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Intervista ai lavoratori ATAF, verso il corteo del 19 maggio
11 MAGGIO 2012 @ DEPOSITO ATAF VIALE DEI MILLE
ORE 19>> APERICENA SOCIALE ONTRO LA SVENDITA DI ATAF
A SEGUIRE ASSEMBLEA PUBBLICA IN VISTA DEL CORTEO DEL
19 MAGGIO >> ORE 15:00 @ DEPOSITO ATAF DI VIA DEI MILLE
Pubblichiamo questa video intervista ai lavoratori ATAF in mobilitazione contro la svendita e privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico fiorentino, in vista del corteo del 19 maggio a Firenze. L’intervista ed il testo sotto riportato, sono a cura dei Clashcityworkers.
[Firenze] Lavoratori del trasporto pubblico Ataf in mobilitazione
Lavoratori ATAF: 1300 dipendenti ed 8 scioperi alle spalle. Lo avevamo già detto, in tempi di crisi non c’è posto fisso che tenga. Nella “rossa” Toscana il taglio dei servizi di Trasporto Pubblico vuol dire sempre più spesso privatizzare, svendere.
La retorica del bene comune tanto cara alla “a-sinistra” istituzionale funge da foglia di fico striminzita al dilagare impetuoso dei capitali privati e delle gestioni privatistiche nei meandri di quelli che un tempo potevamo chiamare servizi pubblici, ed ora sono solo merce.
Per un trasporto pubblico, al fianco dei lavoratori ATAF
Scritto da compagnox in COMUNICATI, DIRITTO ALLO STUDIO, LAVORO il 16 Dicembre 2011
SABATO 17 CORTEO ORE 10 DA PIAZZA BECCARIA
NO ALLA SVENDITA DI ATAF
NO AI TAGLI E ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO
Rieccoli alla carica i signori delle privatizzazioni, coloro che di ogni bene e servizio pubblico fanno un’occasione di profitto
Ed eccolo, il “padrone di Firenze”, Renzi, che non si ferma davanti agli sfratti, alle dichiarazioni di fare una multiutility privata per acqua, gas e rifiuti, ma continua, appoggiato anche dal buon Bonaccorsi, a tentare in tutti i modi di privatizzare ulteriormente l’ATAF S.p.a., l’azienda dei trasporti pubblici fiorentini, attraverso la creazione di un’altra s.r.l. comprendente i lavoratori, gli autobus e la manutenzione, che poi sarà venduta al 100% ad un soggetto privato (il cui interesse sarà unicamente il profitto, non il servizio pubblico). Non gli è bastato, infatti, tagliare linee diurne e sopprimere quelle notturne nelle zone più periferiche, non gli è bastato andare contro la volontà di milioni d’italiani, espressa nel referendum di giugno e continua imperterrito la sua azione di distruzione della città di Firenze.