30 Novembre 2013 – ore 14.00 ex Stazione Ceres – Torino MANIFESTAZIONE NAZIONALE contro il vertice Italia-Israele

palestinaIl 1 e 2 dicembre verranno rafforzati i legami  che vedono l’Italia tra i principali partner economici e militari di Israele, complice nelle politiche di occupazione e sfruttamento della Palestina.  

In occasione del vertice italo-israeliano è stata convocata una manifestazione nazionale per sabato 30 novembre.

Noi ci saremo, per dire che non siamo complici con l’occupazione della Palestina, per rafforzare i legami di solidarietà e lotta a fianco della Resistenza Palestinese e della sinistra popolare, contro la colonizzazione sionista della Palestina. E saremo sabato in piazza in solidarietà al compagno turco-belga Bahar Kimyongur, arrestato dalla polizia italiana a Bergamo con la richiesta di estradizione della Turchia, per la sua immediata liberazione.

Noi ci saremo per dire:

  • No al progetto sionista di pulizia etnica della Palestina
  • Sostegno alla lotta del popolo palestinese per il suo Diritto al Ritorno e all’Autodeterminazione
  • Rigetto degli Accordi di Oslo
  • Sostegno alla Campagna BDS (Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) verso Israele
  • Sostegno alla resistenza ed alle lotte dei prigionieri
  • Interruzione dei rapporti commerciali ed economici, politici, militari e culturali tra l’Italia e Israele

E’ prevista la partenza di un pullman da Firenze.

Partenza ore 7.30 davanti al mercato di Novoli,

rientro previsto per le 23. Costo: 15-20 euro

PER INFO e PRENOTAZIONI: mail a info@k100fuegos.org

oppure cell. 329/2451019 

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos, Cpa Fi-sud, Collettivo Scienze Politiche

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#16N CORTEO ANTIFASCISTA ORE 15.30 P.ZZA SAVONAROLA: CHIUDIAMO CASAPOUND!

AGGRESSIONE NEOFASCISTA A FIRENZE! SABATO 16 NOVEMBRE ORE 15.30 IN PIAZZA SAVONAROLA CORTEO ANTIFASCISTA

 

manifesto-corteo16DEF(HD)Dopo quanto accaduto in piazza della Repubblica con l’aggressione di tre antifascisti da parte di una decina di appartenenti a Casa Pound, Firenze Antifascista lancia la mobilitazione per sabato prossimo. Rivolgiamo l’appello a tutte le realtà del territorio e non solo, a tutti coloro che si riconoscono nei valori e nella pratica dell’antifascismo per promuovere e partecipare al corteo di Firenze, per ribadire che in questa città i fascisti e la loro violenza squadrista non devono più trovare spazio e smascherare la catena di complicità di chi consente loro di avere agibilità concedendogli la sala di un bar, una sede in affitto o appoggio politico.

Notiamo poi, che seguendo il solito copione fascisti e polizia, attraverso comunicati e pagine di giornali, stanno già cercando di recuperare l’accaduto distorcendo la realtà o inventandosela di sana pianta.

Il fatto che la velina della Questura riporti che gli antifascisti abbiano rifiutato le cure mediche non vuol dire che non fosse accaduto niente. Infatti i due ragazzi, una volta fuori dalla Questura si sono recati al pronto soccorso e hanno avuto un referto rispettivamente di 15 e 25 giorni: motivo per cui la denuncia contro ignoti è partita d’ufficio.

Vogliamo poi precisare che gli antifascisti sono stati riconosciuti per la felpa che indossava uno di loro e le presunte “invettive contro un tavolo di ragazze” sono solo il tentativo di giustificare goffamente il proprio squadrismo oltre che una spudorata falsità. Quanto al fatto che oltre alle offese vi fosse la minaccia di “caschi e oggetti contundenti” ci chiediamo che fine abbiano fatto, visto che neanche la Digos, che di solito non si lascia scappare queste ghiotte occasioni, né li menziona, né ha fatto scattare una denuncia contro gli antifascisti portati, trattenuti e interrogati in Questura.

