola senza interruzione alcuna da oltre
sessant’anni, approfittando di ogni minima inevitabile reazione alla
violenza subita. Subito dopo le prime elezioni democratiche in Palestina,
Israele si scontrò con la reale espressione della volontà del popolo e
con la sua incrollabile decisione di difendere i propri diritti storici
legati alla sovranità inalienabile sulla propria terra. Venne imposto
l’embargo nei confronti del legittimo governo costituitosi e, con il
consenso internazionale, si sviluppò il tentativo di strangolare sul
nascere la volontà del popolo palestinese, cercando di annullare
quell’inizio di democrazia che non avrebbe avuto bisogno di bombardamenti
per poter essere implementata. Da quel momento, la chiusura della Striscia
di Gaza divenne sempre più ermetica e feroce, nel tentativo di soffocare
nella fame e nella disperazione sia la volontà popolare che ogni speranza
di giustizia. Quando nel giugno scorso con la mediazione egiziana il
movimento di resistenza di Gaza accettò una tregua unilaterale di sei
mesi, le condizioni fissate erano state chiare: non ci sarebbero più state
azioni ostili nei confronti del territorio israeliano in cambio della
riapertura di Gaza, della sospensione dei bombardamenti e delle azioni
"mirate" contro singoli esponenti palestinesi. Tali condizioni non vennero
però rispettate: nei sei mesi successivi all’inizio della tregua fino al
19 dicembre scorso vennero assassinati 49 palestinesi (41 erano civili
disarmati, sette erano minorenni, due anziani). Alla Striscia venne imposta
una chiusura totale, venne a mancare di tutto, dall’energia elettrica alla
farina e, fatto ancor più grave, persino l’acqua potabile. In tali
condizioni il movimento di resistenza annunciò l’impossibilità di
prorogare una tregua che era stata osservata solo dalla parte palestinese e
ripresero azioni, più che altro "dimostrative", contro il sud di Israele.
L’intervento militare israeliano, dopo aver rovesciato artificiosamente
le responsabilità sulla interruzione della tregua, è stato di disumana
violenza. Al momento, il numero dei palestinesi uccisi è di oltre 600, con
oltre 3000 feriti, molti dei quali non hanno alcuna possibilità di
sopravvivenza, mentre Israele sostiene impunemente che "l’offensiva
continuerà". La Comunità Palestinese in Toscana sta assistendo attonita e
addolorata a tanto scempio di vite umane e chiede a gran voce che il
governo italiano intervenga direttamente presso Israele e nelle sedi
internazionali opportune per chiedere l’immediata cessazione delle azioni
militari criminali in corso contro la popolazione palestinese ovunque e in
particolare nei Territori della Striscia di Gaza.

COMUNITA’ PALESTINESE IN TOSCANA

SABATO 10 GENNAIO MANIFESTAZIONE REGIONALE FIRENZE ORE 16.00 PIAZZA SAN
MARCO 

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