Riappropriarsi di una lettura autentica
ed autonoma del reale è il primo atto della propria emancipazione
sociale e culturale, un atto dovuto quando i concetti che ci
circondano sono quelli del trionfo dell’ideologia liberale. Giornali,
radio, televisione, il senso comune, i programmi d’esame delle nostre
facoltà veicolano ininterrottamente una visione del mondo… Eppure
il sistema capitalista che secondo questa ideologia cresce grazie
all’autoregolazione del mercato, è oggi in seria difficoltà.
Aumentano diseguaglianze e disoccupazione, procede il processo di
privatizzazione di servizi pubblici e pensioni, il debito aumenta e
la difficoltà di accumulare profitti resta intatta, nonostante venga
decantata una fantomatica ripresa.
La Grecia è in balia di una crisi di
debito spaventosa, e la risposta del popolo greco è li a
sottolinearlo.
Come mai?
Di fronte a questa tragedia, è tempo
di riprendere alcuni strumenti dalla cassetta degli attrezzi di Marx,
e interrogarsi a fondo sul rapporto fra crisi e lavoro, sulla nuova
composizione proletaria, individuando chi sono i nostri nemici ed i
nostri alleati, cercando di capire “che fare” per non pagare
questa crisi, ed aprire un ciclo di lotte sociali.
Carla Filosa è fondatrice e
redattrice dal 1987 (con Gianfranco Pala e Gianfranco Ciabatti) della
rivista trimestrale "la Contraddizione".
Ho sentito che non volete imparare
niente.
Deduco: siete milionari.
Il vostro
futuro è assicurato – esso è
Davanti a voi in piena luce. I vostri
genitori
Hanno fatto sì che i vostri piedi
Non urtino nessuna pietra. Allora non
devi
Imparare niente. Così come sei
Puoi rimanere.
E se, nonostante
ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi,
Come ho sentito, sono insicuri
Hai i
tuoi capi che ti dicono esattamente
Ciò che devi fare affinché stiate
bene.
Essi hanno letto i libri di quelli
Che sanno le verità
Che hanno
validità in tutti i tempi
E le ricette che aiutano sempre.
Dato
che ci sono così tanti che pensano per te
Non devi muovere un dito.
Però, se
non fosse così
Allora dovresti studiare.
[Bertolt Brecht]