Questa mattina, studenti di varie facoltà fiorentine, hanno occupato il Rettorato dell’Università di Firenze, bloccando lo svolgimento del Senato Accademico. Proprio in questi giorni i Ministri dell’Istruzione di 46 paesi europei celebreranno a Vienna il 10° anniversario della dichiarazione di Bologna. Ma non c’è niente da festeggiare!
Dieci anni fa, nel “lontano” 1999, 29 ministri dell’istruzione provenienti da vari paesi Europei hanno sottoscritto la Dichiarazione di Bologna, cioè un documento d’indirizzo strategico al quale tutti i governi si sono effettivamente adeguati in questi anni. La Dichiarazione ha introdotto:
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Il sistema del credito/debito formativo come strumento di quantificazione della conoscenza;
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Il sistema del 3+2 e di successivi livelli di istruzione (costosissimi Master e specializzazioni) che incrementa la selezione all’ingresso ai danni delle classi subalterne;
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la privatizzazione dei servizi legati al diritto allo studio
Viviamo, dieci anni dopo, in università nelle quali viene data la possibilità ai privati di entrare nei consigli di amministrazione, consentendo loro di gestire sia la didattica, sia la parte finanziaria, con inevitabili ricadute sulla ricerca. Il diritto allo studio viene gestito dallo speculatore di turno, seguendo criteri di mera efficienza economica, con la conseguente diminuzione delle borse di studio e l’adozione di strumenti quali il prestito d’onore. Allo stesso modo è sempre più difficile accedere a servizi come la mensa e gli alloggi universitari, mentre gli affitti salgono ad un ritmo vertiginoso. Si riducono infine gli spazi di aggregazione e socialità.
Dopo le mobilitazioni degli ultimi anni, forti in Italia come nel resto d’Europa, in questi giorni studenti di varie città europee si stanno riunendo a Vienna per ribadire ancora una volta a baroni, ministri e tecnocrati che questa non è l’università che vogliamo. Lottare per un sistema formativo pubblico, libero e non asservito alle logiche del profitto, che sia gratuito e di massa, non significa alzare un ditino nei Consigli di Facoltà, né tantomeno contrattare una riforma parziale: significa dare fuoco al Processo di Bologna, e lasciare che bruci. E brucerà.
Per rilanciare la lotta nelle scuole e nelle universita’, mercoledi 10 Marzo ore 15.30 Facolta’ di Lettere assemblea studentesca in preparazione del corteo del 12 Marzo.
Collettivo Politico di Scienze Politiche – Collettivo di Lettere e Filosofia – Universitari dello Spazio Liberato 400Colpi