Articoli con tag lavoro
SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI ASTIR DI NAPOLI! contro la repressione estendere la solidarietà, rilanciare la lotta!
Scritto da compagnox in COMUNICATI, LAVORO, REPRESSIONE, VARIE il 4 Febbraio 2013
Esprimiamo massima solidarietà ai lavoratori Astir di Napoli caricati oggi, 4 febbraio 2013, mentre occupavano la funicolare del capoluogo campano. Anche in questo caso chi si permette di lottare con determinazione per vedersi corrisposto il salario, contro l’attacco generalizzato al mondo del lavoro, contro la crisi, la cui gestione sta scaricandone sempre più i costi sulle classi subalterne, viene represso duramente. link articolo clashcityworkers.org
CHE LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI! solidarietà ai lavoratori Astir di Napoli!
solidarietà a tutti i lavoratori in lotta!
14 Novembre SCIOPERO GENERALE: CORTEO ORE 9 Piazza SAN MARCO
Scritto da compagnox in DIRITTO ALLO STUDIO, LAVORO, UNIVERSITA' il 12 Novembre 2012
SPEZZONE STUDENTESCO AL CORTEO DEI SINDACATI DI BASE ORE 9 DA PZZA S. MARCO
La scuola e l’università svolgono all’interno della nostra società un mero ruolo economico.
Infatti i provvedimenti e le riforme che hanno investito il sistema formativo italiano si inquadrano nei criteri dettati dal processo di Bologna. Questi ultimi prevedono l’accesso dei privati nei consigli di amministrazione dell’università: metodi didattici, offerta formativa, esperienze formative/lavorative (vedi tirocinio) e ricerca sono sempre più assoggettate all’interesse privato e particolare. La stessa cultura risponde allo standard di produttività: questo è palese nella sua quantificazione in crediti formativi che rappresentano la mercificazione del sapere. Risale a quest’estate l’ultimo attacco al sistema formativo italiano, col quale il ministro Profumo, in perfetta continuità con le riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), ha riesumato con la scusa dell’austerità il DDL Aprea, ideato dal governo Berlusconi e finalizzato ad inserire i privati all’interno dei Consigli d’Istituto, ed ideato il Decreto Merito. Quest’ultimo prevede l’introduzione del premio “studente dell’anno” e della creazione di un “portfolio” come curriculum vitae (che non considera solo il rendimento scolastico e che sarà consultabile dalle aziende cui verranno presentate eventuali domande di lavoro). Il provvedimento Profumo costituisce una cornice ideologica fortemente improntata ai criteri di merito/concorrenza/produttività, andando, con questa retorica, da un lato a giustificare gli ulteriori tagli al mondo dell’istruzione (200 milioni previsti dalla spending review montiana, che si vanno ad aggiungere ai già abbondanti tagli compiuti con la riforma Tremonti-Gelmini), e dall’altro ad amplificare la natura classista dell’università e acuire le disuguaglianze sociali di partenza degli studenti.
Solidarietà ai lavoratori in lotta dell’IKEA di Piacenza!
Scritto da compagnox in INIZIATIVE, LAVORO, VARIE il 3 Novembre 2012
Dopo i gravi fatti avvenuti durante un presidio di protesta dei lavoratori Ikea a Piacenza il 30 ottobre e l’ennesima repressione attuata dal corpo di polizia durante il presidio di solidarietà del 2 novembre, non possiamo starcene con le mani in mano! In un regime di crisi e austerità come questo è sempre più evidente come la classe padronale al potere sia disposta a tutto pur di difendere i propri interessi, SOPRATTUTTO a costo di calpestare i diritti delle classi sociali più deboli.
SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI IN LOTTA DELL’IKEA DI PIACENZA E A CHI LOTTA PER I PROPRI DIRITTI SUL POSTO DI LAVORO!
Riportiamo un breve riassunto dal sito del collettivo Clash City Workers e rilanciamo il volantinaggio fuori dall’IKEA!
“Da tre settimane va avanti la lotta dei lavoratori del Consorzio Gestione Servizi (CGS), in appalto presso l’IKEA di Piacenza. In questo lasso di tempo si sono susseguite iniziative di protesta, da scioperi a blocchi delle merci, per ottenere il rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori. Ma si tratta di una lingua, quella dei diritti, che IKEA non conosce e non vuole conoscere. Ha scelto la strada del muro contro muro, spingendo le cooperative cui dà l’appalto ad applicare misure punitive nei confronti di quegli operai che si sono resi “colpevoli” di alzare la testa e di lottare per migliorare le condizioni di lavoro. Le forze di polizia si sono mostrate una volta di più completamente allineate alle posizioni dell’azienda ed anche stamattina hanno picchiato e manganellato i lavoratori riuniti in presidio dinanzi ai cancelli del colosso svedese.
Il dibattito sulla crisi: e se fosse sovrapproduzione?
Riportiamo questa traduzione da Senzasoste, vista la chiarezza con la quale viene spiegata la crisi del capitalismo.
Negli ultimi anni si è sentito dire che la causa della crisi sono il sistema finanziario, i mutui spazzatura, l’avarizia dei mercati, la cattiva amministrazione dei politici e delle istituzioni regolatrici eccetera eccetera. Probabilmente in ognuna di queste c’è una parte di ragione, in alcune molto più che in altre. Tuttavia, come diceva tempo fa David Harvey (cfr. Crisis of Capitalism < http://youtu.be/qOP2V_np2c0>), sembra che l’ultima cosa a passare per la testa alla maggior parte degli economisti e/o opinionisti di professione è che la causa della crisi sia il sistema stesso, che si tratti di una crisi strutturale.
Anche qualche anno fa qualcuno chiese in un gruppo di discussione al quale partecipava se la crisi che allora iniziava a intravedersi fosse una tipica crisi di produzione. Allora pensavo di sì, ed è un’opinione che continuo ad avere.
La teoria classica della crisi
Nella teoria marxista classica le crisi capitaliste hanno origine nelle imprese che non trovano mercato per i loro prodotti. Sovrapproduzione che pertanto tende a coesistere con una situazione di disoccupazione, e che nel suo complesso non è altro che capitale e forza lavoro (un altro tipo di capitale) che non trovano opportunità per essere investiti e generare profitti. Questo non vuol dire che non ci sia scarsità. La sovrapproduzione implica eccedenze di merci e le merci non vanno a coprire i bisogni umani ma la domanda solvente.