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8 MARZO: L’EMANCIPAZIONE DELLA DONNA NON PROFUMA DI MIMOSA!

8 marzo 2013 copy

 

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Lavoratori Ataf in lotta tra articolo 18, appalti e privatizzazione.

PRESIDIO il 28 DICEMBRE alle ORE 12:00 davanti al DEPOSITO ATAF in VIALE Dei MILLE.

Sull’ATAF (Azienda Trasporti dell’Area Fiorentina) si stanno abbattendo in contemporanea i due tsunami della “riforma del lavoro” e della privatizzazione e svendita selvaggia del patrimonio pubblico. I lavoratori Ataf si stanno mobilitando ormai da tempo, sopratutto nell’ultimo anno, cercando di salvare il proprio posto di lavoro, ma anche il diritto ad un trasporto pubblico e di qualità. Ovviamente laddove c’è del profitto da garantire, non ci si poteva aspettare dalle istituzioni nessuna risposta diversa da quelle che abbiamo visto: da una parte il muro contro muro costante, senza nessuna intenzione di ascoltare i lavoratori in lotta, passando per un ricatto in piena regola, come da “stile Marchionne” (se accettate i peggioramenti contrattuali non privatizziamo), per finire con licenziamenti punitivi, come ci ricorda la vicenda di Sauro Certini, lavoratore autolinee toscane, licenziato ufficialmente per “motivi economici” Prosegui la lettura »

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I DIRITTI NON SI MERITANO SI CONQUISTANO! SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI DI CAREGGI! LUNEDI 17 ASSEMBLEA STUDENTESCA

10-12-2012 @ REGIONE TOSCANA (piazza duomo) ore 14:45 PRESIDIO AUTOCONVOCATO DALL’ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI DI INFERMIERISTICA

12-12-2012 @PONTE NUOVO (ospedale di Careggi)  ore 11:00 PRESIDIO/CORTEO DEI LAVORATORI INFERMIERI E OSS DI CAREGGI

17-12-2012 @AULA AUTOGESTITA PLESSO DI VIALE MORGAGNI ore 15:00 ASSEMBLEA STUDENTESCA per decidere come continuare la mobilitazione degli studenti in merito a borse di studio e tirocini.

PARTECIPERANNO LAVORATORI OSS E INFERMIERI DI CAREGGI Prosegui la lettura »

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LIVORNO NON SI PIEGA: CONTRO LA REPRESSIONE LA LOTTA SI FA SEMPRE PIÙ DURA!

Interrompendo i battibecchi generati dal “falso” evento delle primarie del Pd e le prime giornate di shopping natalizio, domenica 2 dicembre un corteo di 1000 persone ha attraversato il centro di Livorno per reagire contro le angherie poliziesche dei giorni precedenti. Venerdì 30 novembre una folla di studenti, precari, disoccupati e lavoratori in lotta come le lavoratrici di Sodexo di Pisa si era ritrovata alle porte del Terminal Crociere per contestare Bersani e tutto ciò che rappresenta: le politiche di un centro-sinistra totalmente devoto alle manovre lacrime e sangue del neonato governo tecnico Monti, favorevole alla Tav e complice del clima di miseria sociale e repressione politica di questo paese. Un partito che nonostante la pretenziosa dichiarazione riguardo ad un “vento di cambiamento” in occasione del recente teatrino elettorale non ha mai cambiato direzione ed è sempre stato al servizio del padrone. Ad accogliere i manifestanti c’era schierato un reparto in assetto anti-sommossa che non ha esitato a caricare a freddo per più volte tutti coloro che si trovava davanti, provocando decine di feriti e contusi. Il giorno dopo è stato indetto un nuovo presidio per denunciare le violenze subite il giorno prima e il clima repressivo nazionale, in solidarietà con i compagni colpiti dall’ultimo attacco repressivo contro i No Tav. Ancora una volta, alla fine del presidio itinerante, nel momento in cui si trovavano in Piazza Cavour , i manifestanti hanno assistito all’arrivo improvviso della celere, che dopo minacce e insulti ha effettuato l’ennesima carica a freddo con un accanimento brutale che ha travolto anche i passanti, interrotti nella loro passeggiata pomeridiana: due persone sono finite all’ospedale e decine di persone sono rimaste ferite. La risposta dei compagni non ha tardato a farsi sentire: il corteo partecipato di domenica, dopo due giorni di soprusi polizieschi, è stato espressione della rabbia popolare, della rabbia di chi a fronte delle mille ingiustizie di questo sistema non si arrende!

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8 marzo: l’emancipazione della donna non profuma di mimosa!

Scarica QUI il volantino

La memoria storica sull’origine della Giornata internazionale delle donne è confusa. Alcuni sostengono che sia stata istituita per ricordare l’incendio del 1908 nella fabbrica “Cotton” di New York nel quale morirono 129 operaie. Altri rimandano la sua origine alla Conferenza internazionale delle donne socialiste del 1907 e alla loro lotta per il suffragio femminile. Lotta che, nel 1910 alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, porta alla proposta di istituzione della Giornata internazionale della donna. E’, infine, nel giugno del 1921 che per rintracciare una data unica in tutti i Paesi la seconda Conferenza internazionale delle donne comuniste stabilisce la data dell’otto marzo come Giornata internazionale dell’operaia. Oggi altro che di operaie si parla … l’otto marzo è diventata una mera ricorrenza, dove si regala la mimosa e si va fuori a cena. Tutto questo in perfetta sintonia con il ruolo di subalternità della donna voluto dalla società capitalista che lo crea e lo perpetua.

No, grazie. Né vogliamo questo, né ridurci semplicemente ad enumerare quello che è stato fatto. L’otto marzo deve proporsi, invece, come una giornata di lotta, nella quale difendere ciò che abbiamo conquistato e dobbiamo conquistare ancora.

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