17 NOVEMBRE: CORTEO STUDENTESCO


Nell”ultimo Consiglio dei
Ministri è stata approvata la Riforma Gelmini per
l’Università. Tra dichiarazioni di principio e piccolezze amministrative si può scorgere un vero punto di svolta
per l’università italiana. La riforma prevede il prepotente
ingresso dei privati nell’università  e l’introduzione del
Direttore Generale, manager con responsabilità gestionali. Il
CDA sarà formato da almeno il 40% di privati e sarà preposto a
funzioni di indirizzo strategico, di approvazione della
programmazione finanziaria e del personale. Inoltre delibererà
sulla soppressione di corsi e sedi, sul bilancio di
previsione e quello consuntivo. La nuova università-azienda verrà
amministrata sulla base di valutazioni di mercato che prevedono il
taglio di indirizzi, corsi,
facoltà e atenei non sufficientemente redditizi. La ricerca perde la
poca libertà rimanente a favore di un completo asservimento alle
necessità dei finanziatori. Si aggiunge a tutto questo un’ ingente
riduzione del personale attraverso l’abolizione della figura del
ricercatore a tempo indeterminato. Per gli studenti significa un
sistema di istruzione dequalificato con peggiore didattica e minori
servizi. E’ prevista l’incentivazione del prestito d’onore, dei
tirocini obbligatori gratuiti, del numero chiuso alle triennali,
oltre ai blocchi all’ingresso di specialistiche e master. Queste
ultime picconate all’istruzione pubblica non sono però il colpo di
genio di un Ministro incompetente, bensì l’ultimo tassello di un
puzzle iniziato nel 1989 con la legge Ruberti sull’autonomia
finanziaria degli atenei e proseguito, sulla spinta di
centro-sinistra e centro-destra, per tutti gli anni Novanta, fino ad
arrivare all’ormai tristemente famoso Processo di Bologna (che
introduce 3+2 e credito formativo in tutti i paesi della UE). Si
tratta di provvedimenti che mirano a rendere l’università, e il
mondo della formazione in generale, più funzionali alle logiche del
mercato in un periodo di crisi. Le possibilità di contrastare questo
progetto di ristrutturazione dipendono dalla nostra capacità di
dotarci di coordinamenti studenteschi a livello nazionale ed europeo,
a partire dalle nostre città. In questo momento, date la forti
mobilitazioni studentesche austriaca e tedesca, è importante
mobilitarsi contro il nuovo ddl Gelmini e contro il Processo di
Bologna, rafforzando e solidarizzando con chi si muove oggi per poter
lottare uniti domani.

Contrastiamo il nuovo ddl Gelmini
!!!
Contrastiamo il Processo di Bologna!!!
Solidarietà con gli
studenti tedeschi ed austriaci in lotta!!!

 

ORGANIZZIAMO LA RABBIA!

Abbiamo
gioito, lottato e occupato. Ci siamo mobilitati perchè non possiamo
accettare il classismo della diversificazione netta fra licei e
tecnici che creerà classi dirigenti e classi sfruttate sempre più
marcatamente, la privatizzazione delle università (e delle scuole
con il DDL Aprea) che renderà sempre più difficile l’accesso ai
saperi, le leggi razziste, come quella del tetto del 30% agli
alunni stranieri, che vogliono colpevolizzare, derubare,
impoverire ed escludere lo studente immigrato. Perchè non riteniamo
possibile che siano tolti tutti gli spazi di aggregazione nelle
scuole e ignorati i bisogni come le Aule Autogestite, che esista
un’arma come quella del voto in condotta che giudica le attitudini
della persona e punisce arbitrariamente, che il controllo nelle
scuole sia aumentato giorno dopo giorno con telecamere e macchinette
in cui strisciare la tessera, al fine di rendere automi gli studenti
con la scusa della "sicurezza".

Le reazioni le
abbiamo viste: presidi e questura si sono immediatamente mobilitati e
riuniti al fine di accrescere i fascicoli che questi spioni hanno già
da tempo creato sulle nostre teste, al fine di farci credere che
tutto sta andando bene, al fine di reprimere queste lotte che sono
ribellione, analisi e crescita. Si sono sprecate minacce di denunce,
convocazioni da parte della DIGOS, invio di volanti davanti alle
scuole occupate, in un clima di intimidazione che ci fa ricordare
come ogni giorno le scelte sulla componente studentesca sono prese
arbitrariamente da qualcun altro, che i rapporti negli istituti non
sono paritari, che l’autoritarismo scolastico prepara lo studente a
quando sarà reso precario, sfruttato e instabile da una città
militarizzata e da un datore di lavoro. L’azione repressiva è andata
in crescendo negli ultimi tempi, partendo dalle denunce e sospensioni
agli studenti nell’Ottobre 2008, passando per i fermi senza nessun
capo d’imputazione agli studenti diretti alla manifestazione contro
il g8 di Luglio scorso (con relative perquisizioni in casa e
deportazioni in questura per 12 ore) e le cariche agli studenti di
Maggio, finendo con le irruzioni in 15 case di venerdì 6 e l’arresto
immediato con isolamento a Sollicciano di Francesco.
 
E’
necessario essere coscienti che tutto ciò è frutto di un sistema
globalmente in crisi, che vede togliere diritti non solo agli
studenti ma a tutte le fasce sociali, portando i governi a
chiudere le frontiere e fare guerre all’estero (non sono missioni di
pace), i padroni a sfruttare, licenziare e cassintegrare,
l’informazione a corrompersi per piegarsi alle volontà del potere.
Per questo diamo la nostra solidarietà alle lotte e alle occupazioni
di operai, ingegnanti e immigrati. 
Non ci facciamo ingannare
dai fascisti (come casaggì) che, con la benevolenza dei
governanti, vogliono attribuire la colpa di tutto questo a
barboni e immigrati, non ci facciamo strumentalizzare da sindacati di
governo. Lottiamo contro chi sta sopra di noi e decide tutto
questo!
 
SI AD UNA SCUOLA LIBERA, ANTIAUTORITARIA,
PUBBLICA E DI MASSA!
NO AL CONTROLLO E ALLA MILITARIZZAZIONE!
NO
ALLO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI!
 
CORTEO MARTEDI’ 17
NOVEMBRE ORE 9 PIAZZA SAN MARCO
 
Assemblea delle Scuole
in Lotta
 
(l’assemblea delle scuole si riunisce ogni
Lunedì alle 15 alla facoltà di lettere in p.zza Brunelleschi)

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