Riapre Casapound a Firenze: i complici di Casseri a due passi dalla questura (e un nostro breve dossier)
Scritto da compagnox in ANTIFASCISMO, COMUNICATI, DOCUMENTI il 7 Luglio 2012
Il killer fascista Gianluca Casseri di Casapound Pistoia (nella foto col maglione rosso) colui che il 13 dicembre uccise Samb Modou e Diop Mor ferendo altri tre ragazzi, era presente già nel 2009 al polo di Novoli in compagnia di altri esponenti di Casapound, quando provarono ad effettuare un volantinaggio. Si distinguono chiaramente il responsabile provinciale fiorentino Saverio Di Giulio (rasato, di spalle, col cappotto nero) e quello regionale Fabio Barsanti(accanto a Casseri, giacca di pelle, con le mani in tasca). Di seguito, qualche considerazione e altre foto che testimoniano la palese appartenenza di Gianluca Casseri a Casapound e, di conseguenza, la complicità dell’organizzazionene fascista Casapound nell’omicidio di Samb Modou e Diop Mor, a differenza di quanto da loro affermato.
Saverio Di Giulio (a destra, cappotto nero, mani in tasca e occhiali in testa) e Gianluca Casseri, che guarda verso di lui sorridendo. Fabio Barsanti rimane nella parte sinistra della foto, con gli occhiali neri ed il giubbotto di pelle
Mentre Firenze Antifascista è impegnata in una giornata in ricordo di Samb Modou e Diop Mor, i due ragazzi uccisi dal neofascista di Casapound Gianluca Casseri, e in solidarietà agli antifascisti sotto processo, Casapound Firenze apre la sua nuova sede a due passi dalla questura.
La nostra giornata di piazza è il frutto di un dibattito sviluppatosi negli ultimi mesi fra varie realtà del territorio che ha portato alla creazione di una mostra sulla strage di Piazza Dalmazia e sui legami e le coperture dei fascisti nella nostra città. Questa è Firenze: se da un lato gli antifascisti sono costretti a subire perquisizioni denunce e condanne, ai fascisti viene sempre più data agibilità e la possibilità di aprire nuove sedi.
Di seguito una foto che dimostra in modo inconfutabile quanto da noi affermato Prosegui la lettura »
7 luglio: Giornata antifascista @ CPA-Fi sud
Scritto da compagnox in ANTIFASCISMO, INIZIATIVE il 2 Luglio 2012
Per ricordare Samb Modou e Diop Mor, contro il fascismo, in solidarietà con gli antifascisti sotto processo.
Sabato 7 luglio @ CPA-Fi Sud
15.00 inizio del torneo di calcio a 5
17.30 presentazione della mostra “FUORI I FASCISTI DA FIRENZE!” a cura di Firenze Antifascista. Interverrà Cristiano Armati, scrittore, casa editrice Red Star.
19.30 finali del torneo di calcio a calcio a 5; esibizione di boxe della Palestra Popolare
21.00 cena popolare
22.00 Invisibili spettacolo teatrale di e con Mohamed Ba
23.00 concerto dal vivo con I.D.P. Maleducazione Alcolica e Malasuerte fi-sud
Per tutta la giornata distribuzione di materiale informativo, musica e bar.
Il 13 Dicembre dello scorso anno Casseri, militante neofascista di Casa Pound, uccideva Samb Modou e Diop Mor ferendo gravemente altri tre senegalesi. Sin da subito le istituzioni cittadine si schieravano al fianco della Comunità Senegalese lanciandosi in promesse e dichiarazioni che per molti in quei momenti rappresentarono le uniche speranze alle quali aggrapparsi.
Il 17 Dicembre, mentre Firenze con un corteo di oltre 20.000 persone dimostrava la sua sincera vicinanza alla Comunità Senegalese, amministratori e politici facevano a gara per farsi fotografare mentre Prosegui la lettura »
SUL PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO E LA SOLIDARIETÀ
L’operazione repressiva iniziata con gli arresti del 4 maggio e 13 giugno 2011 e che vede ora l’apertura di un processo a carico di 86 compagni di diverse realtà di movimento fiorentine, intende colpire le mobilitazioni e le lotte degli ultimi anni di studenti, lavoratori, centri sociali e tanti altri soggetti: per il diritto allo studio e contro la riforma Gelmini, contro il fascismo e l’apertura di Casapound; contro il razzismo e l’apertura dei CIE, fino ad arrivare alle lotte contro l’attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori.
