Campagna “Ataf privata è un’inculata”


 

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ATAF    
PRIVATA E’ UN’ INCULATA!

Dopo un anno  dalla privatizzazione dell’ATAF, fortemente voluta dal sindaco Renzi e dal presidente dell’azienda Bonaccorsi, si palesa sempre più concretamente il fatto che questa decisione porta solo una conseguenza: l’asservimento della qualità del servizio al tornaconto del privato.

La (s)vendita di ATAF a Trenitalia, infatti, si inserisce a pieno nel processo che vede nelle classi popolari il soggetto su cui riversare i costi di questa crisi, mentre la classe dirigente continua a garantirsi margini di profitto sempre maggiori. Ciò è facilmente dimostrabile da conseguenze pratiche e materiali: a pagare il caro prezzo delle scelte derivanti dalla privatizzazione, ispirate da logica puramente imprenditoriale, sono i lavoratori, quegli utenti che proprio in questo momento di crisi economica non possono permettersi di sostituire il servizio (sempre più inefficiente) col costoso mezzo privato.

CONSEGUENZE DELLA PRIVATIZZAZIONE PER GLI UTENTI
– aumento del costo del titolo di viaggio.
– tagli alle spese di manutenzione.
– riduzione del 50% del servizio di pulizia.
– taglio alle linee periferiche in quanto meno remunerative.
– soppressione progressiva delle linee notturne e introduzione del bus a chiamata “Nottetempo” al costo di 4 €.
– soppressione delle agevolazioni sugli abbonamenti annuali per studenti borsisti mentre resta l’abbonamento annuale a 60 euro per i dipendenti unifi (presidi e baroni inclusi; lavoratori mensa, pulizie e portineria esclusi).

CONSEGUENZE DELLA PRIVATIZZAZIONE PER I LAVORATORI ATAF
– al momento dell’acquisizione dell’azienda Trenitalia ha subito annunciato 194 esuberi su un totale di 1181 lavoratori.
– messa in mobilità di 43 su 65 lavoratori delle ditte in appalto che si occupano del servizio mensa e pulizie.
– peggiori condizioni lavorative con turni ancora più massacranti per gli autisti.
– attuazione per 69 lavoratori dell’ “esodo volontario”, un ricatto proposto ai giovani precari dell’azienda col quale Trenitalia ha contrapposto l’offerta di un lavoro in alcune sue aziende fuori Firenze (a Padova, Rovigo, Milano o in Germania) al licenziamento.
– il mancato rinnovo di contratto a 8 ragazzi assunti a tempo determinato come apprendisti: si tratta di licenziamenti veri e propri senza diritto agli ammortizzatori nei confronti di dipendenti che hanno lavorato per 3 anni part-time e sottopagati.
– Trenitalia ha annunciato che, entro la fine dell’anno tutti gli autisti ATAF verranno trasferiti alle aziende socie (Cap e Busitalia-Sita Nord del gruppo Ferrovie dello Stato) in un progetto di smantellamento dell’azienda che porterà alla liquidazione dei dipendenti indiretti.

Oltre a ciò Trenitalia, il cui amministratore delegato è proprio quel Moretti indagato per la strage di Viareggio, non solo è il gruppo possessore di ATAF e delle linee ferroviarie, ma possiede anche Sita, Cap, Busitalia e Autoguidovie.
Ha quindi, con eccezione della Tramvia, il monopolio del servizio di trasporto fiorentino il quale viene gestito tramite un progetto ben preciso, atto a investire sui servizi di lusso e a disinvestire sui servizi meno retributivi ma più utili per l’utenza.
Come se non bastasse l’azienda affianca i tagli al terrore, per frenare la rabbia dei soggetti tagliati fuori dai prezzi sempre più escludenti del servizio, utilizzando la vigilanza dei controllori: essi non solo hanno la possibilità di chiedere il permesso di soggiorno, ma sono anche affiancati da poliziotti e unità cinofile.
Pensiamo, come studenti, che sia fondamentale mobilitarci in solidarietà coi lavoratori Ataf e delle ditte in appalto, ma pensiamo anche che sia fondamentale diventare tutti quanti protagonisti di una lotta per il diritto alla mobilità (parte integrante anche del diritto allo studio), che pretenda un trasporto pubblico, di qualità e gratuito per tutti.
Per questo ci rifiutiamo di pagare questi prezzi antipopolari e ci impegniamo, come studenti e futuri salariati, a ribadire che non saremo noi a pagare coi nostri sacrifici i costi di questa crisi che non ci appartiene.


SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI IN LOTTA!
BIGLIETTO 1,50? NOI NON LO PAGHIAMO!

Adesioni:
Collettivo politico scienze politiche

Collettivo scientifico autorganizzato

Rete dei Collettivi fiorentini

Collettivo di Agraria

Collettivo Studentesco Rivoluzionario

 

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