SUI FATTI DELL’11 MAGGIO


Lunedì 11 Maggio,
studenti medi ed universitari si sono ritrovati davanti al Liceo
Michelangelo per opporsi alla decisione del preside Primerano di
vietare ai collettivi delle scuole di riunirsi nell’aula autogestita
dell’istituto come avviene ogni lunedì. Di fronte all’impossibilità
di svolgere l’assemblea, visto il portone chiuso e presidiato dalle
forze dell’ordine, gli studenti hanno dato vita ad un corteo per le
vie del centro.In via della Colonna il
corteo è stato caricato dalla celere in seguito ad un diverbio
verbale tra manifestanti e agenti della DIGOS, i quali,
provocatoriamente, continuavano a filmarli ( nonostante varie
richieste perchè non lo facessero ) al fine di identificarli e
denunciarli. Dopo le prime cariche uno studente è finito in
ospedale, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, e
altri due in questura in stato di fermo.

Al tentativo dei
manifestanti di raggiungere la Questura, per aspettare il rilascio
dei compagni fermati, la polizia ha risposto con una nuova violenta
carica e una caccia all’uomo fin sui viali. Il bilancio conclusivo è
di oltre 10 fermati e denunciati e vari contusi, tra cui una
studentessa pestata mentre era a terra.

Dopo le numerose denunce,
i divieti e le intimidazioni sono arrivate anche le botte a tentare
di stroncare il movimento nato dalle mobilitazioni e dalle
occupazioni dello scorso autunno.

Questi provvedimenti
vanno di pari passo con la progressiva chiusura degli spazi
autogestiti e di agibilità politica nelle scuole, nelle università
e in tutta la città, in un’ottica di repressione sistematica dei
gruppi autorganizzati, svincolati da logiche sindacali e partitiche.
Chiunque affermi pratiche (come, in questo caso, un corteo spontaneo
e non autorizzato) che non rientrano nel dogma della legalità, tanto
sbandierato da destra e sinistra, viene picchiato, denunciato e
processato.

Questo viene accentuato
durante una campagna elettorale, incentrata principalmente sul tema
propagandistico della “sicurezza”. La stessa sicurezza in nome
della quale, a livello nazionale, si consuma una deriva autoritaria,
xenofoba e neofascista ( di cui legalizzazione delle ronde leghiste,
dispiegamento dell’esercito nelle città, attacco al

diritto di sciopero e
proliferazione dei Cpt per immigrati rappresentano solo la punta
dell’iceberg ).

La prima risposta da dare
alla violenza della polizia è la solidarietà concreta di tutti i
cittadini, dimostrata fin da subito dagli abitanti del quartiere,
che hanno aperto le proprie porte ai manifestanti feriti in fuga, e
in strada e dai balconi, di fronte a ciò che stava accadendo, non
hanno potuto fare a meno di apostrofare come “fascisti” le forze

dell’ordine.

Scendere in piazza è
necessario in quanto l’attacco repressivo non colpisce solamente gli
studenti ma chiunque autorganizzi il proprio dissenso in città.

Per questo diamo
appuntamento per un corteo cittadino che si terrà Sabato 16 Maggio
alle 15 in Piazza San Marco, in modo da esprimere la solidarietà
agli studenti picchiati e denunciati e rilanciare così le stesse
lotte che con la repressione si vogliono soffocare.



CONTRO LA REPRESSIONE
RILANCIAMO LA LOTTA


SABATO 16 MAGGIO 2009 ORE
15.00 PIAZZA SAN MARCO

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