SABATO 5 SETTEMBRE dalle ore 18.oo >
PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ E APPOGGIO AI DETENUTI SOTTO IL CARCERE DI
SOLLICCIANO
Il 18 agosto nel carcere
di Sollicciano è partita una protesta con l’incendio di materassi
e lenzuola per richiedere quei minimi diritti legati alla semplice
sopravvivenza. Una protesta che ha fatto seguito alla negazione di
uno dei colloqui settimanali. Sovraffollamento, pasti
rancidi, riduzione del numero di docce, richiesta di una seconda
cucina: questi sono solo alcuni delle motivazioni che hanno portato i
detenuti di Solliciano a protestare ed a cercare di far sentire la
propria voce fuori dal carcere. Si tratta di condizioni
minime di sopravvivenza per persone che sono costrette nelle celle 22
ore al giorno, alimentate al costo giornaliero di 1,53 euro,
ristrette in uno spazio inferiore ai 7 metri. Ricordiamo ancora che
il carcere fiorentino è stato costruito per 460 persone e che ora ne
ospita più del doppio, ammassate in 3/4 nelle celle singole, in 6
nelle celle da tre posti, con pochi educatori e scarso accesso al
lavoro e ad altre attività.
Nel carcere fiorentino
per le donne non è possibile accedere ai servizi educativi ed alle
attività sociali con la scusa che “sono poche” anche se sono
oltre un centinaio.
In 10 anni nelle carceri
italiane sono morti quasi 1.500 detenuti, oltre un terzo per suicidio
e gli altri per i ritardi nell’assistenza sanitaria o in circostanze
non chiarite.
Qui spesso
l’autolesionismo è l’unico mezzo, per i detenuti, per affermare la
propria esistenza; sono stati frequenti i pestaggi sistematici, regna
la violenza ed è massiccio l’uso di psicofarmaci.
Questa è la realtà del
carcere di Sollicciano come di tante altre carceri d’Italia, dove
infatti sono divampate nei giorni successivi altre proteste, da Pisa
a Napoli a Milano.
La risposta delle
istituzioni è stata purtroppo la solita: con la visita di Franco
Ionta, direttore del DAP, che invece di riportare perlomeno una
parvenza di decenza nel carcere ha ammonito i detenuti dal fare
sentire le proprie rivendicazioni; a questo ha fatto seguito la
denuncia penale verso i detenuti stessi per danneggiamenti.
Oltre 50 persone sono
state invece denunciate nella giornata di sabato 29 agosto per avere
portato la loro solidarietà all’esterno del carcere, ad ennesima
dimostrazione che si vuole finanche negare la possibilità di un
legame ed una solidarietà tra il fuori e l’interno del carcere.
In un contesto nazionale
in cui la cosiddetta “sicurezza” è il faro ispiratore delle
politiche reazionarie del governo, è del tutto normale che le
carceri si riempiano: si riempiono di immigrati, grazie alle nuove e
vecchie leggi su clandestinità ecc.., si riempiono per reati legati
alle droghe, si riempiono per le norme sulle recidive…..
E la risposta governativa
non può essere che altra repressione, la costruzione di altre
carceri, l’aumento di nuovi CIE per immigrati, per gestire appunto
l’enorme quantità di futuri detenuti.
Crediamo necessario che
le voci che dal carcere stanno cercando di farsi sentire e che
parlano a tutti noi vadano raccolte e rilanciate e per questo saremo
davanti a Sollicciano sabato 5 settembre dalle ore 18 in poi a
manifestare la nostra solidarietà ai detenuti ed il nostro appoggio
alle loro minime richieste.
Cpa Firenze sud, Cantiere
Sociale K100fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, Fuori
Binario, Perunaltracittà, Partito della Rifondazione Comunista,
Unione degli Studenti, Csa Nextemerson, Comunità di Base Isolotto,
Comunità delle Piagge,, Associazione L’Aurora, Movimento di lotta
per la casa, Associazione Liberarsi. Centro Carlo Giuliani