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Licenziato “per motivi economici” un lavoratore della tramvia di Firenze: presidio di solidarietà

SABATO 21 APRILE 2012 ore 15

Presidio /volantinaggio

P.zza Stazione, capolinea linea 1 della tramvia

Il Collettivo Politico di Scienze Politiche aderisce al presidio contro il licenziamento per “motivi economici” operato da Jean-Luc Laugaa contro un lavoratore della Tramvia di Firenze. Di seguito l’appello di convocazione del presidio:

Il 27 di marzo 2012, Jean-Luc Laugaa , A.D. dell’azienda Gest (di proprietà della multinazionale francese Ratp) che gestisce la Tramvia di Firenze, ma anche A.D. di “Autolinee Toscane” (nella quale Ratp è socio unico), addirittura anticipando la riforma Fornero, ha licenziato in tronco il delegato Cobas aziendale richiamandosi alla “motivazione economica” (taglio di una linea).
Questo sarà l’utilizzo che faranno i padroni del “licenziamento economico” un sistema per liberarsi di lavoratori “scomodi”, lavoratori anziani o con contratti regolari per non riassumere nessuno o, bene che vada, con contratti di apprendistato fino a tre anni.

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PRESIDIO NO TAV 24H

2-6 APRILE 2012

PRESIDIO NO TAV 24/24 H

DI FRONTE AL CANTIERE TAV

DI CAMPO DI MARTE

(Largo Gennarelli-Giardini di viale Malta)

FOTO DEL PRESIDIO CHE DA TRE GIORNI 24 h SI TROVA DI FRONTE AL CANTIERE TAV DI CAMPO DI MARTE

(clicca sull’immagine per ingrandire)

Il tav è un treno e molto di più. Il tav è un modo di gestire i soldi pubblici, socializzando le perdite e regalando facili profitti ai privati, ai grandi cartelli di costruttori. Il sottoattraversamento Tav di Firenze e il centro commerciale mascherato da stazione annesso, costeranno forse 3 miliardi di euro. Gli investimenti per l’intera rete regionale dei treni pendolari è pari a 350 milioni spalmati sui prossimi anni. Sono quindi un decimo di quanto si spenderà per realizzare 7,5 chilometri di tunnel Tav e la faraonica stazione Foster. 350 milioni è quanto costerebbe adeguare le attuali linee fiorentine per far passare il Tav in superficie, secondo un progetto alternativo mai preso davvero in considerazione. Con il passaggio in superficie si risparmiano risorse da destinare alle priorità del trasporto pendolari ed alla messa in sicurezza della rete ferroviaria, perchè non accadano più stragi colpevoli frutto della mancanza di manutenzione, come a Viareggio nel giugno 2009. Il tunnel sotto Firenze mette a rischio molte case, farà barriera sulla falda acquifera che corre nel sottosuolo alzandola a monte e abbassandola a valle. Il materiale di scavo già ora viene portato via da camion: sono più di 100 al giorno soltanto per il cantiere nella zona del Lippi, e gli scavi per il tunnel devono ancora iniziare. Significa polveri sottili per tutti,

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QUALCHE DATO SULLA LINEA TAV TORINO-LIONE

 LE DIMENSIONI: 254-265 Km a seconda dell’opzione nella parte francese, solo venti o trenta chilometri in meno della linea attuale che è di 287 Km (dati RFI). Solo la galleria principale sarà lunga 53 chilometri, a cui vanno sommati altri 41 Km di galleria solo nella tratta italiana.

I COSTI: i preventivi parlano di costi che partono dai 120 MILIONI di Euro al chilometro (1200 Euro al centimetro!) fino ad arrivare a 182 Milioni/Km nella tratta più onerosa, i 53 Km di tunnel. In un momento in cui si fanno tagli al sociale in ogni direzione (scuole, università, ospedali e trasporti pubblici) i cittadini italiani sborseranno 12-13 MILIARDI di Euro (a cui si sommano i miliardi sborsati da Francia e Unione Europea). Ma non è tutto: non disponendo lo Stato di questi soldi sarà costretto a prenderli in prestito dalle banche per poi restituirli con gli interessi (arrivando a 16-17 miliardi in totale).. Alla faccia del debito pubblico!

I DANNI PER L’AMBIENTE: si parla di un impatto irreversibile in termini di equilibrio idrogeologico (come è successo in Mugello), sull’ecosistema vegetale e animale e sulla salute degli abitanti. Il tunnel inoltre attraverserebbe montagne piene di amianto e di uranio (che verrebbero liberati nell’atmosfera) senza un progetto di “recupero” e sostenibilità.