Come imputati nel processo contro il movimento fiorentino che si è aperto il 14 giugno scorso, vogliamo prima di tutto rivendicare tutte queste lotte, condivise con altre migliaia di compagni, che hanno caratterizzato questo periodo non solo a Firenze, che non saranno fermate, né cancellate, da alcun tentativo di criminalizzazione e intimidatorio.
Siamo convinti del fatto che la Solidarietà sarà tanto più forte e allargata quanto più forti, partecipate e determinate saranno le lotte che si stanno sviluppando e si svilupperanno sul nostro territorio e nelle quali continueremo a dare il nostro contributo.
La Solidarietà è un elemento che deve vivere all’interno di questo contesto e che da questo contesto deve esser valorizzato: la lotta senza la solidarietà è destinata a naufragare, scompaginarsi e dividersi, specialmente nel momento in cui la repressione dovesse colpire, mentre la Solidarietà al di fuori delle lotte sarebbe svuotata del proprio significato.
Pensiamo che il processo che ci vede imputati riguardi, non solo noi e le nostre realtà di appartenenza, ma tutti coloro che in questa città sono coinvolti nelle vertenze, nelle battaglie e nelle lotte aperte sul territorio. La montatura da cui ha preso il via l’inchiesta, l’utilizzo del reato associativo, l’ossessiva criminalizzazione di ogni minimo avvenimento, la cooptazione di soggetti diversi dalle forze di polizia e quindi la possibilità di inasprire ulteriormente le condanne attraverso i risarcimenti alle cosiddette “parti civili” presumibilmente “lese” (istituiti di credito, enti pubblici, partiti e fascisti vari), evidenzia con chiarezza le modalità con cui la strategia repressiva si concretizza, mirando a colpire tutti coloro che decidono di determinare autonomamente il proprio agire posizionandosi al di fuori delle compatibilità imposte dallo Stato le cui maglie si stanno facendo sempre più strette.
L’autonomia e l’indipendenza rappresentano la forza di quei movimenti che oggi in Italia e non solo si stanno rendendo protagonisti, e rappresentano sicuramente un punto di riferimento importante per chi non vuole abbassare la testa di fronte alle disuguaglianze e allo sfruttamento di questo sistema. Prosegui la lettura »
Cosa ci può insegnare la lotta dei minatori asturiani
Il 15 giugno è stato il diciottesimo giorno della lotta dei minatori asturiani contro i tagli che il governo Rajoi ha deciso per il settore: una riduzione del 63% dei contributi statali al comparto minerario (si passerebbe da 300 a 110 milioni di euro). Si tratta di una misura che avrà una ripercussione immediata, di cui il governo spagnolo è chiaramente più che conscio: la perdita del lavoro per circa 8000 lavoratori, dal momento che senza il contributo statale le miniere non saranno piu’ competitive. E le Asturie, regione in cui si concentrano ben 40 miniere, saranno colpite piu’ delle altre aree del paese.
La risposta dei minatori poteva forse sembrare un costo inevitabile da pagare per chi ha progettato e sferrato l’attacco, ma probabilmente non si aspettavano le modalità che la protesta ha assunto da venti giorni a questa parte.
Cronaca della lotta
Il 23 maggio è iniziato uno sciopero dei minatori, supportato dalle due principali centrali sindacali spagnole, Comisiones Obreras e Union General de los Trabajadores (va però precisato che l’appoggio di questa lotta e’ l’eccezione, non la norma per questi due sindacati, quasi sempre fidi alleati di padroni e governo) ed i minatori hanno occupato anche la principale piazza di Oviedo (il piu’ grande centro cittadino nelle Asturie), seguendo la tattica utilizzata dal cosiddetto movimento degli “Indignados” proprio un anno fa. Ma le somiglianze con questo movimento non pare vadano molto oltre. Una linea di discontinuita’ e’ stata posta dagli stessi scioperanti che hanno esposto proprio in piazza uno striscione molto esplicito: “No Estamos Indignados, Estamos Hasta Los Cojones” (“Non siamo indignati, ci siamo rotti i coglioni”).
