CONTRO IL RICATTO PADRONALE, SCIOPERO GENERALE!


VENERDI’ 28 GENNAIO ORE 9:30>>

CORTEO CONCENTRAMENTO @ PIAZZA SAN MARCO

Il 28 gennaio è stato chiamato lo sciopero di 8 ore (generale dai cobas,di categoria dalla FIOM) dopo che tra il 13 e l4 gennaio è stato votato il referendum sul nuovo contratto a Mirafiori.

Questo referendum, spacciato per consultazione democratica, è in realtà un ricatto senza precedenti, perchè mette i lavoratori davanti alla scelta fra fame e schiavitù: con l’accordo sindacale in questione, Marchionne e la Fiat puntano infatti a cancellare vantaggi fondamentali e diritti collettivi (tra i quali di fatto anche lo Statuto dei Lavoratori) conquistati dalla classe operaia con le lotte del 1968-1973. Per ovviare al problema di quegli “antidemocratici” che non sono disposti a lavorare con i nuovi, massacranti turni, la dirigenza Fiat minaccia di delocalizzare la produzione all’estero, dove può contare su un costo del lavoro più basso.ù

Quanto avviene alla FIAT (da Pomigliano a Mirafiori) non è un problema che riguarda i soli lavoratori del comparto automobilistico. Non solo perchè si parla degli operai della più grande industria automobilistica italiana, simbolo delle lotte operaie del “lungo ’68”, del settembre 1980 e ancora della stagione “dei bulloni” del 1992, ma perchè, col suo palese disprezzo per gli sfruttati, Marchionne, in vece dei capitalisti che lo pagano, ha sollevato una questione sociale e politica di fondo che riguarda tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, precari e non, di oggi e di domani.

La strategia padronale è quella di dare una stangata al valore politico e sociale del contratto nazionale di lavoro, estendendo condizioni lavorative livellate in peggio ed un sistema di relazioni sindacali autoritario in tutti i settori pubblici e privati. In breve, o stai alle mie condizioni di ipersfruttamento, oppure ti costringo per via contrattuale a restare fuori dalle trattative. Se questa sorte, complici CGIL-CISL e UIL, era toccata finora in moltissimi posti di lavoro ai sindacati di base ad alle semplici forme di autorganizzazione, ora è giunto il turno della FIOM.

Come studenti non possiamo, dopo la mobilitazione che ci ha visto protagonisti in questi mesi,rimanere immobili a guardare. La strategia del capitale è quella di colpire indiscriminatamente i diritti collettivi di coloro che subiscono la crisi per ricavare altro profitto, da un lato eliminando il diritto allo studio e privatizzando scuola e università; dall’altro cancellando il diritto allo sciopero e intensificando lo sfruttamento sui posti di lavoro. L’unico antidoto al piano di Marchionne è l’unione delle lotte fra studenti e lavoratori, con la determinazione che siamo riusciti a mettere in campo nel dicembre 2010, da Firenze a Palermo, da Napoli a Torino, a Bologna, a Pisa, a Milano e, naturalmente, a Roma.

La parola d’ordine deve restare MOBILITAZIONE, per continuare a mettere il bastone tra le ruote di coloro che rubano il nostro futuro. Deve anche essere ORGANIZZAZIONE, perchè abbiamo bisogno delle strutture necessarie per boicottare il piano di chi vuole lucrare sulle spalle di studenti,lavoratori ed immigrati con la scusa di una crisi economica che loro stessi hanno provocato.

Per questo rilanciamo la giornata di lotta del 28 gennaio contro sfruttatori e opportunisti di oggi e di sempre. Troviamoci insieme per costruire la piazza del 28 e per capire le prospettive di lotta dei prossimi giorni.

CONQUISTIAMO I NOSTRI DIRITTI!

NO ALL’ACCORDO SEPARATO!

CONTRO IL RICATTO PADRONALE DI MARCHIONNE E DI CHI LO APPOGGIA!

COLLETTIVO POLITICO

SCIENZE POLITICHE


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