Archivio per la categoria UNIVERSITA’

il d5 disoccupa la lotta continua

Dopo
44 giorni d’occupazione, abbiamo riconsegnato l’edificio D5 al
normale svolgimento delle lezioni. Lungi dal voler sancire una
definitiva smobilitazione, con quest’atto intendiamo rilanciare
sistematicamente la resistenza al progressivo smantellamento del
diritto allo studio.

Abbiamo
occupato contro l’ennesimo avanzamento del processo di
privatizzazione dell’Università – le leggi di Brunetta,
Tremonti e Gelmini – consci di non portare avanti una lotta di
conservazione, bensì un processo di critica costante ed in
fieri
dell’esistente. I nostri gruppi di studio continuano a
produrre materiale sul processo ventennale di riforme universitarie,
sul contesto economico, politico e sociale in cui tali riforme si
inseriscono, sul bilancio d’Ateneo, sulla Governance Universitaria.


Occupando
abbiamo creato le condizioni per aprire degli spazi di socialità
dove prima c’erano solo cemento e desolazione ed abbiamo dimostrato
che attraverso l’autorganizzazione è possibile far vivere un
intero edificio con iniziative, lezioni alternative ed assemblee, è
possibile farlo diventare centro di produzione politica per tutta la
città e cassa di risonanza delle lotte dei lavoratori, senza
limiti d’orario. Abbiamo sfidato le telecamere ed i tornelli, le
assurde barriere burocratiche all’utilizzo autogestito delle aule e
la militarizzazione pazzesca della mensa e delle vie interne al Polo.

In
breve, Ci siamo ripresi i nostri spazi.


La
disoccupazione del D5 non è una resa di questi edifici alla
loro squallida normalità, fatta di produttività,
speculazione edilizia e tubi rotti. è giunto il momento di
socializzare quanto prodotto dall’occupazione, di costruire con il
lavoro quotidiano il fronte d’opposizione alle politiche di
smantellamento dell’istruzione pubblica, partendo dall’unione con i
lavoratori.

Per
questi motivi rilanciamo le iniziative già in programma, in
piena continuità con l’occupazione, e promettiamo
un’opposizione ferrea a coloro che ancora intendono scaricare su di
noi le conseguenze di una crisi economica che loro stessi hanno
generato, relegandoci ad un futuro di ignoranza, cultura asservita e
precarietà.


Il
D5 disoccupa, la lotta continua.




Assemblea
di Novoli

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VENERDI’ 7

NON
PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI


L’approvazione
della
legge 137
in Senato il 29/10 ha visto fiorire cortei e mobilitazioni spontanee
a Firenze così come in tutta Italia. Opporsi alla

legge 133
, che
smantella le fondamenta dell’università pubblica e demolisce
la ricerca, significa opporsi anche alla 137, che attacca invece
frontalmente l’istruzione primaria e secondaria. Lo dimostra anche
l’ottimo risultato della giornata di sciopero della scuola del 30/10
che ha visto oltre un milione di manifestanti a Roma e centinaia di
migliaia di persone nel resto d’Italia.

Questi
provvedimenti non vanno infatti ad incidere solo sul mondo
dell’istruzione ma su tutta la società, che sta pagando le
conseguenze della
crisi
economica
e dei tagli
sconsiderati che dovrebbero frenarla. Mentre si versano miliardi di
euro per l’expo di Milano, per salvare le banche o per le “missioni
di pace”, si riduce drasticamente la spesa per settori chiave per
lo sviluppo di un paese.

Aderiamo
quindi alla
GIORNATA
DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

di
VENERDÌ 7
Novembre
, necessaria
per rilanciare la lotta in vista dell’appuntamento unitario del
prossimo 14 Novembre a Roma. In Toscana la protesta vedrà
coinvolti gli atenei in mobilitazione di Firenze ,Pisa e Siena,
ciascuno nel proprio territorio ma tutti alla stessa ora.


