Segui in diretta su RED-NET.it gli aggiornamenti delle
giornate del contro-summit che in questi giorni terrà d’assedio i
ministri dell’istruzione dell’UE, riuniti, ancora una volta dopo
Vienna per decidere del nostro futuro!
Alle 9:00, alcuni studenti hanno realizzato un blocco stradale ad
Atocha, “intubandosi” tra di loro e riuscendo ad interrompere il
traffico cittadino. L’azione è stata realizzata per protestare
contro il Vertice dei Ministri dell’Istruzione dell’Unione
Europea in corso a Madrid. La polizia è
giunta sul posto numerosa e, armata di cesoie, ha cercato di tagliare
i tubi e di mettere fine alla protesta usando manganelli. Sono
arrivate anche venti camionette antisommossa ed un elicottero ha
sovrastato la zona. Nel frattempo i gruppi d’appoggio intonavano
slogan come “Il Processo di Bologna si applica a colpi di
manganello” e “Né LOU né Bologna né precarietà, fuori le
imprese dall’università”. L’operazione della polizia ha
richiesto molto tempo a causa della difficoltà di separare l’un
dall’altro gli attivisti e di allontanare contemporaneamente i due
gruppi d’appoggio. Tutti i partecipanti al blocco sono stati
identificati ma nessuno è stato trattenuto. Alle 10:30 l’azione si
considera conclusa.
Ore 10:45: comincia il secondo blocco a Cibeles
Alle 10:45 di questa mattina, ad un quarto d’ora dal termine del
blocco dei venti studenti “intubati” ad Atocha, circa 60 studenti
e studentesse hanno formato una catena umana, interrompendo la
circolazione lungo le strade di Cibeles, in maniera pacifica,
gridando slogan come “Madrid sarà la tomba di Bologna” e
“Lottare, creare, potere popolare” e “Botín*, buffone, vai a
lavorare”.
La presenza della polizia continua ad essere nutrita anche se,
rispetto al primo blocco, la tensione è diminuita notevolmente. La
polizia ha impedito l’ingresso in metropolitana agli studenti,
vietandogli al contempo di ritirarsi in piccoli gruppi. Invece,
dietro il pretesto della presenza di neonazisti nella zona i
poliziotti hanno “accompagnato” gli attivisti fino ad Atocha. Il
risultato finale è stato una manifestazione in cui gli attivisti e
le attiviste hanno lanciato slogan ottenendo grande visibilità;
all’altezza del Ministero della Sanità gli studenti hanno gridato
“No alla privatizzazione di sanità ed educazione”.
Alle 12:00 i blocchi della mattinata si considerano conclusi.
Alla fine della mattinata è stata confermata la notizia di almeno
un ferito tra gli attivisti “intubati” ad Atocha, a causa di un
pugno in faccia.
*Botin è il presidente del banco Santander oggetto di una delle
prima azioni del contro-summit
Comunicato sui blocchi
In questo preciso momento gli studenti hanno deciso di
interrompere il traffico ad Atocha e a Cibeles in forma pacifica.
Oggi i ministri dell’educazione vanno a celebrare una riunione
informale per valutare le recenti riforme e decidere le linee
generali delle prossime. Dal momento che non siamo stati invitati,
visto che non ci lasciano partecipare, abbiamo deciso di rendergli
difficile l’accesso alla riunione. Per questo motivo, dalla
Piattaforma Bolonia Fucking up group abbiamo convocato blocchi
pacifici come strumento di disobbedienza civile per lanciare un
messaggio: siamo organizzati e convinti che la vostra riforma sia
dannosa per noi, studenti di oggi, e per quelli di domani.
L’interruzione del transito che stiamo realizzando vuole
bloccare il cammino dei ministri, importunarli, affinché sentano,
nell’ingorgo causato dalla nostra azione, che noi studenti siamo in
piedi e che ostacoleremo in tutti i modi possibili il loro lavoro di
coordinamento. Siamo studenti europei e intendiamo rendere visibile
al resto dei cittadini l’esistenza di una contestazione pubblica ed
attiva a questa serie di riforme.
Abbiamo convocato, come ulteriore azione del controvertice, anche
una biciclettata di protesta alle 20:00 con partenza da Cibeles.
Bolonia Fucking up group