Archivio per la categoria LAVORO

Solidarietà ai fermati del 12 aprile.

12aLa data del 12 aprile ha segnato senza dubbio un passaggio politico importante per quanto riguarda l’organizzazione dell’opposizione dal basso alle politiche imposte dalla coalizione di governo capitanata da Renzi e dal Pd, le quali si instaurano in perfetta continuità con le politiche di austerity varate dai governi precedenti. Il Jobs act  è la continuazione alle  manovre sul mercato del lavoro e sulle pensioni approvate dall’ormai ex ministro Fornero e dai suoi predecessori, per raggiungere quella tanto decantata flessibilità, altrimenti detta precarizzazione, che serve ai padroni per riconquistare una certa competitività. I tagli allo stato sociale e il piano casa rappresentano tutti provvedimenti che vessano la classe lavoratrice e le fasce sociali più deboli che stanno pagando i costi di questa crisi.  E’ pertanto essenziale costruire momenti di opposizione a tutto questo, continuando a portare avanti le proprie lotte quotidiane. Tutta la nostra solidarietà va ai compagni picchiati e arrestati in attesa di convalida e all’occupante che ha perso una mano durante gli scontri.

Le lotte non si processano: occorre liberare tutti e continuare a lottare, guardando in avanti.

Nico, Ugo, Simon, Matteo: liberi tutti, liberi subito!

 

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NESSUNO SCIOPERO È ILLEGITTIMO: AL FIANCO DEI LAVORATORI IN LOTTA !

Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori dell’ATAF denunciati a seguito dello sciopero del 5 e 6 Dicembre.
Sono 612 gli autisti denunciati con l’accusa di interruzione di pubblico servizio proprio mentre difendevano, oltre al proprio posto di lavoro e al proprio salario, soprattutto il trasporto pubblico contro lo spacchettamento e la privatizzazione dell’azienda. Lo sciopero infatti è stato ritenuto illegittimo dall’ATAF, e precettato dal prefetto, in quanto non è stato precedentemente comunicato. Come al solito lo Stato e i padroni rispondono alle lotte in difesa della dignità dei lavoratori con la repressione, nel tentativo di limitare il diritto di sciopero. Queste denunce si aggiungono a quelle scattate nei confronti di 450 lavoratori che, nella giornata di sciopero generale di giovedì 5 dicembre, non avevano rispettato le fasce di garanzia. Nei riguardi dei dipendenti sono state anche previste sanzioni disciplinari e amministrative.

La privatizzazione e lo spacchettamento di questa azienda non vanno a colpire solo i lavoratori, ma anche tutti gli utenti che usufruiscono dei servizi offerti dall’ATAF, perché portano alla riduzione della qualità del servizio e all’ aumento del prezzo del biglietto o dell’abbonamento, per tutelare il profitto privato. Siamo quindi a fianco dei lavoratori in lotta, sia come utenti, sia come lavoratori attuali o futuri.

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ATAF, la Lotta continua. Nessuno sciopero è illegittimo!

atafATAF, la Lotta continua. Sciopero  ad oltranza e assemblea permanente.

Oggi, 5 dicembre,  abbiamo sfilato a fianco dei lavoratori ATAF che sono entrati in sciopero – per la decima volta quest anno – contro la privatizzazione, lo spacchettamento di Ataf gestioni e la disdetta unilaterale dei contratti integrativi aziendali. Oggi la città di Firenze è stata teatro della messa in campo da parte dei lavoratori di forza e determinazione; essi hanno infatti espresso con i fatti oltre che a parole come la solidarietà e la connessione  con altri settori (dagli studenti, ai lavoratori anche di altre categorie, alla cittadinanza) da forza e determinazione alle lotte di tutti. Infatti oggi a Firenze non c’erano soltanto i dipendenti ATAF in piazza, ma anche i lavoratori dell’ ATAC di Roma e dell’ AMT di Genova, del comune di Firenze, dell’ospedale di Careggi, studenti medi ed universitari. Prosegui la lettura »

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Cosa sta succedendo nel DSU toscana…