NO
ALLA 133

NO
ALLA 137

NO
AL PROCESSO DI DISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ PUBBLICA


APPUNTAMENTO
VENERDÌ 7

ORE
14,30 AL D5 OCCUPATO


DALLE
ELEMENTARI ALL’UNIVERSITÀ, CONTRO LA GELMINI BLOCCHIAMO LE
CITTÀ

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PROVACAZIONE FASCISTA AL POLO UNIVERSITARIO OCCUPATO DI NOVOLI

Ieri sera abbiamo trovato una serie di volantini fascisti firmati: azione
giovani, alleanza nazionale, casa di italia prati, con il titolo "rovesciamo
il ’68 lanciamo casaggì"
casaggì è un centro sociale di destra che verrà inagurato oggi alle ore 17
in via Maruffi,3 (http://www.agfirenze.it/Primo%20Piano%201.htm)
Questi volantini che inneggiano al cameratismo, nazionalismo e tutte le loro
cacate, sono stati trovati intorno all’edificio occupato, probablimente
saranno venuti in macchina a lasciarli e poi scappati via.

QUESTA PROVOCAZIONE E’ INACCETTABILE!

AGLI OCCUPANTI UNA COSA E’ CHIARA: I FASCISTI VANNO RICACCIATI NELLE FOGNE!!

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CALENDARIO OCCUPAZIONE

sabato:
ore 9.30: corteo
degli studenti medi, noi portiamo uno striscione (con scritto
difendiamo l’università pubblica- novoli occupata). una parte
degli occupanti resta in D5 a mantere
ore 15.00: assemblea con le
altre facoltà

ore 17.30: assemblea di gestione
ore
22.30: cineforum

domenica_ giornata ludico ricreativa
ore
15.00 merenda con i bambini delle elementari e genitori, burattinaio
e giocolieri, chiunque sia: giocoliere, suonatore.artistoide,
venga!!
ore 22.30: musica (forse dal vivo)

lunedì:
ore
10: volantinaggio e giro dei corsi
ore 12: assemblea commissione
mobilitazione
ore 14.00: duccio basosi ricercatore lezione in
strada presso il lampredottaio chiamato "la civiltà della
trippa"
ore 15: gurppo di studio: legge 133- processo di
riforme universitarie
ore 16.00: prof Turi in D5 "governance
della ricerca e potere accademico"
ore 17.30: assemblea di
gestione

 

 

PARTECIPATE!!

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1° notte di occupazione

prima notte di occupazione:

per la prima volta al polo di novoli abbiamo occupato un edificio sfatando il  mito dell’inviolabilità di questo plesso e dell’assenza di luoghi di agibilità politica!

questa volta ce li siamo presi!!!

la nottata è andata ben tranne per la presenza della voce che non dimenticheremo facilmente dell’altoparlante che ripeteva ossessivamente "allarme antincendio, evacuare il locale" (forse per il troppo fumo?!)!

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OCCUPATO L’EDIFICIO D5 DEL POLO DI NOVOLI

*OGGETTO:Polo Scienze Sociali occupato*


L’assemblea di Novoli, dopo 2 giorni di mobilitazione, il 15 Ottobre 2008
in
seguito ad un presidio convocato in concomitanza del Consiglio di Facoltà
di
Scienze Politiche, ha deciso con votazione a maggioranza di occupare un
edificio del Polo delle Scienze Sociali di Firenze.
La decisione di occupare è stata presa dopo che il Consiglio si è
espresso
negativamente sulla richiesta di blocco dell’attività didattica avanzata
dai
rappresentanti degli studenti .
L’occupazione nasce dalla volontà di manifestare la nostra ferma
opposizione
alla legge 133/08 e di avere un luogo fisico di confronto per organizzarsi
e
allargare la protesta, che vede già coinvolte altre facoltà e atenei in
Italia.
L’assemblea giudica comunque positiva la disponibilità del Consiglio di
Facoltà ad intraprendere percorsi comuni di protesta attraverso iniziative
quali lezioni a tema sul contenuto della legge, momenti assembleari
congiunti con le altre componenti del mondo accademico e gruppi di studio.
Riteniamo fondamentale raggiungere un coordinamento fra tutte le realtà in
lotta a livello nazionale.

