LE DIMENSIONI: 254-265 Km a seconda dell’opzione nella parte francese, solo venti o trenta chilometri in meno della linea attuale che è di 287 Km (dati RFI). Solo la galleria principale sarà lunga 53 chilometri, a cui vanno sommati altri 41 Km di galleria solo nella tratta italiana.
I COSTI: i preventivi parlano di costi che partono dai 120 MILIONI di Euro al chilometro (1200 Euro al centimetro!) fino ad arrivare a 182 Milioni/Km nella tratta più onerosa, i 53 Km di tunnel. In un momento in cui si fanno tagli al sociale in ogni direzione (scuole, università, ospedali e trasporti pubblici) i cittadini italiani sborseranno 12-13 MILIARDI di Euro (a cui si sommano i miliardi sborsati da Francia e Unione Europea). Ma non è tutto: non disponendo lo Stato di questi soldi sarà costretto a prenderli in prestito dalle banche per poi restituirli con gli interessi (arrivando a 16-17 miliardi in totale).. Alla faccia del debito pubblico!
I DANNI PER L’AMBIENTE: si parla di un impatto irreversibile in termini di equilibrio idrogeologico (come è successo in Mugello), sull’ecosistema vegetale e animale e sulla salute degli abitanti. Il tunnel inoltre attraverserebbe montagne piene di amianto e di uranio (che verrebbero liberati nell’atmosfera) senza un progetto di “recupero” e sostenibilità.
L’INUTILITA’: in vista della previsione dell’aumento dei trasporti(commerciali e non) lungo la tratta, sostenuta ad esempio dalla società LTF (guarda caso di proprietà delle ferrovie italiane e francesi al 50% per uno) si sostiene che la TAV sia vantaggiosa in termini di sostenibilità economica, energetica e ambientale e costituisca enormi vantaggi. In realtà molti treni Torino-Lione sono stati soppressi nel 2004 perché viaggiavano con un passivo annuo di sei milioni di euro e numerose fonti attestano la presenza di un forte calo nei trasporti generici lungo la tratta sia su autostrada che ferrovia: la TAV è un cantiere a cielo aperto (si prevede la realizzazione pezzo per pezzo a seconda della disponibilità di risorse) che dà spazio a corruzione e speculazione, comportando un inquinamento di gran lunga maggiore rispetto al trasporto su gomme in nome di vantaggi inesistenti. Il tanto amato elogio della velocità infatti tra l’altro si scontra con la conformazione del territorio, che non permette guadagni sostanziali di tempo e comporta dei costi di manutenzione elevatissimi (chiaramente tutti a carico di noi cittadini).
CHI CI GUADAGNA? Le imprese e le lobbies legate ad interessi economici mafiosi e capitalistici, fautrici di episodi di corruzione attraverso una vera e propria catena di contratti che incentivano lo spreco e la speculazione. Ancora una volta le banche tramite gli interessi sui mutui accesi dallo stato.
CHI PAGA? Sempre noi. A fronte di esigui fondi europei, la maggior parte dei finanziamenti verranno dalle casse del governo italiano con un’enorme aumento del debito pubblico a causa dell’accensione di mutui e quindi con ulteriori tagli alla spesa sociale. Oltre alle spese di costruzione è importante ricordare anche gli elevatissimi costi di manutenzione che saranno interamente a nostro carico. Si prevede inoltre l’esproprio di svariati chilometri quadrati di terreno destinato ad uso abitativo, all’agricoltura e sede di siti archeologici… e abbiamo già parlato dei costi in termini di inquinamento dell’ambiente e danni alla salute.
L’ALTERNATIVA: La conformazione urbanistica italiana, caratterizzata da tanti medio-piccoli centri urbani a breve distanza l’uno dall’altro, suggerisce a logica l’importanza di privilegiare e potenziare le linee regionali. La scellerata politica di Trenitalia comporta invece in tutta Italia pesanti tagli di tratta e di orari ai danni dei pendolari, con considerevoli aumenti al costo dei biglietti, riducendo fortemente quello che dovrebbe essere un trasporto accessibile a tutti (e con costi notevolmente inferiori). Da sottolineare è anche il licenziamento in tronco di circa 800 lavoratori dei treni notte, servizio eliminato ma fondamentale per migliaia di persone, costrette ora a cambiare più treni (spesso i famigerati Frecciarossa) con costi esorbitanti. Inoltre la manutenzione dell’alta velocità, una volta costruita, costa comunque di più dei profitti che produce perché solo poche persone hanno la necessità o si possono permettere di usufruirne. Alcuni degli esempi più clamorosi ci vengono dalla vicina spagna: nel 2009, nella tratta tra Zaragoza e Huesca, i passeggeri occupavano solo il 6% dei sedili, mentre sulla linea Guadalajara-Yebes in un anno la media era di 19 passeggeri al giorno, motivo per cui la tratta è stata chiusa nonostante l’enorme costo di costruzione.
[fonte: http://www.ahtgelditu.org/blog/albiste-orokorrak/2011/03/01/las-estaciones-fantasma-del-ave/]
Ancora una volta siamo noi a versare lacrime e sangue per garantire a pochi privilegiati di aumentare i loro profitti: per questo la lotta contro il TAV non riguarda solo la Valsusa ma è la resistenza di chi lotta contro gli interessi capitalistici, mentre viene calpestata e criminalizzata qualsiasi forma di dissenso sociale.
SOLIDARIETà A TUTTI I NO TAV ARRESTATI E DENUNCIATI!
LA LOTTA NON SI ARRESTA! A SARA’ DÜRA!!!
per maggiori informazioni http://www.notav.info
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