PROTESTA DEGLI STUDENTI CONTRO TAGLI E RIFORME, A FIRENZE TRAFFICO BLOCCATOIl DSU Toscana ha deciso di imporre la chiusura di alcune residenze studentesche fiorentine nelle vacanze natalizie (23 dicembre/7 gennaio) e accorpare gli studenti che non possono o non vogliono lasciare Firenze in poche strutture, pagando una somma di 90 euro (che grazie alla mobilitazione degli studenti è già stata ridotta a 10 euro), più i disagi del trasloco.
Questa operazione è stata presentata come necessaria per garantire la parità di trattamento rispetto agli studentati di Siena e Pisa (dove la chiusura è in vigore già da qualche anno) e per razionalizzare le risorse economiche, in modo da garantire un servizio più efficiente in futuro. Si tratta di una violazione del diritto allo studio? Sappiamo tutti che Diritto allo Studio significa che lo Stato deve erogare risorse economiche e servizi agli studenti meno abbienti per garantire loro il sacrosanto diritto ad avere un’istruzione. Il diritto allo studio è amministrato dalle regioni ed è pur vero che la Toscana riesce a garantire un servizio migliore rispetto a molte altre regioni italiane. Ma la domanda che ci poniamo è: chi paga realmente il diritto allo studio? Attualmente circa il 50% del servizio è finanziato dalla Tassa Regionale Per il Diritto allo Studio che paghiamo noi studenti. Non è una tassa progressiva: 140 euro che devono pagare tutti in egual misura, senza tener conto delle disparità economiche tra chi è ricco (e può pagare di più) e chi invece dovrebbe beneficiare del diritto allo studio senza pagare un euro. Il restante 50% è finanziato soprattutto dai fondi statali destinati alle regioni. Fondi che, con la crisi e le politiche di austerity per ridurre il debito pubblico, sono sempre meno. In questa situazione di progressiva diminuzione dei fondi statali alle regioni, le risorse che la Regione Toscana indirizza al diritto allo studio vengono sottratte alla sanità, ai trasporti e ad altri servizi pubblici fondamentali. Oltre ad essere studenti siamo, prima di tutto, esseri umani e se ci ammaliamo dobbiamo pagare ticket sanitari sempre più alti. Inoltre nel diritto allo studio è compreso anche il trasporto pubblico e con la privatizzazione di Ataf è stata abolita la convenzione che permetteva agli studenti borsisti di avere abbonamenti annuali agevolati a 130 euro anziché 180.
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#25OTT PRESIDIO H 14 @ FORTEZZA: CONTESTIAMO ALFANO!

VENERDÌ 25 OTTOBRE PRESIDIO ore 14,00 in PIAZZA BAMBINI E BAMBINE DI BESLAN
CONTESTIAMO ALFANO, ministro dell’austerity e della repr
essione.

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14 OTTOBRE H 15 POLO DI NOVOLI (D5) ASSEMBLEA STUDENTESCA VERSO E OLTRE IL 19 OTTOBRE

#CAMBIAILTEMPO

LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI!

ass14ott

LUNEDI’ 14 OTTOBRE ore 15 al POLO DI NOVOLI (edificio D5)

ASSEMBLEA STUDENTESCA verso ed oltre il corteo nazionale del 19 ottobre a ROMA (h 14 -San Giovanni-)

 

BUS PER ROMA, INFO E CONTATTI:

MAIL: colpol@inventati.org

FB: Collettivopolitico Scienze Politiche – Firenze

TEL: 3287698893

Qui di seguito il comunicato di Red*Net (Rete realtà autorganizzate dei collettivi studenteschi).

DIAMO INIZIO AD UNA STAGIONE DI LOTTA!

Troverò un lavoro dopo gli studi? Avrò un futuro dignitoso? Riuscirò ad essere economicamente indipendente?” Queste sono solo alcune delle domande che oggi ci poniamoincessantemente. Domande alle quali risulta difficile rispondere con il sorriso sulle labbra. Ciò è dovuto alla pessima situazione nella quale si ritrovano studenti elavoratori, giovani e non solo (basti pensare che il livello di disoccupazione giovanile attualmente ha raggiunto il suo picco dagli  anni ’70), che non riescono ad intravedere spiragli di luce in questo periodo di ‘crisi’.