Ad un mese dal secondo anniversario della strage fascista di piazza Dalmazia effettuata da Casseri, esponente di Casa Pound, la violenza fascista agisce di nuovo in questa città.

Questo non è più tollerabile!

CHIUDERE CASA POUND!

CHIUDERE I COVI FASCISTI!


Firenze Antifascista

 

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LANDER E AINGERU ASKATU!

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Solidarietà a Lander e Aingeru da Firenze e Campi Bisenzio!
Hamaika herri borroka bakarra!

per saperne di più: http://uncasobascoaroma.noblogs.org/

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#25OTT PRESIDIO H 14 @ FORTEZZA: CONTESTIAMO ALFANO!

VENERDÌ 25 OTTOBRE PRESIDIO ore 14,00 in PIAZZA BAMBINI E BAMBINE DI BESLAN
CONTESTIAMO ALFANO, ministro dell’austerity e della repr
essione.

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#19ott GLI UNICI VIOLENTI: STATO E POLIZIA! TUTT* LIBER*

La giornata del 19 ottobre ha visto la partecipazione di circa centomila persone in piazza a Roma, disoccupati, lavoratori, studenti, migranti, movimenti per la casa e per i territori. Una partecipazione dal basso, completamente autorganizzata, che ha sorpreso gli stessi organizzatori. Questa ha dato il segnale di una rabbia latente, di un’insofferenza che sta per esplodere. Ma quello che emerge dalle testate giornalistiche è un’informazione ormai totalmente manipolata, volta a dividere la piazza tra “buoni” e “cattivi”, volta ad oscurare la vera portata politica della giornata, che si è conclusa con un’accampata di centinaia di persone a Porta Pia.

Oggi, con i corpi ancora dolenti per le manganellate, abbiamo l’urgenza e il dovere di stare vicino a chi è stato privato della possibilità di condividere con gli altri la soddisfazione per la manifestazione del 19 Ottobre. Picchiati, arrestati, trasferiti in carcere tra Regina Coeli e Rebibbia. Processati per direttissima, probabilmente martedì. Quindici persone, di cui 6 gli arresti confermati, quindici compagni scesi in piazza, sono stati vittime per l’ennesima volta dell’unica faccia che lo stato ci mostra: quella della repressione. Fin dalle settimane precedenti è stato costruito un clima ad hoc per intimidire i manfestanti sia attraverso la criminalizzazione della data da parte dei giornali sia attraverso a vere e proprie azioni repressive: il venerdì mattina le forze dell’ordine avevano caricato al mercato del Pigneto, travolgendo i commercianti e i clienti oltre che i militanti che stavano semplicemente volantinando. Già dalla sera prima le forze dell’ordine hanno fermato e perquisito i manifestanti che stavano raggiungendo la Capitale, blindandola e creando un clima di tensione molto pesante. Ad alcuni compagni è stato dato addirittura il foglio di via e di denuncia per porto di armi da guerra per il possesso di un casco e una bandiera.

La rabbia è di tutti, la rabbia è legittima, l’unica violenza è quella del capitale, che ogni giorno sottrae diritti e riduce spazi di libertà, lasciandosi dietro una scia di vittime.

Contro la repressione, estendere la solidarietà, rilanciare le lotte!
Tutt* Liber*!

Collettivo Politico * Scienze Politiche- RED NET Rete delle realtà studentesche autorganizzate

Rete dei Collettivi Studenteschi Fiorentini

Clash City Workers

Cantiere Sociale Camillo Cienfuegos

Centro Popolare Autogestito Firenze-Sud

Collettivo Scientifico Autorganizzato

 

Polo di Novoli

Polo di Novoli

Polo di Novoli

Polo di Novoli

Polo di Novoli

Polo di Novoli

Edificio D/5 -Polo di Novoli-

Edificio D/5 -Polo di Novoli-

Facoltà di Architettura

Facoltà di Architettura

Facoltà di Scienze della Formazione

Facoltà di Scienze della Formazione

Polo di Morgagni

Polo di Morgagni

Facoltà di Lettere

Facoltà di Lettere

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14 OTTOBRE H 15 POLO DI NOVOLI (D5) ASSEMBLEA STUDENTESCA VERSO E OLTRE IL 19 OTTOBRE

