Serata di autofinanziamento @K100 a Campi

cena ore 21

per info e prenotazioni: colpol@inventati.org

a seguire live music con

PAESE ALL’INSU’

LATTE+

L’incasso andrà a coprire le spese legali del collettivo

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14 Novembre SCIOPERO GENERALE: CORTEO ORE 9 Piazza SAN MARCO

 SPEZZONE STUDENTESCO AL CORTEO DEI SINDACATI DI BASE ORE 9 DA PZZA S. MARCO

La scuola e l’università svolgono all’interno della nostra società un mero ruolo economico.

Infatti i provvedimenti e le riforme che hanno investito il sistema formativo italiano si inquadrano nei criteri dettati dal processo di Bologna. Questi ultimi prevedono l’accesso dei privati nei consigli di amministrazione dell’università: metodi didattici, offerta formativa, esperienze formative/lavorative (vedi tirocinio) e ricerca sono sempre più assoggettate all’interesse privato e particolare. La stessa cultura risponde allo standard di produttività: questo è palese nella sua quantificazione in crediti formativi che rappresentano la mercificazione del sapere. Risale a quest’estate l’ultimo attacco al sistema formativo italiano, col quale il ministro Profumo, in perfetta continuità con le riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), ha riesumato con la scusa dell’austerità il DDL Aprea, ideato dal governo Berlusconi e finalizzato ad inserire i privati all’interno dei Consigli d’Istituto, ed ideato il Decreto Merito. Quest’ultimo prevede l’introduzione del premio “studente dell’anno” e della creazione di un “portfolio” come curriculum vitae (che non considera solo il rendimento scolastico e che sarà consultabile dalle aziende cui verranno presentate eventuali domande di lavoro). Il provvedimento Profumo costituisce una cornice ideologica fortemente improntata ai criteri di  merito/concorrenza/produttività, andando, con questa retorica, da un lato a giustificare gli ulteriori tagli al mondo dell’istruzione (200 milioni previsti dalla spending review montiana, che si vanno ad aggiungere ai già abbondanti tagli compiuti con la riforma Tremonti-Gelmini), e dall’altro ad amplificare la natura classista dell’università e acuire le disuguaglianze sociali di partenza degli studenti.

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Solidarietà ai lavoratori in lotta dell’IKEA di Piacenza!

Dopo i gravi fatti avvenuti durante un presidio di protesta dei lavoratori Ikea a Piacenza il 30 ottobre e l’ennesima repressione attuata dal corpo di polizia durante il presidio di solidarietà del 2 novembre, non possiamo starcene con le mani in mano!  In un regime di crisi e austerità come questo è sempre più evidente come la classe padronale al potere sia disposta a tutto pur di difendere i propri interessi, SOPRATTUTTO  a costo di calpestare i diritti delle classi sociali più deboli.

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI IN LOTTA DELL’IKEA DI PIACENZA E A CHI LOTTA PER I PROPRI DIRITTI SUL POSTO DI LAVORO!

Riportiamo un breve riassunto dal sito del collettivo Clash City Workers e rilanciamo il volantinaggio fuori dall’IKEA!

“Da tre settimane va avanti la lotta dei lavoratori del Consorzio Gestione Servizi (CGS), in appalto presso l’IKEA di Piacenza. In questo lasso di tempo si sono susseguite iniziative di protesta, da scioperi a blocchi delle merci, per ottenere il rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori. Ma si tratta di una lingua, quella dei diritti, che IKEA non conosce e non vuole conoscere. Ha scelto la strada del muro contro muro, spingendo le cooperative cui dà l’appalto ad applicare misure punitive nei confronti di quegli operai che si sono resi “colpevoli” di alzare la testa e di lottare per migliorare le condizioni di lavoro. Le forze di polizia si sono mostrate una volta di più completamente allineate alle posizioni dell’azienda ed anche stamattina hanno picchiato e manganellato i lavoratori riuniti in presidio dinanzi ai cancelli del colosso svedese.

