VENERDI’ 23 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE E MANIFESTAZIONE ORE 9 PIAZZA SS. ANNUNZIATA
Come studenti, insegnanti e lavoratori
che hanno partecipato all’assemblea del 19 c.m. indetta presso
l’Istituto Statale D’Arte, invitiamo a partecipare allo sciopero
generale ed al corteo cittadino del 23 ottobre indetto a Firenze da
questa Assemblea. Il Diritto allo studio viene quotidianamente
attaccato; è ormai stato compromesso seriamente il carattere
pubblico del sistema di istruzione, dapprima con i tagli, poi con
l’ingresso massiccio dei privati nei Consigli d’Amministrazione di
Scuole ed Università. Siamo consci che lo sfascio che caratterizza
il mondo dell’istruzione è una diretta conseguenza della crisi
generale del sistema economico, che “paghiamo” tutti ormai da
decenni. Classi sovraffollate, strutture fatiscenti, chiusura di
scuole e di sedi decentrate vanno di pari passo con licenziamenti di
massa nelle scuole (parliamo di 150.000 docenti e 130.000 membri del
personale ATA), così come nelle fabbriche e negli altri posti di
lavoro, mentre dilagano precariato, lavoro nero e disoccupazione, con
i morti sul lavoro che continuano a contarsi giorno dopo giorno.
Il 23 ottobre, giornata di sciopero
generale indetto dai sindacati di base, è per noi un’occasione
importante per esprimere una conflittualità esistente ma troppo
spesso svilita e strumentalizzata grazie ad accordi capestro tra
burocrazie sindacali, padroni e governo, se non direttamente repressa
grazie alla criminalizzazione mediatica ed all’azione giudiziaria e
poliziesca dello Stato. La repressione infatti colpisce, sia
all’interno che all’esterno dei luoghi di lavoro e di formazione,
coloro che continuano a rifiutare di appiattirsi sulle posizioni
concertative delle rappresentanze istituzionali.
Non è nostro interesse conferire un
carattere rituale a questa data: a chi pensa che scioperare e
scendere in piazza non risolva niente rispondiamo che il 23 ottobre
deve trasformarsi in un momento di ripartenza politica per Firenze,
rafforzando il conflitto reale che in questo momento si sta
sviluppando nelle scuole, tra gli studenti e nel corpo docente e non.
Attorno a questo costruiamo un tessuto che sappia in futuro essere
forza ulteriore nelle fabbriche e altrove dove il conflitto di classe
si sviluppa.
Uscire dalla propria specificità e
fare anche della lotta di altri la nostra lotta è sicuramente un
buon modo per iniziare.
Il giorno 23 scendiamo in piazza!
Perchè nessuno debba più abbassare la
testa, perchè nessuno debba più sentirsi isolato, perchè nessuno
possa più dire “io non sapevo”.