Lavoratori Ataf in lotta tra articolo 18, appalti e privatizzazione.


PRESIDIO il 28 DICEMBRE alle ORE 12:00 davanti al DEPOSITO ATAF in VIALE Dei MILLE.

Sull’ATAF (Azienda Trasporti dell’Area Fiorentina) si stanno abbattendo in contemporanea i due tsunami della “riforma del lavoro” e della privatizzazione e svendita selvaggia del patrimonio pubblico. I lavoratori Ataf si stanno mobilitando ormai da tempo, sopratutto nell’ultimo anno, cercando di salvare il proprio posto di lavoro, ma anche il diritto ad un trasporto pubblico e di qualità. Ovviamente laddove c’è del profitto da garantire, non ci si poteva aspettare dalle istituzioni nessuna risposta diversa da quelle che abbiamo visto: da una parte il muro contro muro costante, senza nessuna intenzione di ascoltare i lavoratori in lotta, passando per un ricatto in piena regola, come da “stile Marchionne” (se accettate i peggioramenti contrattuali non privatizziamo), per finire con licenziamenti punitivi, come ci ricorda la vicenda di Sauro Certini, lavoratore autolinee toscane, licenziato ufficialmente per “motivi economici” (il primo caso di applicazione del “nuovo articolo 18” in Italia), realmente perchè lavoratore attivo nel sindacato. Nonostante gli scioperi e le contestazioni, il “rottamatore” Renzi, appoggiato dalla giunta di centrosinistra, ha infine tirato dritto per la sua strada, privatizzando l’ATAF, svenduta a prezzo stracciato a Ferrovie dello Stato. Le conseguenze non si sono fatte attendere: Moretti ,Amministratore delegato FS (proprio lui, il più fervido sostenitore della Tav e delle trivelle) e quindi nuovo padrone di Ataf, ha subito annunciato 194 licenziamenti su 1181 lavoratori totali, nonostante tutte le (false!) rassicurazioni costruite attorno alla vicenda di questa privatizzazione. Ma non è finita qui, visto che si parla già di: – aumento del costo del titolo di viaggio (l’aumento del biglietto fino a 1,50 euro previsto per gennaio – taglio alle linee periferiche in quanto linee meno produttive (che è già in atto e porta come conseguenza la perdita del diritto alla mobilità per le classi più deboli) – tagli alle spese di manutenzione (e quindi una maggiore carenza di sicurezza) Per capire cosa può succedere all’Ataf di qui a breve, può essere utile dare un paio di informazioni sul trattamento riservato da Moretti ai dipendenti Fs col nuovo contratto, già definito da molti “contratto tossico”. Questo prevede, infatti l’aumento di due ore settimanali per ogni settore e categoria e una drastica riduzione delle tutele normative sull’orario di lavoro, la chiusura degli impianti considerati superflui e una stima di circa 7900 esuberi. Tutto questo in una situazione di già grave disagio per i lavoratori, ma anche per i passeggeri, rispetto alla sicurezza: la strage di Viareggio (assieme ai 45 morti sul lavoro dal 2005 al 2011) è sufficientemente esemplificativa sia delle pessime condizioni dei binari e dei treni Fs, ma è stata anche un’ottima finestra sul come Moretti sia abituato a trattare con i lavoratori. Ricordiamo ,a proposito, le vicende, di vera e propria persecuzione contro lavoratori politicizzati come Riccardi Antonini e Dante de Angelis. Il tutto mentre si spendono miliardi per i Freccia Rossa e per le sale d’attesa “club Frecciarossa” ,si decimano le corse dei treni pendolari e si aumenta del 20% l’abbonamento in Toscana. Ataf è in mano a questo tipo di padroni e non a caso, pochi giorni fa è stato attuato il primo licenziamento (buone feste!) e già si preannunciano licenziamenti anche del personale in appalto. Dussmann spa, la societa’ che si e’ aggiudicata il servizio di pulizia dei mezzi e degli immobili, ha gia’ avviato una procedura di mobilita’ per 30 degli attuali 55 lavoratori, mentre Ladisa spa, che gestisce la mensa, ha prefigurato possibili ricadute occupazionali sugli attuali 11 lavoratori. La lotta in difesa del lavoro e del diritto alla mobilità, interesse comune di tutte le fasce più deboli, non può e non deve essere sostenuta solo dai lavoratori dell’azienda, ma deve vivere di un respiro più ampio e investire tutto il territorio. Intralciare i piani di Renzi e Moretti significa rafforzare tutto quel fronte di classe che deve rafforzarsi e deve lottare contro le politiche padronali sia dentro che fuori il posto del lavoro. Pensiamo, come studenti, che sia fondamentale mobilitarci in solidarietà coi lavoratori Ataf e delle ditte in appalto, ma pensiamo anche che sia fondamentale diventare tutti quanti protagonisti di una lotta che pretenda il diritto alla mobilità (parte integrante anche del diritto allo studio), che pretenda un trasporto pubblico, di qualità e gratuito per tutti. 

Per questo rilanciamo l’appello dell’RSU ATAF per il PRESIDIO il 28 DICEMBRE alle ORE 12:00 davanti al DEPOSITO ATAF in VIALE Dei MILLE.

NO AI LICENZIAMENTI! PER UN TRASPORTO PUBBLICO, DI QUALITA’ E GRATUITO!

Collettivo Politico Scienze Politiche

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