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Solidarietà agli imputati del processo al movimento fiorentino.

Giovedì 25 ottobre si è svolta presso il Tribunale di Firenze l’udienza preliminare del Processo contro il Movimento fiorentino dopo lo slittamento del 14 giugno scorso.
Dopo le 35 misure cautelari tra arresti e obblighi di firme imposte dal GIP lo scorso anno, ora il giudice per l’udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio 85 imputati su 86, fissando la prima udienza del I grado per il 3 maggio 2013.
Rimane quindi in piedi l’accusa di associazione a delinquere che, se da una parte è un capo d’imputazione contestato “soltanto” a 7 degli ormai 85 imputati, dall’altro è l’accusa che continua a tenere in piedi questo maxiprocesso e assieme tutta la montatura giudiziaria. Altro elemento da non sottovalutare, anch’esso per il dato politico che sottintende, è la costituzione delle parti civili: enti pubblici e privati, banche, leghisti, neofascisti, digos e polizia.
Un tentativo di caricare maggiormente le richieste dell’accusa e includere direttamente nei processi penali alcuni dei soggetti che potremmo definire complici o responsabili della gestione della crisi del capitalismo, delle sue ricadute sulla vita di milioni tra lavoratori e studenti, e che per questo erano stati oggetto di contestazioni e manifestazioni.

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Contro il fascismo. Contro Alba Dorata. A fianco degli Antifascisti Greci.

SOLIDARIETÀ ANTIFASCISTA INTERNAZIONALE!

8 NOVEMBRE ORE 21.30 Dibattito aperto con le testimonianze di compagni dalla Grecia al CPA Fi-Sud

17 NOVEMBRE ORE 16:00

PRESIDIO DI PROTESTA FUORI DAL CONSOLATO GRECO in Via Cavour 38

La Grecia rappresenta per molti di noi un chiaro esempio della violenza con cui le misure economiche di austerity si scatenano contro la classe lavoratrice, i disoccupati ed i soggetti più deboli; ma, al tempo stesso, è anche un esempio della resistenza che questi soggetti esprimono giorno dopo giorno con scioperi, blocchi, sfida dei divieti e della violenza poliziesca, sperimentando vecchie e nuove forme di solidarietà e autogestione. Ma se la crisi e le sue ricadute materiali generano resistenza osserviamo anche il preoccupante riaffacciarsi, nell’attualità dello scontro politico, di un fenomeno che pensavamo di aver sconfitto: il fascismoTutta l’ Europa sta registrando la recrudescenza di un neofascismo che, sebbene in un contesto storico differente, è, nelle forme e nei metodi, identico a quanto visto in passato. Ungheria, Belgio, Italia, Germania, lunga sarebbe la lista degli stati in cui, pur in forme e in modi diversi, si sovrappongono ampi pezzi dello stato con le organizzazioni neofasciste, finanziate e usate come braccio armato contro quei movimenti che mettono in discussione sfruttamento e interessi del capitale. La Grecia sta rappresentando anche in questo senso, con la presenza e la crescita di organizzazioni come Alba Dorata, un esempio di quanto questa sovrapposizione sia un pericolo reale, di quanto ampi settori dello stato vedano nel fascismo una soluzione alla gestione della crisi. Alba Dorata agisce, come in passato abbiamo già tragicamente vissuto, nei modi classici della dottrina fascista, con le stesse collusioni con ampi settori dello stato che copre e finanzia i suoi membri, garantisce loro l’impunità, trasforma la paura per il futuro in necessità di sicurezza. Ai suoi membri viene “consentito” di svolgere veri e propri compiti di polizia/pulizia nei confronti di immigrati e contro le loro organizzazioni, operando vere e proprie espulsioni della popolazione immigrata, attacchi contro le sedi dei partiti della sinistra e delle realtà di movimento. Le questure vengono usate come luoghi sicuri, e da li provengono numerose delle informazioni a loro disposizione. Oltre la metà delle forze di polizia vota per Alba Dorata.