#CAMBIAILTEMPO

LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI!

ass14ott

LUNEDI’ 14 OTTOBRE ore 15 al POLO DI NOVOLI (edificio D5)

ASSEMBLEA STUDENTESCA verso ed oltre il corteo nazionale del 19 ottobre a ROMA (h 14 -San Giovanni-)

 

BUS PER ROMA, INFO E CONTATTI:

MAIL: colpol@inventati.org

FB: Collettivopolitico Scienze Politiche – Firenze

TEL: 3287698893

Qui di seguito il comunicato di Red*Net (Rete realtà autorganizzate dei collettivi studenteschi).

DIAMO INIZIO AD UNA STAGIONE DI LOTTA!

Troverò un lavoro dopo gli studi? Avrò un futuro dignitoso? Riuscirò ad essere economicamente indipendente?” Queste sono solo alcune delle domande che oggi ci poniamoincessantemente. Domande alle quali risulta difficile rispondere con il sorriso sulle labbra. Ciò è dovuto alla pessima situazione nella quale si ritrovano studenti elavoratori, giovani e non solo (basti pensare che il livello di disoccupazione giovanile attualmente ha raggiunto il suo picco dagli  anni ’70), che non riescono ad intravedere spiragli di luce in questo periodo di ‘crisi’.

Il processo di privatizzazione del sistema formativo procede a suon di larghe intese, in perfetta continuità con i governi precedenti e con le direttive europee del Processo di Bologna. L’università nella crisi si è ormai configurata come università-azienda, il cui compito è formare forza lavoro dequalificata e sottomessa per ingrossare la schiera di lavoratori precari sottopagati con cui le imprese tentano di salvare i loro profitti. Inoltre, non solo i capitali privati controllano direttamente didattica e ricerca, piegandole entrambe alle proprie esigenze di disciplina e di annullamento del pensiero critico, ma mettono in atto sofisticati meccanismi di selezione di classe giustificandoli con l’ideologia della meritocrazia.

L’università di massa, infatti, è ormai un pallido ricordo e per noi studenti il quadro è sempre più catastrofico dopo gli attacchi indiscriminati al diritto allo studio, che causano aumenti delle rette a fronte della progressiva scomparsa dei servizi e dei diritti. Basti pensare che accedere alle borse di studio diventa sempre più difficile così come gli alloggi studenteschi sembrano essere un miraggio, mentre si sviluppano paradossali figure come quella degli “idonei non beneficiari”. Tutto ciò significa ovviamente  escludere dall’istruzione le classi meno abbienti, ed è un fenomeno che si accentua ancor di più nelle regioni e negli atenei ritenuti ‘meno virtuosi’ secondo i criteri dell’ideologia del merito. In questo campo, la corsa ad “essere il migliore”, scatena la competizione tra gli studenti più produttivi. Si tratta di una darwiniana lotta per la sopravvivenza che giustifica le differenze di classe presentandole come naturali.  Prosegui la lettura »

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SOLIDARIETA’ AD HERRIRA!