29 giugno: FESTA BENEFIT per gli imputati nel processo al movimento fiorentino (4MAGGIO-13GIUGNO)@CPA Fi-sud
Tra il 4 maggio e il 13 giugno dell’anno scorso la repressione ha colpito quasi cento compagni tra studenti, lavoratori e militanti dei centri sociali appartenenti a tutte le realtà politiche fiorentine con perquisizioni, denunce e misure cautelari restrittive della libertà personale (1 arresto in carcere, 11 ai domiciliari e 23 all’obbligo di firma). Addirittura si è arrivati ad utilizzare il reato di associazione a delinquere contro il dissenso politico.
Gli imputati sono accusati di aver partecipato alle lotte sociali e politiche tra il 2009 e il 2011: dalle manifestazioni studentesche per il diritto allo studio a quelle antifasciste contro l’apertura di Casapound; dalla battaglia contro l’apertura dei CIE alla contestazione dell’on. Santanché al polo di Novoli, fino ad arrivare alle lotte contro l’attacco ai diritti ed alle condizioni di vita dei lavoratori. Per il 14 Giugno è prevista l’udienza preliminare del processo.
L’obiettivo è quello di colpire e criminalizzare l’intero movimento fiorentino e le sue pratiche. Nell’attuale fase di crisi del sistema capitaslista determinare autonomamente il proprio agire e lottare al di fuori di qualsiasi forma di compatibilità rappresenta per lo Stato un comportamento già di per sè da reprimere al di là delle forme che poi esso può assumere: le pesantisssime condanne inflitte dopo il G8 di Genova del 2001 sulle quali il 13 giugno si esprimerà la Cassazione, l’occupazione militare del territorio in Val Susa, l’accanimento giudiziario contro i compagni fermati dopo il corteo del 15 ottobre a Roma e le centinaia di denunce e condanne contro altrettanti compagni in tutta Italia stanno lì a dimostrarlo. In questo momento è importante e necessario ribadire che la solidarietà è un’arma e che continueremo a lottare contro questo sistema basato su profitto e sfruttamento, al fianco di tutti coloro con cui da anni condividiamo e portiamo avanti le nostre battaglie.
Sul corteo del 22 giugno: NO alla (contro) riforma del lavoro! NO al governo Monti!
Scritto da compagnox in COMUNICATI, LAVORO il 22 Giugno 2012
Al fianco delle manifestazioni convocate a Roma e Milano per lo sciopero generale del sindacalismo di base, a Firenze siamo scesi in piazza per ricordare e rivendicare i diritti che ci spettano: un lavoro a condizioni dignitose, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario ed i servizi pubblici garantiti per tutti.
Stavolta la lotta contro il governo Monti e contro la riforma del lavoro non è rimasta legata al tessuto urbano della Firenze-vetrina per turisti ma, riversandosi in piazza nella zona industriale di Firenze nord e Calenzano, si è portata nei luoghi dove lo sfruttamento e la produzione capitalista avvengono nel concreto, provocando anche concreti disagi alla circolazione del traffico e delle merci. Così facendo, la giornata di lotta di ieri ha espresso una critica generale al sistema di sfruttamento che padroni e governanti ci impongono in modo sempre più arrogante, con la scusa dei “sacrifici” e della “austerità”, in un periodo di crisi sistemica del capitale.
Diciamo anche che questo importante passaggio politico vuole andare nella direzione di connettere e ricomporre le lotte di tutti i lavoratori, dal settore pubblico al privato, passando per i precari, i disoccupati e gli studenti (quali futuri lavoratori). Infatti, l’unica strada percorribile per resistere e rovesciare l’attacco che viene mosso ai nostri diritti ed alle nostre condizioni di vita, è fornire una risposta unitaria come classe, come subalterni, tenuti insieme degli stessi interessi. Ormai da anni assistiamo al tentativo da parte dei padroni di dividere la classe lavoratrice, ad esempio, tra garantiti e precari, tra privilegiati e non, tra vecchi e giovani. Il cosiddetto centro sinistra e i sindacati confederali si sono dimostrati passivi e complici rispetto a questo disegno, che oggi assume i connotati di una vera e propria guerra tra poveri. Perciò oggi è necessario rifiutare in blocco la contro riforma del lavoro e difendere i diritti e le tutele conquistati con le lotte degli anni ’60 e ’70, non per conservare lo status quo ma per estenderle a tutti i lavoratori, siano essi precari, vecchi, giovani o migranti.
