COMPLICI E SOLIDALI CON LA LOTTA NO TAV! LIBERI TUTTI SUBITO!

no-tav-giornata-di-arresti-immediate-le-reazi-L-9WkgsuVenerdì notte in Val di Susa abbiamo assistito all’ennesima offensiva statale contro il fronte di resistenza popolare che da tempo lotta contro il progetto Tav. La presenza di due Pm all’interno del cantiere ha corroborato l’azione delle forze di polizia che ha dato vita ad una vera e propria caccia all’uomo nel bosco, sparando lacrimogeni ad altezza uomo e stringendo in una morsa i compagni e le compagne che stavano attaccando la rete.  La brutalità e la violenza utilizzata dalle forze dell’ordine nel contrastare la presenza degli attivisti No Tav presso il cantiere militarizzato non è certo una novità.

Da troppo tempo Stato e grandi capitali tentano di imporre in Val Susa il proprio interesse a scapito dell’intera popolazione e del territorio a suon di manganelli e appalti mafiosi, a favore di un’opera che ormai ha ben pochi sostenitori! La gestione repressiva della valle si inserisce pienamente nel quadro della “emergenza crisi”, o meglio, all’interno della retorica emergenziale con cui il governo  cerca di  giustificare come legittimo per tutti un interesse particolare e di pochi. La ricetta del nuovo governo è la stessa di quello precedente: repressione brutale di ogni forma di dissenso o pratica conflittuale, correlata da montagne di denunce e/o provvedimenti restrittivi.

Lo scopo è fermare ogni possibile forma di aggregazione e organizzazione antagonista all’attuale sistema sociale ed economico:  tutti coloro che rivendicano un’incompatibilità con questo sistema di sfruttamento nei posti di lavoro, che rivendicano il diritto ad occupare una casa e che lottano contro un futuro di disoccupazione e precarietà vengono definiti criminali, picchiati, incarcerati.

La notizia degli arresti e dei feriti giunge proprio il giorno in cui, 12 anni fa, Carlo Giuliani veniva assassinato, durante quel G8 in cui riecheggiano i nomi della Diaz, di Bolzaneto. Dopo le condanne di alcuni manifestanti utilizzati come capri espiatori mediatici, mentre i capi e i subordinati delle forze di polizia venivano promossi per il loro lavoro di repressione e tortura ormai sappiamo che questa legalità ha due pesi e due misure è che è ben diversa dalla giustizia. Quelle definite dai più “le giornate nere della repubblica” sono diventate anni: è ora di abbandonare ogni illusione e di rompere ogni indugio. Quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza diventa un dovere: questo facevano i nostri compagni in valle e questo continueremo a fare  fino a quando non sovvertiremo l’esistente.

Non possiamo che essere complici e solidali con tutti i compagni e tutte le compagne colpevoli di aver resistito allo Stato: a tutti coloro che si trovano in carcere va il nostro pensiero.

LIBER* TUTT*: SUBITO! A SARA’ DURA!

                                                                                    Collettivo Politico Scienze Politiche –Firenze

Nessun commento

11-13 LUGLIO: A FIANCO DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA! boicotta granarolo

11 luglio>> ore 20 al CPA fi sud (via villamagna 27/a)

CENA IN SOSTEGNO DELLA CASSA DI RESISTENZA DEI LAVORATORI DELLA LOGISITICA

+ proiezione video e contributi operai in lotta

11-12-13 luglio>> iniziative in solidarietà e giornate di BOICOTTAGGIO DELLA GRANAROLO

Negli ultimi mesi si è sviluppata, nel nord Italia ma non solo, la lotta dei facchini nel settore della logistica. Scioperi, picchetti, manifestazioni hanno coinvolto e mobilitato migliaia di lavoratori, in particolare immigrati organizzati all’interno dei sindacati SI-Cobas e ADL-Cobas, rompendo finalmente ogni divisione tra lavoratore immigrato ed italiano e ricevendo una diffusa solidarietà. A seguito di queste lotte, alcune anche vincenti con aumenti contrattuali e diminuzione dei carichi di lavoro, stato e padroni stanno mettendo in campo tutti gli strumenti repressivi e preventivi consentiti: cariche, denunce, fogli di via e soprattutto licenziamenti dei lavoratori più attivi.