herrira

Lunedì 30 si è svolta l’ ennesima operazione repressiva dello stato spagnolo contro il movimento basco: due anni dopo che ETA ha dichiarato la fine della lotta armata, Madrid non ha ancora concluso la sua guerra, andando a colpire Herrira, una organizzazione popolare per la difesa e la tutela dei diritti umani dei prigionieri politici baschi. Probabilmente la capacità che Herrira ha dimostrato di unire le molte istanze del movimento basco e la sua forza mobilitativa ha portato all’ arresto di diciotto militanti, di cui quattordici poi rilasciati e quattro che invece andranno a processo con l’ accusa di far parte di quello che viene definito “un tentacolo di ETA”. Con le accuse di finanziamento, sostegno e di essere parte di ETA, la Spagna tenta di criminalizzare ogni tipo di solidarietà da parte di chi fino ad ora ha lavorato per il ritorno in Euskal Herria dei prigionieri e di coloro che sono dovuti fuggire all’estero, contro la “dottrina Parot” e per la liberazione di tutti i prigionieri con gravi problemi di salute. Sono questi e molti altri i diritti che quotidianamente viola lo stato spagnolo, nonostante siano previsti dalla sua stessa legge, che evidentemente non è uguale per tutti. Ma non finisce qui: la violenza repressiva continua. Nella città di Hernani il corteo che spontaneamente è sceso in piazza in difesa di Herrira è stato brutalmente attaccato dalla polizia autonoma basca che non ha risparmiato neppure la delegata al Senato, Amalur Mendizabal, ferendola alla testa. In Navarra è stata proibita ogni manifestazione di solidarietà. Inoltre viene interdetta per due anni l’attività politica dell’organizzazione e vengono chiuse le sedi nazionali di Herrira a Bilbo, Iruñea, Gasteiz ed Hernani, centoventicinque profili Facebook, trentadue profili Twitter e trentotto pagine web, a dimostrazione che la volontà di Madrid è quella di distruggere ogni tipo di sostegno ai prigionieri politici e, in generale, di eliminare le realtà che si contrappongono quotidianamente alla repressione e allo smantellamento del movimento popolare basco. La risposta popolare non si è limitata al giorno degli arresti: sabato a Bilbao decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade per continuare a denunciare i crimini dello stato spagnolo e dare solidarietà a Herrira.

 

È fondamentale, quindi, dare sostegno e solidarietà al popolo basco, che continuerà sempre a portare avanti il lavoro di Herrira, e alla sua lotta per l’autodeterminazione, l’indipendenza e il socialismo, nel nome dell’internazionalismo e contro ogni forma di repressione.

 

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8/10/”13 INIZIATIVA @ polo di NOVOLI : ” Sfruttamento e resistenza degli operai delle fabbriche cinesi FOXCONN”

manifesto cina colpoLA CINA È VICINA! LOTTE OPERAIE NEL CUORE DELL’OFFICINA DEL MONDO

Questo ottobre verrà in Italia un compagno tedesco che ha curato un libro molto interessante sul capitalismo cinese: “iSlaves. Sfruttamento e resistenza nelle fabbriche cinesi della Foxconn”. Il libro, che sta riscuotendo molto interesse perché basato su una conoscenza diretta della realtà cinese, è stato presentato nelle maggiori città europee e non solo: abbiamo dunque pensato di proporre anche qui da noi un ciclo di iniziative. Per avviare il dibattito, abbiamo messo insieme una piccola antologia di scritti utili a conoscere, fuori dalle rappresentazioni mediatiche o ideologiche, la complessa realtà sociale cinese, e la coraggiosa lotta di questi operai contro lo sfruttamento globale. In queste righe cerchiamo di spiegare perché questa conoscenza può essere utile anche alle nostre lotte. Buona lettura!

 

Non c’è lavoratore in Italia e in Europa che in qualche modo non abbia a che fare con la Cina. Per esempio attraverso le merci “Made in China”, così a buon mercato da essere a portata del proprio misero salario. O perché ha perso il proprio posto di lavoro, delocalizzato in Cina, così che il padrone possa pagare salari ancor più miseri1. O magari perché il suo padrone è proprio una qualche azienda cinese che ha investito in Italia2.

Altre volte, invece, il lavoratore italiano ed europeo ha direttamente Prosegui la lettura »

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SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI: LOLLO E SIMO LIBERI!

Qui di seguito la versione definitiva del comunicato dei compagni di Milano dell’Assemblea di Scienze Politiche. Solidarietà agli arrestati: Lollo e Simo liberi!

NESSUNO MOSTRO DA SBATTERE IN PRIMA PAGINA: FUORI I COMPAGNI DALLE GALERE! 

 

COMUNICATO IN SEGUITO AGLI ARRESTI DEL 4 SETTEMBRE

Il 4 settembre, uno studente e un ex studente di Scienze Politiche, appartenenti all’Assemblea di Scienze Politiche, sono stati arrestati con l’accusa di aver preso parte ad una rissa avvenuta a Febbraio durante una festa in Statale.

