La data del 12 aprile ha segnato senza dubbio un passaggio politico importante per quanto riguarda l’organizzazione dell’opposizione dal basso alle politiche imposte dalla coalizione di governo capitanata da Renzi e dal Pd, le quali si instaurano in perfetta continuità con le politiche di austerity varate dai governi precedenti. Il Jobs act è la continuazione alle manovre sul mercato del lavoro e sulle pensioni approvate dall’ormai ex ministro Fornero e dai suoi predecessori, per raggiungere quella tanto decantata flessibilità, altrimenti detta precarizzazione, che serve ai padroni per riconquistare una certa competitività. I tagli allo stato sociale e il piano casa rappresentano tutti provvedimenti che vessano la classe lavoratrice e le fasce sociali più deboli che stanno pagando i costi di questa crisi. E’ pertanto essenziale costruire momenti di opposizione a tutto questo, continuando a portare avanti le proprie lotte quotidiane. Tutta la nostra solidarietà va ai compagni picchiati e arrestati in attesa di convalida e all’occupante che ha perso una mano durante gli scontri.
Le lotte non si processano: occorre liberare tutti e continuare a lottare, guardando in avanti.
Nico, Ugo, Simon, Matteo: liberi tutti, liberi subito!