Assemblea di Novoli

guarda le altre foto 

http://collettivopolitico.noblogs.org/album/generale 

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BLOCCO DELLA DIDATTICA!

Assemblea
degli studenti di Novoli

si
è riunita nelle due aule magne del d6 con ampissima
partecipazione contando più di 1500
studenti
e
ha espresso
la
necessità di allargare la mobilitazione contro la legge
133/08, le sue conseguenze e il processo in cui si inserisce.


Richiede
quindi che i consigli di facoltà vengano convocati in via
straordinaria entro la fine della settimana e decidano il blocco
della didattica per tutte le tre facoltà di Novoli.


Il
blocco della didattica è necessario per avere il tempo e lo
spazio di creare, discutere e organizzare la nostra mobilitazione.


INVITIAMO
TUTTI ALLE ORE 14.30 AL PRESIDIO DAVANTI AL D/15 DOVE SI SVOLGERÀ
IL CONSIGLIO DI FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE.


Nel
caso che i consigli esprimano parere negativo sul blocco della
didattica, l’assemblea si aggiornerà immediatamente per
decidere gli strumenti da utilizzare per proseguire la protesta.





Assemblea
di Novoli



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Legge 133/2008: l’ultimo atto!

Il 25 giugno
2008, su proposta del Ministro del Tesoro On. Tremonti, il Consiglio
dei Ministri approva il Decreto Legge n. 112 (DL 112)
concernente:
Disposizioni
urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la
competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la
perequazione tributaria .
Il
6 agosto 2008, il Parlamento approva in via definitiva il DL 112 che
viene pubblicato Il 21 agosto 2008 e diventa legge (133).

 

Più
facile approvare una manovra finanziaria durante l’estate che non a
novembre, con i riflettori puntati, come previsto nel nostro
ordinamento.

Ma che cosa
comporta?

  • Possibilità
    delle università di trasformarsi in fondazioni:

Art.16:

.. le
Università pubbliche possono deliberare la propria
trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di
trasformazione e’ adottata dal Senato accademico a maggioranza
assoluta
ed e’
approvata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università
e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze.
” (comma 1)

..
Lo statuto può prevedere l’ingresso nella fondazione
universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.”

(comma 6)

Quindi le
università si trasformerebbero da enti pubblici in
organizzazioni in cui il privato diventa il principale finanziatore.

Quali
potrebbero essere questi finanziatori? Chi potrebbe avere capitali a
sufficienza? E perché dovrebbero avere interesse a
finanziarci?

È
chiaro che finanzierebbe solo chi dispone di grandi capitali (come
marchi farmaceutici, industrie militari, banche) e chi può
avere interesse a una ricerca che abbia un immediato o indiretto
ritorno economico; potrebbero essere così indeboliti o
addirittura scomparire altri ambiti disciplinari non altrettanto
produttivi.

In questo
modo viene sancito il legame a doppio filo tra la didattica e il
mercato, con le sue esigenze e le sue logiche economiche (e le sue
crisi!).

E questa
importante scelta dipenderebbe solo da una votazione avvenuta
unicamente in sede di Senato Accademico, dove ben sappiamo che la
rappresentanza studentesca è fortemente simbolica (3 studenti
su 20 componenti)!!!

E chi
gestirebbe la fondazione?

Le
fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e
contabile”
(comma 8)

La lagge non
esplicita quali saranno e come saranno composti gli organi gestionali
e di governo.

La
gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie
assicura l’equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con
periodicità annuale
.
Resta fermo
il sistema di finanziamento pubblico
;
a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi,
l’entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.”

(comma 9)

La
legge non è affatto chiara. Che vuol dire?Saranno previsti
maggiori finanziamenti

pubblici
alle Università con minori finanziamenti privati o il
contrario?

