Alla luce degli ultimi avvenimenti, esprimiamo la più sincera solidarietà ai rifugiati politici e richiedenti asilo eritrei e somali che, da sabato 21 Maggio, stanno portando all’attenzione pubblica le condizioni di emarginazione e degrado in cui sono costretti a vivere, in una città che, invece, continua ad esaltare l’efficienza del proprio modello di accoglienza. Totalmente esclusi dai canali istituzionali di solidarietà, senza un tetto sotto cui dormire, senza i più elementari servizi igienici, insomma senza nessuna tutela sociale e circondati da un alto muro di indifferenza, hanno deciso di lottare per reclamare i propri diritti negati. Con il sostegno del Movimento di Lotta per la Casa, CSA Next Emerson, Brigate di Solidarietà Attiva Toscana, Rete Insicuri, Spazio Kulanka e singoli cittadini, hanno allestito una tendopoli davanti alla Fortezza da Basso, chiedendo uno stabile da autogestire e recuperare, la residenza nel Comune di Firenze e il rinnovo dei titoli di viaggio.
A queste elementari e legittime richieste il comune di Firenze ha risposto con la violenza e la repressione, tentando uno sgombero alle prime luci dell’alba del 24. Nonostante, dal punto di vista legale, queste persone siano tutelate e sia loro dovuto il titolo di viaggio in quanto rifugiati politici, il sindaco Renzi ha deciso di sgomberare la tendopoli, in modo da mettere tutto sotto silenzio. Si aggiunge a questa già grave constatazione un ulteriore elemento quanto mai sospetto. Dal 14 al 17 Giugno si aprirà, proprio alla Fortezza da Basso, l’ottantesima edizione del salone di Pitti Uomo. Pertanto la tendopoli e le disumane condizioni di vita dei suoi abitanti, risulterebbero un pugno nell’occhio per la prestigiosa vetrina del lusso e dell’alta moda di Pitti: meglio nascondere il disagio agli occhi di chi non vuole vederlo.
Oltre la consueta brutalità delle forze dell’ordine (in questo caso i vigili urbani), ci preme sottolineare il fatto che quest’ennesimo atto di repressione si inserisce all’interno di una pericolosa tendenza: tanto a livello cittadino quanto nazionale, vengono colpiti tutti coloro che lottano, quotidianamente ed in maniera auto-organizzata, per i diritti dei migranti e dei lavoratori, per il diritto alla casa e allo studio, contro il fascismo ed il razzismo, contro la precarietà e lo sfruttamento. Il messaggio che le istituzioni lanciano, proprio in un periodo di attacco generalizzato a tutti questi diritti sociali fondamentali, è chiaro: nessuno può illudersi di cambiare lo stato attuale delle cose.
A Firenze, in particolare, l’ondata repressiva in corso è particolarmente eclatante. Alcuni esempi del clima di tensione che si respira oggi sono la mattanza giudiziaria contro il Movimento di Lotta per la Casa, da sempre attivo sui temi dell’emergenza abitativa e dell’accoglienza in città, o l’attacco repressivo al movimento studentesco, pericoloso per il suo protagonismo nella lotta alle riforme dell’istruzione ed all’interno delle lotte sociali degli ultimi anni.
Tuttavia, non ci lasceremo intimidire. Soprattutto siamo stanchi di parlare di repressione, sgomberi e sfratti in una città che il sindaco Matteo Renzi tenta di trasformare in una vetrina luccicante che nasconde una realtà di ingiustizia e prevaricazione.
La repressione non fermerà le nostre lotte!
I diritti non si meritano, si conquistano!
COLLETTIVO POLITICO * SCIENZE POLITICHE