Siamo sempre più vicini alla costruzione di un Cie anche sul territorio toscano. Maroni rispondendo al question time alla Camera, il 27 gennaio scorso, ha dichiarato che entro il 2010, dopo le elezioni regionali, anche in Toscana diventerà operativo il Centro di identificazione ed espulsione dei migranti clandestini. Si è già concluso, ha poi spiegato Maroni, il lavoro di individuazione dei siti da parte degli esperti del Viminale. Preso atto di una decisione del governo che comunque li scavalca, anche i nostri democratici politici locali, fanno buon viso a cattivo gioco, facendo dei Cie l’ennesimo punto di una campagna elettorale, megafono di un programma capace solo di inseguire le politiche xenofobe della maggioranza, in tema di sicurezza.
Rossi, candidato alla Presidenza della Regione, si dichiara favorevole alla costruzione del Cie in Toscana e si ripara dalle critiche promettendo quindi un “Modello toscano di Cie” che potrebbe prevedere: "Piccoli centri gestiti in collaborazione con volontariato e mediatori culturali dove gli immigrati privi di documenti possono essere trattenuti nel rispetto della loro dignità, in attesa di essere identificati. E dove, per quelli che sono disponibili ad accogliere eventuali offerte di lavoro, possono essere avviati percorsi di regolarizzazione".
Proposte strumentali ai risultati delle urne per le regionali, riguardanti una struttura sulla quale Rossi, come le altre figure di spicco delle amministrazioni locali, non avranno concretamente nessun potere decisionale.
Inoltre abbiamo già visto, attraverso numerose testimonianze di migranti rinchiusi nei Cie già esistenti, quali aberrazioni in materia di dignità dell’uomo, abbia prodotto finora la famosa gestione “umanitaria” del volontariato, portata avanti dagli enti gestori degli ormai noti carceri-lager: Misericordia, Lega Coop e Croce Rossa Italiana che, con la scusa di “migliorare” questi luoghi disumani, traggono profitto dalla repressione dei migranti, finendo per parteciparvi attivamente.
Quando si criminalizza e si detiene fisicamente un individuo solo perché privo di documenti, quando si concepiscono leggi che istituzionalizzano il razzismo, come quelle contenute nel Pacchetto Sicurezza, è facile sentirsi umiliati dalle ridicole dichiarazioni miglioriste di Rossi.
Come ToscanaNoCie, torniamo a ribadire che non può esistere un Cie che rispetti la dignità dell’uomo e che siamo contrari alla costruzione di qualunque struttura, indipendentemente dal suo nome o dalla sua organizzazione, che ne assolva le funzioni repressive. Per questo continueremo a portare avanti la nostra lotta autorganizzata, lontano da quella politica che usa le vite dei migranti come campo da gioco.
Vogliamo inoltre esprimere la nostra solidarietà ai 6 compagni anarchici di Torino che sono stati tratti in arresto la mattina di martedì 23 febbraio (3 in carcere e 3 ai domiciliari) e agli altri che tra Mantova, Trento e Cuneo sono stati perquisiti (23 in tutto) e privati di computer, telefoni e materiale cartaceo, per il loro impegno attivo contro il Cie di Corso Brunelleschi.
L’operazione è stata condotta dalla Digos di Torino su ordine del Pm Padalino L’accusa calca la mano ipotizzando per i sei un reato associativo in modo da ottenere facilmente misure restrittive cautelari. Leggendo invece gli stessi atti dell’indagine i reati contestati si rivelano iniziative pubbliche, presidi, azioni di strada e volantinaggi. La solidarietà ai migranti diventa reato, perché porta alla luce verità scomode, perché racconta drammi quotidiani: suicidi, violenze, soprusi. Le fughe di informazioni non sono accettate; durante questa operazione di polizia viene infatti perquisita Radio Black Out (105.250 fm), unica radio libera dell’etere torinese, dai cui microfoni erano soliti parlare diversi degli antirazzisti arrestati, pronti a raccontare le loro esperienze di lotta alla discriminazione razziale.
Ancora una volta la macchina giudiziaria si mette in moto per reprimere con pene ingiustificabili chi esprime legittimamente dissenso verso questi “templi della discriminazione”, non accondiscendendo a professare il culto razzista di stato.
Contro la costruzione del Cie in Toscana, per la chiusura dei Cie ovunque!!!
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos (Campi B.), CPA FI-SUD, Movimento di Lotta per la Casa, CSA nEXtEmerson, Assemblea de* Insicuri, Collettivo Politico Scienze Politiche, Unione degli Studenti di Firenze, Perunaltracittà