Come
convive il finanziamento pubblico con l’assetto privatistico della
fondazione?

Con
questo provvedimento è probabile che si generi una dinamica di
competitività fra atenei, facoltà e corsi di laurea per
accaparrarsi capitali e iscritti. Questo a discapito della qualità,
della libertà e indipendenza dell’apprendimento,
dell’insegnamento e della ricerca e con l’inevitabile conseguenza
di favorire lo sviluppo di poli di eccellenza e svantaggiarne altri,
creando Atenei di seria A e serie B.

Ci
sembra evidente che la chiara scelta politica, cominciata da circa un
ventennio, di sviluppare processi di privatizzazione si nasconda
dietro un’immagine della gestione privata come garanzia di
efficienza, qualità e trasparenza, mentre la realtà ci
sta dimostrando il contrario.

  • Taglio
    del finanziamento pubblico

Capo II.
Contenimento della spesa
per il pubblico impiego

Art. 65:

l’autorizzazione
legislativa … concernente il fondo per il finanziamento ordinario
delle università, e’ ridotta di 63,5 milioni di euro per
l’anno 2009, di 190 milioni di euro per l’anno 2010, di 316 milioni
di euro per l’anno 2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012 e di
455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.” (comma 13)

Quindi in 5
anni ci sarà una riduzione del finanziamento pubblico di 1
miliardo e 441,5 milioni di euro.

Come
sopravvivere?

Privatizzando,
come abbiamo visto, e aumentando ulteriormente le tasse
universitarie.

Prima di
questa legge l’università non poteva incassare un ammontare
di contribuzioni studentesche superiore al 20% del totale del fondo
per il finanziamento ordinario. Ora questo limite non esiste più
e le tasse saranno libere di aumentare senza controllo.

A quante
migliaia di euro ammonteranno?

E il diritto
allo studio??che ne resta?

L’aumento
delle tasse porterà a escludere ulteriormente fasce sociali
più deboli, a aumentare la polarizzazione sociale, acutizzando
la selezione di classe e lasciando solo a pochi la possibilità
di accedere al sistema formativo .

  • Blocco
    del Turn over

Art.
66.

Per gli
anni 2010 e 2011, le amministrazioni .. possono procedere, per
ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di
mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel
limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente
ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale
cessato nell’anno precedente.
In
ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non
può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità
cessate nell’anno precedente.

In parole
povere se vanno in pensione 5 professori potrà essere assunto
solo un nuovo docente.

Tale
riduzione comporterà minore qualità nella didattica e
nella ricerca e bloccherà la possibilità di aver un
percorso professionale dignitoso e riconosciuto, scoraggiando come
sempre i più giovani.

Si
tratta dell’ultimo atto di un lungo processo cominciato a partire
dal 1989 con l’autonomia finanziaria e portata avanti dalle
progressive riforme.

La
portata di questo provvedimento è maggiore degli specifici
punti esaminati poiché il sistema educativo è centrale
in una società.

Da
qui passa: la stratificazione sociale, la conoscenza, la preparazione
culturale, la coscienza politica, la partecipazione critica, la
memoria storica.

La
privatizzazione e lo smantellamento dello Stato sociale è una
precisa scelta politica, visto che non mancano i soldi per salvare
banche e compagnie aeree, gestite in maniera fallimentare da manager
che lasciano l’incarico con milioni di euro di buono uscita, mentre
mancano per mantenere posti di lavoro e sostenere il sistema
educativo dando la possibilità a tutti di accedervi.

 

 

 

SONO
SCELTE POLITICHE PESANTI E FORZATE CHE NON POSSONO AVERE CHE RISPOSTE
POLITCHE FORTI E CORAGGIOSE!!!!

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adesione dei ricercatori!!

"dica 133" il gruppo di ricercatori precari (dottorandi, assegnisti e
contrattisti) della Facoltà di di scienze politiche, ha aderito
all’assemblea di martedì

questo è il loro blog
http://dica133.wordpress.com/

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