Dalle ore 15 in piazza s.spirito con musica, cibo e bevande a prezzi popolari.
Alle ore 17 CORTEO UNITARIO ANTIFASCISTA
A seguire musica con Menestrello, Ivanoska e Visibì
QUI lo spot radiofonico della giornata
DI SEGUITO LE FOTO DELLA GIORNATA
FIRENZE È ANTIFASCISTA
Il 25 Aprile la Firenze Antifascista sarà in piazza per rendere omaggio a “la meglio gioventù”, quella che di fronte al fascismo scelse di non chinare la testa, di arruolarsi nelle Brigate Partigiane sulle montagne o nelle SAP, nei GAP nelle fabbriche e nelle città.
Combattere il fascismo vuol dire comprenderne le cause storiche, riconoscere il suo continuo ripresentarsi in forme diverse e raccogliere l’insegnamento della Resistenza Antifascista: prima di tutto il fascismo è figlio del Capitale e questo non avrà remore ne’ esitazioni nel rimetterlo in campo quando la fase storica lo richiederà.
A riconoscerlo furono sin da subito quei partigiani che vedendo aguzzini, collaborazionisti e torturatori girare indisturbati, gerarchi fascisti riciclarsi negli apparati del “nuovo Stato democratico”, decisero che la Resistenza non avrebbe dovuto cessare con il 25 Aprile.
A distanza di quasi 70 anni possiamo dire che avevano ragione!
A dircelo è la storia di questo paese, le stragi di stato, le bombe sui treni e nelle piazze, i tentativi di golpe, i legami tra neofascisti e servizi segreti.
Legami che non sono mai venuti meno: non hanno pagato per i crimini fascisti commessi durante la guerra, non hanno pagato per le stragi e gli assassinii, spesso accompagnati all’estero e poi fatti rientrare in Italia con la complicità dei servizi. Ancora oggi li vediamo ricoprire cariche istituzionali, spartirsi le poltrone ed assegnarle “ai vecchi camerati”, riciclare denaro sporco e utilizzare fondi pubblici per finanziare le organizzazioni di estrema destra.
Ancora oggi li vediamo, coperti dalla solita impunità, provocare e aggredire gli studenti o i picchetti operai, così come li abbiamo visti presentarsi armati ad un mercato rionale e far strage di senegalesi. Le loro sedi, dietro la facciata di associazioni culturali, mutualistiche e sportive, dietro le campagne populiste alla ricerca della massima attenzione mediatica, sono luoghi di propaganda fascista e razzista, dove si tenta di far leva sullo spaesamento ideologico di molti giovani che per una ragione o l’altra vi si avvicinano, da cui più volte sono partiti raid contro immigrati o contro chi poteva essere identificato come compagno. Nessuna agibilità può essere data alla presenza di loro sedi nella nostra città.
La strage del 13 dicembre, commessa dal neofascista Casseri di Casa Pound, è un campanello d’allarme che suona ancora più forte dopo le successive aggressioni razziste al Paci e al Kulanka, dopo il ritrovamento di un arsenale in casa di un altro neofascista a Calenzano, stavolta legato a Forza Nuova. Di questi fatti non possiamo che dare una lettura politica: qualcuno ha deciso che in questa fase la tensione doveva essere alzata e l’ha fatto con la complicità di chi ha ricostruito una falsa “verità” sui giornali e di chi ha insabbiato l’inchiesta Casseri che si chiude con i pesanti e inquietanti interrogativi con cui si era aperta. Ancora non sappiamo chi e quando ha svuotato la casa di Casseri, che fine ha fatto il suo PC, quale utilizzo veniva fatto delle decine e decine di munizioni che Casseri fabbricava artigianalmente e quali porte aprivano le chiavi trovate nel suo mazzo. Troppi ancora i punti oscuri per poter archiviare il tutto dicendo che “Casseri ha agito da solo”. Oggi il Governo Monti, espressione diretta degli interessi di banche e padroni, sta scaricando i costi della crisi sui lavoratori, i disoccupati, gli studenti e i pensionati. Dobbiamo mettere in conto che sarà disposto a farlo senza esclusione di colpi: l’inasprimento del livello repressivo da una parte e il “lavoro sporco” affidato ai soliti neofascisti dall’altro.
A fronte di questa situazione però ancora oggi sono in molti a scegliere di non chinare la testa davanti al fascismo, alle misure di austerità, alla perdita di posti di lavoro e dei diritti, alla privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni, alla devastazione dei territori dal punto di vista sociale e ambientale.
Spetta a noi dare respiro ed intensificare queste lotte creando momenti capaci di riallacciare rapporti sociali e politici per rimettere in moto una pratica di solidarietà e muto soccorso: Piazza S. Spirito il 25 aprile sarà uno di questi momenti.
“Abbiamo incominciato perché la strada è lunga” diceva una canzone, noi abbiamo iniziato a camminare!
Firenze Antifascista