L’INUTILITA’: in vista della previsione dell’aumento dei trasporti(commerciali e non) lungo la tratta, sostenuta ad esempio dalla società LTF (guarda caso di proprietà Read the rest of this entry »

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Solidarietà a Luca e al movimento NOTAV della Val di Susa

Sabato 25 Febbraio si è svolta un’enorme manifestazione da Bussoleno a Susa lungo un percorso di otto chilometri: più di 75000 persone hanno espresso solidarietà a tutto il movimento No Tav e ai suoi arrestati, estendendo di fatto la lotta oltre la Val di Susa e il non-cantiere di Chiomonte. E’ chiaro, infatti, che non è più in gioco solo un interesse “localistico”, ma che in Val di Susa si gioca una partita che riguarda gli assetti fondamentali della democrazia: il rispetto del diritto alla salute, il rispetto dell’ambiente, la lotta alla mafia e alla speculazione. Si è vista una risposta ampia e solidale all’attacco repressivo voluto dal procuratore Caselli avvenuto il 26 gennaio scorso, che ha colpito 52 persone, tra cui 26 in carcere e 15 con misure cautelari. La giornata di sabato si è chiusa con le cariche della polizia all’interno della stazione di Porta Susa a Torino contro i manifestanti che stavano tornando nelle rispettive città. Al ritorno dalla Valle infatti i manifestanti si sono trovati i celerini schierati davanti ai binari del treno per Milano con la scusa di controllare i biglietti:  c’è stata una prima carica durante la contrattazione del prezzo del biglietto collettivo, poi una seconda, dalle spalle, quando la contrattazione era finita e i manifestanti stavano salendo sul treno. Sono stati lanciati lacrimogeni CS, vietati anche nei conflitti bellici perchè altamente nocivi, in stazione e addirittura all’interno dei vagoni: dietro a tutto questo troviamo un volto già noto alla cronaca e ai compagni, ovvero il solerte Spartaco Mortola, il macellaio della Diaz. Stamattina la situazione in Valle è precipitata: gli espropri dei terreni, necessari per ampliare il non cantiere Tav, sono stati anticipati di un giorno. Le Forze dell’ordine hanno militarizzato completamente la Valle e tentato di Read the rest of this entry »

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Ma quale crescita?! Ma che stabilità?! Fuori Bankitalia dall’università!

La lezione  (ve) la facciamo noi!

   Lunedì 5 dicembre , ore 14, 30 nell’atrio del D6:

     PRESIDIO CONTRO LA PRESENZA DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA IGNAZIO VISCO

Si è da poco insediato il governo Monti, quello che in un momento di “crisi” viene presentato dal mondo politico istituzionale e dai media come unica “soluzione” all’impasse politico ed economico in cui si trova l’Italia. Si individua nell’economista bocconiano un traghettatore neutrale per uscire dalla “crisi”, attraverso i necessari sacrifici ed un sano e patriottico spirito di coesione nazionale (almeno così dicono…). A nostro avviso, però, i governi tecnici non sono mai superpartes, in quanto essi rappresentano uno strumento per prendere decisioni impopolari (si pensi al governo tecnico di Giuliano Amato del 1992) dato che non hanno bisogno di conquistare e conservare il consenso popolare e, in secondo luogo, permettono ai partiti di opposizione e maggioranza di non prendersi nessuna responsabilità.

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Sosteniamo la Freedom Flotilla! PRESIDIO al consolato greco

Sosteniamo la Freedom Flotilla, flotta umanitaria di sostegno alla popolazione palestinese, bloccata nel porto del Pireo dal governo greco su richiesta di Israele, Stati Uniti e Unione Europea.

PRESIDIO AL CONSOLATO GRECO IN VIA CAVOUR, LUNEDI’ 4 LUGLIO ORE 17

Maggiori informazioni qui:  http://www.freedomflotilla.it/

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L’intervento umanitario è guerra imperialista!

MARTEDI’ 22 MARZO ORE 18 >>

SOTTO LA PREFETTURA IN VIA CAVOUR

PRESIDIO CONTRO LA GUERRA IN LIBIA

Da tempo si poteva intuire, e negli ultimi giorni è diventato chiaro: nel tardo pomeriggio di sabato 19 marzo, con il primo attacco aereo, la guerra contro la Libia è iniziata ufficialmente.

Quello che ci si presenta davanti è uno scenario che conosciamo bene. A chi negli anni si è opposto alle guerre che hanno insanguinato il pianeta, è chiaro che quella delle guerre umanitarie è solo retorica. La strategia degli attacchi mirati e delle bombe intelligenti in nome della salvaguardia dei diritti umani, altro non è che un modo per giustificare agli occhi dell’opinione pubblica la difesa di interessi economici e geopolitici.

Gli stessi interessi che hanno fatto cadere un silenzio assordante sulle vicende di Egitto e Tunisia quando è entrata in scena la Libia.

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14 dicembre 2010… ROMA RISPONDE!

IL BLOCCO NERO NON ESISTE. A ROMA IN MIGLIAIA ATTACCANO CON DETERMINAZIONE.
SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI.
TUTT* LIBER*.

Nella giornata di ieri, 14 dicembre, giorno in cui doveva essere votata la sfiducia al governo, una massa di studenti medi, universitari, precari e lavoratori ha invaso le strade di Roma con rabbia e determinazione. Il corteo, durante tutto il percorso, ha più volte tentato di invadere la “zona rossa” e arrivare a montecitorio dove, nel frattempo, discutevano la fiducia, cercando di forzare gli svariati posti di blocco senza purtroppo riuscirci. Non dandosi per vinto il corteo ha proseguito per le vie andando a colpire tutti i luoghi simbolo come banche che, con la loro folle gestione economica delle risorse e le loro speculazioni, ci fanno pagare la crisi e vivere in uno stato di precariato e disoccupazione. Terminato in Piazza del Popolo il corteo ha tentato poi di proseguire per via del Corso dove, trovandosi la strada sbarrata da svariati blindati ha fatto esplodere totalmente la sua rabbia.

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