Da subito si è scatenata la gara dello “sbatti il mostro in prima pagina”: feroci picchiatori, barbari, belve, questi sono gli appellativi usati dai media per i due arrestati.

Non è nostra intenzione prestarci all’uso strumentale che è stato fatto dai giornali e dalla questura su una vicenda che non ha alcun contenuto politico. Non è un caso, infatti, che su tutte le testate venga sottolineata la partecipazione dei due all’interno del movimento studentesco (proprio alla vigilia del nuovo anno accademico) e del movimento No Tav. Non è un caso che l’inchiesta sia condotta dal pm Basilone – lo stesso che ha firmato gli arresti per resistenza dopo lo sgombero della ex Cuem in Statale – e dal procuratore Romanelli, capo del Quarto Dipartimento Antiterrorismo.

Nel mese di Agosto i vertici dell’università hanno chiuso lo spazio occupato della libreria ex- Cuem, approfittando dell’assenza degli studenti nel periodo estivo. Ora, il tentativo è quello di delegittimare qualunque studente, o gruppo politico, che all’interno delle facoltà si opponga al processo di ristrutturazione e di aziendalizzazione dell’università, contro lo smantellamento del diritto allo studio che penalizza gli studenti meno abbienti. Il lavoro che portiamo avanti a scienze politiche parte infatti dall’esigenza di riappropriarci di ciò che ci viene tolto riforma dopo riforma, da governi di ogni risma; e non solo come studenti, ma anche come studenti-lavoratori colpiti da continui attacchi a diritti e salario.

1074329_602240643149294_642173920_oRiappropriazione e forme di organizzazione – come la condivisione gratuita di libri in pdf contro il caro-libri, pranzi sociali, riapertura di spazi utili agli studenti ma tenuti chiusi, questo, insieme alla costante solidarietà ai lavoratori della statale- hanno caratterizzato da sempre le nostre attività in facoltà. La nostra critica ad un’università subordinata alle esigenze del mondo imprenditoriale, a scapito dei diritti, si scontra quindi con gli interessi della classe dirigente, che sempre in misura maggiore necessita di luoghi di formazione funzionali alla creazione di lavoratori precari e ricattabili. Con i discorsi, le assemblee, le mobilitazioni, ci siamo costruiti dentro le mura della facoltà una legittimità basata appunto sulla concretezza delle critiche che portiamo, proprio perché partono dalla condizione e dai bisogni degli studenti. Tentano quindi un attacco ai fianchi, a cui semplicemente risponderemo proseguendo le nostre lotte.

Non sono bastati gli sgomberi degli spazi occupati all’interno degli atenei, le commissioni disciplinari ad hoc, le cariche, né tanto meno gli arresti; nelle facoltà esistono ancora luoghi, fisici o meno, con i quali gli studenti tentano di opporsi ad un’università sempre più asservita alle imprese e alle logiche del profitto.

L’anno scorso abbiamo visto numerosi studenti impegnarsi attivamente nella lotta contro queste strategie e le azioni di solidarietà sono state molteplici in tutto il Paese.

Per questo, rimarcare l’attivismo politico dei due studenti arrestati è funzionale a isolare queste stesse lotte, e fare terra bruciata intorno a chi rivendica i propri diritti e si riappropria di quanto gli spetta.

Giornalisti, politici e magistrati pretendono di giudicare l’operato politico dell’Assemblea di Scienze Politiche attraverso un evento che si presta a facili strumentalizzazioni. Tutto questo perchè impossibilitati a farlo sui contenuti espressi in tutti questi anni. Contenuti che tanti studenti con la loro partecipazione hanno sostenuto. A questi ultimi lasciamo un giudizio scevro dalla propaganda politica propinata da giornali e questura.

Per chi volesse esprimere la propria vicinanza:
Minani Lorenzo Kalisa e Di Renzo Simone
Casa Circondariale di Milano San Vittore Piazza Filangeri 2, 20123 – Milano

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