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Solidarietà agli studenti della Verdi15 di Torino

Come Collettivo Politico di Scienze Politiche esprimiamo la nostra massima solidarietà agli studenti della Verdi15 occupata di Torino, casa dello studente occupata  in seguito ai tagli alle borse di studio del ministero, della regione Piemonte e dell’Edisu e al conseguente ricatto nei confronti di chi, non potendo permettersi di pagare le tasse universitarie ed un alloggio, si vede costretto a ricorrere ai “prestiti d’onore” concessi dalle banche.

Stamattina polizia e guardia di finanza hanno sgomberato gli studenti, in occupazione ormai da mesi, caricandoli brutalmente e fermandone alcuni.

Per ulteriori particolari vi lasciamo a questo post, rinnovando la nostra solidarietà e sapendo che, anche se vogliono dividerci nel “merito”, noi siamo uniti nella lotta!

I DIRITTI NON SI “MERITANO”, SI CONQUISTANO!

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DIVISI NEL MERITO, UNITI NELLA LOTTA.

L’università oggi…

Tutti i provvedimenti che, negli ultimi anni, hanno contribuito alla ridefinizione dei percorsi formativi, rispondevano all’assunto neoliberista imprescindibile in tempi di crisi della riduzione dell’intervento statale, della “revisione dei conti”, dei “tagli alla spesa”, insomma di tutti quei leitmotiv quantomai necessari a coprirne la vera natura: il rilancio dei profitti all’interno dell’ennesima crisi strutturale del capitalismo e la configurazione di un’università sempre meno di massa e sempre meno luogo di elaborazione di sapere e discussione critica, esplicitamente funzionale alle esigenze di ristrutturazione del mercato del lavoro.

Nell’attuale periodo di transizione che il mondo della formazione sta vivendo, quindi,  il “fare cassa” a tutti i costi dell’ex ministro Gelmini e la riforma a costo zero del “tecnico” Profumo, vero e proprio manifesto ideologico dei “valori”di merito e produttività della società capitalistica, costituiscono due facce della stessa medaglia.

La dequalificazione formale e sostanziale della didattica all’interno degli atenei, la parcellizzazione degli esami in crediti  formativi, i tagli indiscriminati alle risorse che dovrebbero poter garantire agli  studenti i servizi minimi (mense, studentati, borse di studio, etc.) non producono altro che un sapere atomizzato incapace di cogliere in maniera critica le contraddizioni di questo sistema ed un inasprirsi della selezione di classe all’interno del processo di privatizzazione ed aziendalizzazione progressivo dell’università. La selezione, resa esplicita in entrata dall’introduzione massiccia di test d’ingresso e di autovalutazione, agisce però prepotentemente anche durante e alla fine del percorso di studio.

A conferma di questo processo che rimarca e sottolinea le differenziazioni di classe nell’accesso agli studi superiori, anche le tasse, dopo l’impennata  di quelle regionali per il diritto allo studio (arrivate a 140 euro in tutte le regioni), a partire dall’inizio del 2013, subiranno un ulteriore aumento:  per gli studenti fuoricorso, l’aumento rispetto ai contributi versati dagli studenti in corso sarà del 25%, del 50% o del 100% calcolato  progressivamente su tre fasce di reddito.  Inoltre, poiché questi contributi non verranno fatti rientrare nel corrispettivo 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario che gli atenei possono imporre agli studenti, riducendosi la base a cui viene applicato il prelievo tributario, si verificheranno aumenti consistenti anche per gli studenti in corso.