Il processo di privatizzazione del sistema formativo procede a suon di larghe intese, in perfetta continuità con i governi precedenti e con le direttive europee del Processo di Bologna. L’università nella crisi si è ormai configurata come università-azienda, il cui compito è formare forza lavoro dequalificata e sottomessa per ingrossare la schiera di lavoratori precari sottopagati con cui le imprese tentano di salvare i loro profitti. Inoltre, non solo i capitali privati controllano direttamente didattica e ricerca, piegandole entrambe alle proprie esigenze di disciplina e di annullamento del pensiero critico, ma mettono in atto sofisticati meccanismi di selezione di classe giustificandoli con l’ideologia della meritocrazia.

L’università di massa, infatti, è ormai un pallido ricordo e per noi studenti il quadro è sempre più catastrofico dopo gli attacchi indiscriminati al diritto allo studio, che causano aumenti delle rette a fronte della progressiva scomparsa dei servizi e dei diritti. Basti pensare che accedere alle borse di studio diventa sempre più difficile così come gli alloggi studenteschi sembrano essere un miraggio, mentre si sviluppano paradossali figure come quella degli “idonei non beneficiari”. Tutto ciò significa ovviamente  escludere dall’istruzione le classi meno abbienti, ed è un fenomeno che si accentua ancor di più nelle regioni e negli atenei ritenuti ‘meno virtuosi’ secondo i criteri dell’ideologia del merito. In questo campo, la corsa ad “essere il migliore”, scatena la competizione tra gli studenti più produttivi. Si tratta di una darwiniana lotta per la sopravvivenza che giustifica le differenze di classe presentandole come naturali.  Prosegui la lettura »

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8/10/”13 INIZIATIVA @ polo di NOVOLI : ” Sfruttamento e resistenza degli operai delle fabbriche cinesi FOXCONN”

manifesto cina colpoLA CINA È VICINA! LOTTE OPERAIE NEL CUORE DELL’OFFICINA DEL MONDO

Questo ottobre verrà in Italia un compagno tedesco che ha curato un libro molto interessante sul capitalismo cinese: “iSlaves. Sfruttamento e resistenza nelle fabbriche cinesi della Foxconn”. Il libro, che sta riscuotendo molto interesse perché basato su una conoscenza diretta della realtà cinese, è stato presentato nelle maggiori città europee e non solo: abbiamo dunque pensato di proporre anche qui da noi un ciclo di iniziative. Per avviare il dibattito, abbiamo messo insieme una piccola antologia di scritti utili a conoscere, fuori dalle rappresentazioni mediatiche o ideologiche, la complessa realtà sociale cinese, e la coraggiosa lotta di questi operai contro lo sfruttamento globale. In queste righe cerchiamo di spiegare perché questa conoscenza può essere utile anche alle nostre lotte. Buona lettura!

 

Non c’è lavoratore in Italia e in Europa che in qualche modo non abbia a che fare con la Cina. Per esempio attraverso le merci “Made in China”, così a buon mercato da essere a portata del proprio misero salario. O perché ha perso il proprio posto di lavoro, delocalizzato in Cina, così che il padrone possa pagare salari ancor più miseri1. O magari perché il suo padrone è proprio una qualche azienda cinese che ha investito in Italia2.

Altre volte, invece, il lavoratore italiano ed europeo ha direttamente Prosegui la lettura »

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11-13 LUGLIO: A FIANCO DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA! boicotta granarolo

11 luglio>> ore 20 al CPA fi sud (via villamagna 27/a)

CENA IN SOSTEGNO DELLA CASSA DI RESISTENZA DEI LAVORATORI DELLA LOGISITICA

+ proiezione video e contributi operai in lotta

11-12-13 luglio>> iniziative in solidarietà e giornate di BOICOTTAGGIO DELLA GRANAROLO

Negli ultimi mesi si è sviluppata, nel nord Italia ma non solo, la lotta dei facchini nel settore della logistica. Scioperi, picchetti, manifestazioni hanno coinvolto e mobilitato migliaia di lavoratori, in particolare immigrati organizzati all’interno dei sindacati SI-Cobas e ADL-Cobas, rompendo finalmente ogni divisione tra lavoratore immigrato ed italiano e ricevendo una diffusa solidarietà. A seguito di queste lotte, alcune anche vincenti con aumenti contrattuali e diminuzione dei carichi di lavoro, stato e padroni stanno mettendo in campo tutti gli strumenti repressivi e preventivi consentiti: cariche, denunce, fogli di via e soprattutto licenziamenti dei lavoratori più attivi.

