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ASSEMBLEA STUDENTESCA: VERSO IL 17 NOVEMBRE … 24 ottobre ore 15 @ Architettura

Gli studenti rifiutano i sacrifici: la lotta continua…

ORE 15 MERCOLEDI 24 OTTOBRE @ARCHITETTURA (piazza Ghiberti)

QUI intervista di Radio BlackOut sulla giornata di moblitazione del 16.

 Il 16 ottobre 2012 in qualche centinaio, fra studenti universitari, medi e alcuni docenti precari, ci siamo ritrovati in presidio in piazza san Marco, per contestare il ministro dell’istruzione Profumo, ospite d’onore all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante la sua assenza, abbiamo ribadito con determinazione il nostro NO alla cosiddetta “riforma del merito”, all’aumento delle tasse universitarie, allo smantellamento del diritto allo studio (dal taglio alle borse di studio a quello delle linee periferiche e regionali del trasporto su gomma e su rotaia), all’aziendalizzazione di scuole ed atenei e, complessivamente, alle politiche di sacrifici e macelleria sociale imposte dal governo Monti. Al termine del corteo, nato spontaneamente dalla rabbia dei tanti presenti verso il presente sistema di sfruttamento, ci siamo riuniti in un assemblea assai partecipata, dalla quale usciamo più che mai determinati a proseguire la mobilitazione.

 Infatti, la spending review, il decreto ministeriale 68/2012, la cosiddetta riforma Profumo condurranno inesorabilmente all’aumento generalizzato delle tasse universitarie ed al taglio drastico delle borse di studio. Parallelamente, viene portato avanti il processo di aziendalizzazione di scuole ed università. Si tratta, cioè, di consentire alle aziende private di determinare la forma ed i contenuti della ricerca e della didattica, dequalificando la cultura e piegandola alle proprie esigenze di profitto, per garantirsi la riproduzione di forza lavoro precaria e dequalificata. Gli studenti, in quanto futuri lavoratori, rappresentano niente di più che capitale umano, pronto per essere sfruttato.

Tale disegno politico, già centrale nelle riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), punta alla creazione di un sistema formativo bipartito: da un lato, istituti d’eccellenza per pochi Prosegui la lettura »

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NO all’abolizione del valore legale del titolo di studio! NO alla selezione di classe!

Nella cosiddetta fase due che il Governo Monti sta cercando di attuare è prevista una serie di provvedimenti economici, fra cui le liberalizzazioni, che colpiscono vari settori della società. L’università non è stata esclusa da questo processo di adeguamento agli standard economici e sociali europei. Era prevista per venerdì, infatti, la discussione al Consiglio dei Ministri di una proposta per un diverso criterio di accreditamento degli atenei italiani. I punti di questa proposta sono tre:

– la caduta del vincolo di laurea per i concorsi pubblici

– l’annullamento del voto di laurea come criterio di valutazione

– il diverso accreditamento delle singole università italiane.

È proprio su questo punto che ci vogliamo soffermare.
Il suo significato può essere chiarito dalla dichiarazione di Andrea Gavosto, presidente della Fondazione Agnelli (Istituto privato fondato dalla FIAT e dall’Istituto Finanziario Industriale): “non tutti gli atenei sono uguali. Lo sappiamo benissimo. Di conseguenza non tutti i voti conseguiti sono uguali”. Si accentua, così, il processo di classificazione degli atenei di serie A e di serie B, cominciato dalle riforme del mondo dell’istruzione degli ultimi anni, uno degli strumenti di cui il cosiddetto “Processo di Bologna” si è dotato per fare del polo europeo un polo più competitivo sulla scena internazionale.

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