25 MARZO: INIZIATIVA BARONI @ POLO


GIOVEDI’ 25 MARZO ORE 16 – POLO DI NOVOLI D6/111 > CHI SONO I BARONI? COME AGISCONO? Ne parliamo con GIULIO PALERMO (Professore e Ricercatore Università di Brescia)

Alla fine del 2008 l’Italia, come
altri paesi europei, ha conosciuto l’esplosione
della protesta studentesca, nata inizialmente contro i tagli
effettuati dal governo ad Università e Ricerca. La protesta è
stata appoggiata da rettori, presidi, professori e ricercatori in
maniera più o meno velata, più o meno conflittuale, contribuendo ad
accrescere il clima di simpatia nei confronti degli studenti
impegnati nelle facoltà occupate. Tale appoggio è stato concesso
attraverso lezioni in piazza, lettere, articoli sui maggiori
quotidiani…


 
Improvvisamente,
mentre il movimento studentesco si strutturava su posizioni politiche
differenti, lasciando che il “no alla 133” evolvesse in una
critica serrata dell’Università e della società che ha generato
quella legge, il mondo composito dei docenti universitari, guidato
dalla potente lobby dei rettori, la CRUI, tramite una notevole
inversione ad U ha iniziato ad attaccare gli studenti, utilizzando
tutti gli strumenti in proprio possesso, comprese le sanzioni
disciplinari, per colpire coloro che si erano distinti nella lotta,
come avvenuto a Milano diversi mesi dopo l’autunno-inverno
2008.

 
Il perché ciò sia avvenuto è alla base dei rapporti
di potere interni all’Università, ed è legato alla presenza di
una parte del movimento studentesco che non è stata disposta a
scendere a patti con governo ed UE nel merito delle ricette
neo-liberiste per l’Università, né tantomeno con la CRUI ed i
docenti sull’accessibilità della ricerca e della docenza e sulla
presunta universalità dei contenuti della didattica.

 
Noi
studenti antagonisti abbiamo criticato i docenti, definendoli baroni,
perché truccando i concorsi universitari in favore dei loro adepti
contribuiscono alla riproduzione culturale del pensiero dominante ed
alla selezione di classe nell’Università. Perché per rigenerare
il loro potere corporativo scendono a patti con governo e
Confindustria, e rendono operativo il controllo del capitale privato
su ricerca e didattica. Perché siamo per un’Università pubblica,
gratuita, libera e di massa  e vogliamo una docenza ed una
ricerca realmente libere e non asservite ai bisogni delle imprese, ne
tantomeno al volere dei baroni.


E adesso ci riprendiamo la
parola…

Studenti, ricercatori di ruolo e non,
docenti a contratto e non, prorettori presidi rettore baroni tutti,
sono invitati a partecipare!

 

Collettivo Politico di Scienze Politiche

RED-NET – Rete delle realtà
studentesche autorganizzate

 

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