Che i sacrifici li facciano i padroni! Il capitalismo è la crisi!
Di seguito il comunicato dei sindcati di base: Prosegui la lettura »
Venerdì 22 giugno manifestazione per lo SCIOPERO GENERALE: corteo dalla Richard Ginori di Sesto Fiorentino
Venerdi 22 giugno 2012 SCIOPERO GENERALE di tutti i lavoratori
INTERA GIORNATA
partenza alle ore 9.30
davanti alla Richard Ginori di Sesto F.no
(Viale Giulio Cesare 50)
CONTRO la riforma del lavoro che prevede: lo smantellamento dell’art. 18 dello statuto dei Lavoratori e l’introduzione dei licenziamenti facili;l’eliminazione dell’indennità di disoccupazione e della mobilità lunga.
CONTRO la riforma delle pensioni.
CONTRO l’aumento delle tasse (IMU, IRPEF, etc..) ed il taglio ai servizi sociali.
CONTRO le scelte di deindustrializzazione della Toscana e di delocalizzazione delle produzioni: non più una fabbrica chiusa non più un licenziamento.
CONTRO lo smantellamento dei servizi pubblici e la privatizzazione-liberalizzazione dei beni comuni.
CONTRO la repressione che colpisce chi si oppone e si ribella.
USI – AIT Firenze, CUB, Movimento di lotta per la casa, Cobas Lavoro Privato, Cobas Pubblico Impiego, Cobas Sanità Toscana, CPA, Collettivo politico di Scienze Politiche, next Emerson, Cantiere Sociale K 100, Comitato Comunista toscano
LIBERTA’ PER LANDER FERNANDEZ! solidarietà con i prigionieri e i perseguitati politici!
Scritto da compagnox in COMUNICATI, EUSKAL HERRIA il 14 Giugno 2012
Come Collettivo Politico di Scienze Politiche esprimiamo massima solidarietà a Lander Fernandez, arrestato stamattina, 13 Giugno, e a tutti i compagni, i perseguitati e prigionieri politici che lottano per l’indipendenza di Euskal Herria e per un mondo senza più sfruttati nè sfruttatori.
Ribadiamo quanto sia importante estendere la solidarietà con tutti i prigionieri e perseguitati politici e rilanciare in maniera autorganizzata la lotta di classe contro il sistema capitalista a partire dai quartieri, dai luoghi di lavoro, dall’università e dalle scuole.
La solidarietà è un’arma!
Euskal Herria non cammina da sola!
Contro la repressione, estendere la solidarietà! Rilanciare la lotta!
I FATTI
Stamattina, 13 Giugno 2012, una decina di agenti della DIGOS si sono recati, armati e incapucciati, presso un’occupazione romana portandosi via Lander Fernandez, un cittadino basco da un anno residente nella capitale italiana. Dalle frammentarie Prosegui la lettura »
SOLO LA LOTTA PAGA! Solidarietà ai lavoratori in lotta di Basiano!
Scritto da compagnox in COMUNICATI, LAVORO il 11 Giugno 2012
Ieri mattina, 10 Giugno 2012, a Basiano (Mi) abbiamo assistito all’ennesimo episodio di violenza poliziesca nei confronti dei lavoratori di alcune cooperative che gestiscono in appalto la logistica per conto del gruppo Il Gigante. La repressione intende colpire la lotta che si sviluppa ormai da vari giorni in difesa del posto di lavoro, del salario e della dignità di 90 lavoratori.
I fatti sono semplici: una delle cooperative coinvolte ha deciso di rinunciare all’appalto licenziando 90 lavoratori pagati 9 euro l’ora, che saranno rimpiazzati da una seconda cooperativa che utilizza lavoratori più ricattabili (poichè a chiamata) retribuiti a 4 euro l’ora.
Si tratta evidentemente di una manovra tesa a peggiorare le condizioni di sfruttamento, di vita e di lavoro, attraverso la logica della divisione e del ricatto. Ma purtroppo per i padroni, stavolta questo giochino non ha funzionato ed i lavoratori (quasi tutti immigrati) hanno risposto in maniera unitaria, occupando i reparti e bloccando il sito produttivo l’8 giugno. Per tutta risposta i padroni hanno deciso di sguinsagliare i carabinieri, che non hanno esitato Prosegui la lettura »