SOLIDARIETA’ A LUNA DISTRO


Nella notte tra l’8 ed il 9 giugno è
stata sgomberata LUNA DISTRO, occupazione studentesca
nata dall’esigenza di creare uno spazio abitativo, politico e
sociale per gli studenti, in piazza de Le Cure, a due passi dal
centro storico. Possiamo cercare tra le scartoffie
comunali la giustificazione dello sgombero di un acquedotto chiuso da
una decina d’anni, pescando magari qualche progetto mai realizzato
da dare in pasto al solito speculatore di turno. Eppure l’occupazione
è l’ultimo anello di una catena di eventi che parte dalle
mobilitazioni studentesche di questo autunno, passa per i blocchi
stradali a Pomigliano d’Arco e per gli scontri del G8 di Torino, si
forma e rafforza ogni giorno.

È la catena del conflitto sociale che
riemerge nelle scuole e nei posti di lavoro, la volontà di mettere
in critica totale il capitalismo e le sue intime contraddizioni che
spaventa chi oggi detiene il potere, seduto su uno scranno in
consiglio comunale a Firenze, o protetto da un esercito dietro
un’inviolabile zona rossa, come nel caso dei vari G8 italiani.

Lo sgombero di L.UNA DISTRO è
intimamente legato ai provvedimenti antisciopero, alle cariche della
polizia di gennaio-febbraio in varie sedi universitarie,al tentativo
della destra sociale di prendere piede scortata da polizia e
carabinieri come nel caso di Piazza Navona, alla criminalizzazione
dei sindacati conflittuali come lo SLAI-COBAS, che ha contestato le
pratiche concertative della FIOM di Rinaldini a Torino.

Al di là dei fiumi di parole che
scorreranno nel tentativo di giustificare questo sgombero in Piazza
delle Cure, siamo consci di essere pericolosi. Non certo per i tanti
che hanno espresso dalla strada solidarietà, i lavoratori ed i
clienti del mercatino rionale antistante l’edificio sgomberato, i
compagni accorsi a dare un appoggio al presidio spontaneo nato in
mattinata. Lo siamo perché abbiamo la volontà di aprire un ciclo di
lotte sociali, di esportare il conflitto al di fuori dell’Università,
nei quartieri e nei posti di lavoro.

Non sarà certo questo sgombero a
fermare la nostra lotta, che si avvia verso un nuovo importante
appuntamento: il G8 dell’Aquila…

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