LIVORNO NON SI PIEGA: CONTRO LA REPRESSIONE LA LOTTA SI FA SEMPRE PIÙ DURA!


Interrompendo i battibecchi generati dal “falso” evento delle primarie del Pd e le prime giornate di shopping natalizio, domenica 2 dicembre un corteo di 1000 persone ha attraversato il centro di Livorno per reagire contro le angherie poliziesche dei giorni precedenti. Venerdì 30 novembre una folla di studenti, precari, disoccupati e lavoratori in lotta come le lavoratrici di Sodexo di Pisa si era ritrovata alle porte del Terminal Crociere per contestare Bersani e tutto ciò che rappresenta: le politiche di un centro-sinistra totalmente devoto alle manovre lacrime e sangue del neonato governo tecnico Monti, favorevole alla Tav e complice del clima di miseria sociale e repressione politica di questo paese. Un partito che nonostante la pretenziosa dichiarazione riguardo ad un “vento di cambiamento” in occasione del recente teatrino elettorale non ha mai cambiato direzione ed è sempre stato al servizio del padrone. Ad accogliere i manifestanti c’era schierato un reparto in assetto anti-sommossa che non ha esitato a caricare a freddo per più volte tutti coloro che si trovava davanti, provocando decine di feriti e contusi. Il giorno dopo è stato indetto un nuovo presidio per denunciare le violenze subite il giorno prima e il clima repressivo nazionale, in solidarietà con i compagni colpiti dall’ultimo attacco repressivo contro i No Tav. Ancora una volta, alla fine del presidio itinerante, nel momento in cui si trovavano in Piazza Cavour , i manifestanti hanno assistito all’arrivo improvviso della celere, che dopo minacce e insulti ha effettuato l’ennesima carica a freddo con un accanimento brutale che ha travolto anche i passanti, interrotti nella loro passeggiata pomeridiana: due persone sono finite all’ospedale e decine di persone sono rimaste ferite. La risposta dei compagni non ha tardato a farsi sentire: il corteo partecipato di domenica, dopo due giorni di soprusi polizieschi, è stato espressione della rabbia popolare, della rabbia di chi a fronte delle mille ingiustizie di questo sistema non si arrende!

La morsa dello stato si stringe in tutta Italia attorno a chi osa lottare: abbiamo visto calare il manganello e la fredda mano della legge su lavoratori in lotta come all’IKEA di Piacenza e sugli operai dell’ILVA; su studenti, lavoratori, precari e disoccupati il 14 novembre in tutta Europa; negli arresti per il 15 ottobre 2011 accuratamente effettuati giusto poco prima del 24 novembre; nell’ennesima operazione contro i No Tav del 29 novembre… nella quotidiana gestione istituzionale e di piazza di focolai di dissenso e conflitto politico sempre più roventi! Mentre si ragiona di Renzi, di Bersani e di primarie e di altri balletti partitici, fascisti come quelli che un paio di giorni fa a Milano hanno accoltellato un compagno in pieno giorno si aggirano impuniti per le nostre città, con lo stato che perseguita gli antifascisti; centinaia di migliaia di lavoratori vengono licenziati e la disoccupazione cresce sempre di più; la maggior parte degli studenti ben presto non potrà più permettersi di accedere a determinati livelli di istruzione: in poche parole tutte le componenti sociali più deboli sono costrette a stringere la cinghia, sentendo sempre più su di loro il peso di questa crisi. Chiunque provi ad opporsi contro questo stato di cose, in questo presente di sfruttamento e repressione, sa bene che il futuro non potrà che essere sempre più incerto, ma non per questo deve smettere di lottare. Questo è quello che ci hanno insegnato i compagni di Livorno domenica: di fronte alle intimidazioni e alla violenza della polizia, l’unica risposta possibile è quella di non arretrare di un passo. A fronte delle giornate di mobilitazione partite dalla contestazione di venerdì, al PD e all’esile alito di vento pomposamente dichiarato in occasione delle primarie ribattiamo che “Chi semina vento, raccoglie tempesta!”

      LIVORNO, ATENE: LA PIAZZA CI APPARTIENE! MADRID, LISBONA: LA PIAZZA NON PERDONA!

     LA VOSTRA REPRESSIONE NON CI FA PAURA, LA NOSTRA LOTTA SARÀ SEMPRE PIÙ DURA!                  

SOLIDARIETÀ A* COMPAGN*!     

  Collettivo politico scienze politiche

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