NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DI ATAF: iniziativa pubblica al Polo di Novoli


Martedì 27 marzo, all’interno del ciclo di ASSEMBLEE CITTADINE, ci troviamo per discutere del problema della mobilità e del trasporto pubblico a partire dai tagli alle linee dell’ATAF e dalla privatizzazione in corso.

ore 15- Polo delle scienze sociali di Novoli nell’edificio D5
Interverranno:

– Assemblea per l’autoriduzione, Roma
– Lavoratori dell’RSU di ATAF
– Comitato contro la privatizzazione di ATAF
Di seguito il testo del volantino (QUI il file jpg a colori); QUI l’evento su Facebook

No alla privatizzazione di ATAF!

Calpestando la volontà popolare, che si era espressa nettamente contro la privatizzazione dei beni comuni durante i referendum di Giugno, il rottamatore Renzi sta attuando con modi autoritari la liberalizzazione del servizio di trasporto pubblico locale, giustificandola in virtù del consistente buco nel bilancio dell’azienda, dovuto ad una lunga gestione inefficiente ed inadeguata. Così, entro la fine dell’estate l’ATAF  diventerà un’azienda completamente privata.

Il servizio pubblico sarà, quindi, completamente assoggettato alle logiche del profitto, con la necessità, da parte degli acquirenti privati di agire su due fronti. In primo luogo, razionalizzare le risorse umane, licenziando i lavoratori in “esubero”e peggiorando le condizioni di lavoro di tutti gli altri, ed infine aumentare il costo del biglietto, tagliando anche le linee meno redditizie, naturalmente a discapito delle fasce più deboli della popolazione. Lavoratori, precari, pendolari, anziani e studenti.

Del resto, già dal Gennaio 2011 i tagli governativi al trasporto pubblico locale avevano causato la soppressione di numerose corse e la riduzione del servizio del 14%, preceduta da un considerevole aumento delle tariffe degli abbonamenti per lavoratori e studenti nel Luglio 2010. Come se ciò non bastasse, a  partire da metà Marzo, ulteriori tagli produrranno  un netto ridimensionamento di altre 36 linee poco redditizie ma di fondamentale interesse sociale, 6 delle quali verranno soppresse. È facile immaginare l’evoluzione di questo lo scenario dopo la privatizzazione, dato che il privato è interessato al proprio utile piuttosto che alla qualità del servizio. Infine, se consideriamo anche il drastico peggioramento del trasporto ferroviario per pendolari e studenti (a fronte di miliardi investiti in  grandi opere inutili come il tav) vediamo come ancora una volta siano le classi subalterne a dover pagare con i sacrifici i profitti delle imprese!

Ma questi provvedimenti non sono dovuti solo al semplice malgoverno locale ma sono sopratutto il frutto delle politiche neoliberiste che ci vengono imposte, in Italia come in tutt’Europa, per “uscire dalla crisi”: privatizzazioni selvagge, precarietà, licenziamenti e smantellamento dei diritti e dello stato sociale. Ogni servizio vitale per la comunità come l’acqua, i trasporti, la scuola e la sanità, è stato aperto al mercato o in via di privatizzazione.

I costi economici, sociali ed occupazionali di questa operazione saranno evidentemente gravissimi, e rendono urgente la mobilitazione di tutti sull’esempio dei lavoratori ATAF, che in meno di un anno hanno lottato, con ben 8 scioperi di 24 ore nonché numerose iniziative di controinformazione, in difesa di un trasporto pubblico di qualità ed aperto a tutti i cittadini.

È necessario, quindi, sostenere queste lotte, organizzarsi per esprimere nuove forme di solidarietà e resistenza che ci permettano di respingere le politiche dei sacrifici e di riappropriarci del diritto alla mobilità e dei beni comuni, strappandoli al dominio del mercato.

Partecipa alle assemblee organizzate nei quartieri!

Sostieni le iniziative del comitato contro la privatizzazione!

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