Oppure, è sufficiente pensare al meccanismo di differenziazione del 3+2+n ( in cui “n”è il numero dei master e degli eventuali corsi di perfezionamento) che ha evidentemente peggiorato i modi e la qualità della didattica, parcellizzandoli e meccanizzandoli ulteriormente, o a quello del tirocinio e dello stage che, ben prima che gli studenti transitino nel mondo del lavoro, consente alle aziende di sfruttare la loro forza lavoro praticamente a costo zero, o comunque ad un costo minoritario rispetto a quello di un lavoratore garantito a tempo indeterminato.

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LA MOBILITAZIONE NON SI FERMA! VERSO IL 17 NOVEMBRE… PROSSIMI APPUNTAMENTI.

Il 16 ottobre 2012 in qualche centinaio, fra studenti universitari, medi e alcuni docenti precari, ci siamo ritrovati in presidio in piazza san Marco, per contestare il ministro dell’istruzione Profumo, ospite d’onore all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante la sua assenza, abbiamo ribadito con determinazione il nostro NO alla cosiddetta “riforma del merito”, all’aumento delle tasse universitarie, allo smantellamento del diritto allo studio (dal taglio alle borse di studio a quello delle linee periferiche e regionali del trasporto su gomma e su rotaia), all’aziendalizzazione di scuole ed atenei e, complessivamente, alle politiche di sacrifici e macelleria sociale imposte dal governo Monti. Al termine del corteo, nato spontaneamente dalla rabbia dei tanti presenti verso il presente sistema di sfruttamento, ci siamo riuniti in un assemblea assai partecipata, dalla quale usciamo più che mai determinati a proseguire la mobilitazione.

Infatti, la spending review, il decreto ministeriale 68/2012, la cosiddetta riforma Profumo condurranno inesorabilmente all’aumento generalizzato delle tasse universitarie ed al taglio drastico delle borse di studio. Parallelamente, viene portato avanti il processo di aziendalizzazione di scuole ed università. Si tratta, cioè, di consentire alle aziende private di determinare la forma ed i contenuti della ricerca e della didattica, dequalificando la cultura e piegandola alle proprie esigenze di profitto, per garantirsi la riproduzione di forza lavoro precaria e dequalificata. Gli studenti, in quanto futuri lavoratori, rappresentano niente di più che capitale umano, pronto per essere sfruttato.

Tale disegno politico, già Prosegui la lettura »

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4 MAGGIO / 13 GIUGNO 2011: SOLIDARIETA’ AGLI IMPUTATI DEL PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO!

Tra il 4 maggio e il 13 giugno del 2011 la repressione ha colpito quasi cento compagni tra studenti, lavoratori e militanti dei centri sociali appartenenti a tutte le realtà politiche fiorentine con perquisizioni, denunce e misure cautelari restrittive della libertà personale (1 arresto in carcere, 11 ai domiciliari e 23 all’obbligo di firma). Addirittura si è arrivati ad utilizzare il reato di associazione a delinquere contro il dissenso politico. Gli imputati sono accusati di aver partecipato alle lotte sociali e politiche tra il 2009 e il 2011: dalle manifestazioni studentesche per il diritto allo studio  a  quelle  antifasciste contro l’apertura di Casapound; dalla battaglia contro l’apertura dei CIE alla contestazione dell’onorevole Santanché al polo di Novoli fino ad arrivare alle lotte contro l’attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori. Per il 25 Ottobre  è prevista l’udienza preliminare del processo rinviata in tale data nell’udienza del 14giugno. L’obiettivo è quello di colpire e criminalizzare l’intero movimento fiorentino e le sue pratiche. In questo momento, come imputati, riteniamo importante  ribadire l’importanza di tenere alta l’attenzione sulla questione e che continueremo a lottare contro questo sistema basato su profitto e sfruttamento, al fianco di tutti  coloro con cui da anni condividiamo e portiamo avanti le nostre battaglie.

SOLIDARIETA’ AGLI IMPUTATI DEL PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO
4 MAGGIO / 13 GIUGNO 2011
LA SOLIDARIETA’E’ UN’ARMA!

TUTTI LIBERI! TUTTE LIBERE!

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