A Bologna sono stati licenziati 41 lavoratori di un consorzio di movimentazione merci a marchio Granarolo, colpevoli di aver alzato la testa e scioperato di fronte ad una decurtazione salariale (indebita) del 35% del loro stipendio e di quello dei loro colleghi. La repressione è strumento determinante per il mantenimento dello sfruttamento, in particolare verso chiunque esca dalle logiche della compatibilità e della concertazione.

E’ necessario ed urgente rispondere in maniera collettiva a questi attacchi. Raccogliamo anche a Firenze l’appello del SI Cobas e dell’ADL Cobas, per una mobilitazione in difesa dei 41 operai licenziati in Granarolo e di tutti i lavoratori colpiti dalle misure repressive e per una Cassa di Resistenza che sia di tutela per i lavoratori in lotta.

– Sosteniamo lo sciopero dei lavoratori in difesa dei licenziati, sosteniamo il diritto di sciopero per tutti, boicotta Granarolo
– Per contribuire alla Cassa di Resistenza vedi qui

organizzano
CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100 Fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, Clash City Workers, Brigate di Solidarietà Attiva

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sabato 1 giugno, bologna. Il diritto di sciopero non si tocca! Siamo tutti facchini!

 SABATO 1 GIUGNO alle ore ore 16.00 in Piazza NETTUNO a Bologna 

MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI IN LOTTA DELLA LOGISTICA

coopfacchinaggioLA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA È LA NOSTRA LOTTA

In questi mesi abbiamo assistito alla crescita della mobilitazione e della lotta nel settore della logistica.
Una lotta in cui i lavoratori, immigrati ed italiani come parte della stessa identica classe, superando quindi ogni falsa contrapposizione, organizzati nel SI Cobas e non solo, si sono resi protagonisti di azioni determinate e combattive per rivendicare salario e diritti in un sistema fatto di appalti, subappalti e caporalati.
Una lotta costruita sulla partecipazione e sul protagonismo dei lavoratori, che ha avuto la capacità di propagarsi di magazzino in magazzino, ad altre cooperative, ad altri territori con scioperi, picchetti e blocchi delle merci.
Una lotta che ha visto crescere attorno a se anche la solidarietà e l’appoggio di molte realtà politiche e sociali riuscendo a strappare importanti vittorie e migliori condizioni di vita e di lavoro di quelle attuali per molti operai della logistica.

La controparte (cooperative, aziende della GDO e organi statali) però, com’era chiaro aspettarsi, non è stata certo a guardare: dopo il fallimento del tentativo di recupero da parte dei sindacati confederali, sempre più chiaramente complici degli interessi padronali, si è passati ai licenziamenti dei lavoratori più attivi, alle cariche della polizia, ai pestaggi e alle intimidazioni ad opera dei crumiri, alle denunce e ai processi.

Un livello repressivo molto alto, ma che evidentemente non ha scoraggiato e intimorito i lavoratori, come dimostrano i due scioperi generali del 22 marzo e del 15 maggio del comparto della logistica a livello nazionale, che hanno visto un’altissima adesione e partecipazione di piazza.
Non a caso dopo lo sciopero del 15 maggio la Commissione di Garanzia ha inserito tra i servizi essenziali la movimentazione delle merci “genericamente deperibili” applicando di fatto la 146/90 – legge antisciopero – a quei magazzini da cui dovrebbero uscire queste merci come per esempio quelli dalla Lega delle cooperative e quello di Granarolo.
In risposta ai licenziamenti e alla limitazione del diritto di sciopero il SI Cobas e il Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori della logistica hanno convocato per sabato 1 giugno una manifestazione alle ore 16 in piazza Nettuno a Bologna.

Come centri sociali, studenti, lavoratori e disoccupati fiorentini riteniamo sia fondamentale esser presenti e manifestare attivamente accanto ai lavoratori del comparto, poiché un licenziamento degli operai della logistica oggi crea condizioni più favorevoli al licenziamento di altri lavoratori in lotta domani, poiché la limitazione del diritto di sciopero nella logistica crea condizioni favorevoli per limitarlo anche in quei settori dove oggi la legge 146/90 non viene applicata.

Per info e partecipazione da Firenze: 388 9537974

Centro Popolare Autogestito Firenze sud
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio
Collettivo Politico di Scienze Politiche – Firenze

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