Articoli con tag Spartaco Mortola

Solidarietà agli imputati di Genova 2001

Sono passati pochi giorni dall’ultimo atto del processo che vedeva coinvolta la catena di comando della polizia di stato per l’irruzione alla scuola Diaz, risoltosi in un pugno di mosche: l’indulto farà sì che nessuno entri in carcere, le pene comminate comportano solo la rimozione per 5 anni dai pubblici uffici (tra questi l’ex capo della mobile di Genova Filippo Ferri, attuale capo della mobile di Firenze ormai dimesso) e non per tutti gli imputati, visto che  non si applica ai capisquadra che guidarono i 400 celerini all’interno della scuola: questi ultimi esecutori si vedranno inoltre cadere prescritti i reati di lesioni gravi commessi. Si palesa ancora una volta la sostanziale impunità che circonda i boia in divisa, assolti o promossi, come Gianni De Gennaro, ex capo della polizia promosso sottosegretario ai servizi segreti da Monti e a cui è stato fatto un processo parallelo (assolto); o Spartaco Mortola, ex capo della digos di Genova promosso a questore e poi ancora capo della polfer a Torino (v. le cariche a freddo di agenti in antisommossa con tanto di lacrimogeni nei vagoni della stazione dopo la manifestazione del 25 febbraio scorso in solidarietà con i No Tav, in perfetto stile G8).

Domani invece va in scena l’altra faccia della giustizia di classe: se da una parte imputati colpevoli di violenze e torture vengono congedati con una sorta di ammonimento, 10 persone rischiano complessivamente più 100 anni di carcere per aver partecipato alle manifestazioni contro il meeting dei potenti nel 2001. Il grimaldello giudiziario della repressione in questa occasione prende il nome di “Devastazione e e saccheggio”, reato ereditato dal Codice Rocco sottoscritto da Mussolini nel 1930 per reprimere i moti operai di cui si serve la “democrazia”, e di concorso morale, ovvero il semplice fatto di essere presente in piazza viene a legittimare la scure repressiva creando un precedente di portata incalcolabile.

Prosegui la lettura »

, , , , , , , , , ,

Nessun commento

La repressione non va mai in vacanza, la lotta neppure.

In questa ormai tarda primavera continuano a spirare i venti della repressione. Dopo la maxi operazione di Firenze che nell’arco di un mese ha visto questura e magistratura emettere 35 custodie cautelari (di cui un arresto in carcere, undici arresti domiciliari e 22 obblighi di firma), per un totale di oltre 80 indagati tra studenti medi e universitari, protagonisti delle mobilitazioni di quest’autunno e militanti di realtà politiche e sociali da sempre attivi nelle lotte in città, questa mattina è toccato a Torino e alla Val Susa. La questura torinese, a breve agli ordini del macellaio di Genova Spartaco Mortola, e su mandato del procuratore Caselli, alle prime luci dell’alba ha fatto irruzione nelle abitazioni di 65 compagni e nella palazzina del CSOA Askatasuna.

Prosegui la lettura »

, , , , , ,

Nessun commento