A Bologna sono stati licenziati 41 lavoratori di un consorzio di movimentazione merci a marchio Granarolo, colpevoli di aver alzato la testa e scioperato di fronte ad una decurtazione salariale (indebita) del 35% del loro stipendio e di quello dei loro colleghi. La repressione è strumento determinante per il mantenimento dello sfruttamento, in particolare verso chiunque esca dalle logiche della compatibilità e della concertazione.

E’ necessario ed urgente rispondere in maniera collettiva a questi attacchi. Raccogliamo anche a Firenze l’appello del SI Cobas e dell’ADL Cobas, per una mobilitazione in difesa dei 41 operai licenziati in Granarolo e di tutti i lavoratori colpiti dalle misure repressive e per una Cassa di Resistenza che sia di tutela per i lavoratori in lotta.

– Sosteniamo lo sciopero dei lavoratori in difesa dei licenziati, sosteniamo il diritto di sciopero per tutti, boicotta Granarolo
– Per contribuire alla Cassa di Resistenza vedi qui

organizzano
CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100 Fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, Clash City Workers, Brigate di Solidarietà Attiva

Nessun commento

LE SQUADRACCE COMUNALI DEL DEGRADO: basta abusi in divisa

comunicato di Firenze Antifascista sui fatti di violenza poliziesca denunciati da una testimonianza:
https://collettivopolitico.noblogs.org/post/2013/06/19/polizia-violenta-una-testimonianza-di-ordinaria-repressione/

LUNEDI 1 LUGLIO,ORE 17 E 30, MANIFESTAZIONE DA PIAZZA SAN LORENZO A PIAZZA SIGNORIA

antifaschistische_aktion_florenz1

Quanto accaduto nella sera di giovedì 13 alla Stazione di SMN è gravissimo. L’operazione della Polizia Municipale ha chiaramente le caratteristiche di un pestaggio, non certo di un controllo di routine: gli agenti non hanno fermato gli uomini scesi dalla tramvia chiedendo loro per esempio i documenti, ma li hanno aggrediti immediatamente. Ciò non lascia spazio a interpretazioni di sorta: il pestaggio era stato deciso a monte ed era esso stesso “l’operazione di polizia”. È poi emblematico il dialogo finale con il ragazzo senegalese che poco più avanti aspettava l’autobus. Lui, senza aver visto la radiolina e il distintivo, era sicuro del fatto che fosse la Polizia Municipale. Ciò sta a significare che gli ambulanti conoscono benissimo questa prassi e la considerano abituale. Il quadro è sicuramente pesantissimo ma nello stesso tempo abbastanza chiaro: questo è il “reparto antidegrado” della Polizia Municipale di Firenze che di giorno insegue i cosiddetti “abusivi” e gli ambulanti nei mercati fiorentini, controllando documenti e sequestrando merci e alla sera, evidentemente, alza il livello. Questo è risultato di anni di campagne elettorali e mediatiche incentrate sul tema della “sicurezza” e della “lotta al degrado”, che consentono oggi un clima di impunità per gli uomini in divisa.


I fatti di via Palazzuolo, l’aggressione al Paci e lo sgombero della tendopoli dei richiedenti asilo alla Fortezza erano state qualcosa di più di semplici avvisaglie, ma evidentemente non sono bastate. Pensiamo sia necessario denunciare chi sono i responsabili e i colpevoli di questa situazione. Dobbiamo farlo dando la forza e il coraggio di parlare a chi in altre circostanze ha subito pestaggi, rompendo quel muro di silenzio che permette alle forze di polizia di portare avanti queste pratiche.

I colpevoli siedono nella giunta comunale fiorentina e primo fra tutti è il Sindaco Renzi. Quel sindaco che il 2 giungo sorrideva abbronzato davanti a macchine fotografiche e telecamere appuntandosi sul petto la medaglietta della cittadinanza concessa ai senegalesi feriti dal neofascista Casseri, mentre la sua Polizia Municipale, si organizzava per portare a termine raid come questo. Colpevole è il Comandante della Polizia Municipale e il Reparto Antidegrado…e non vengano a dirci che si tratta di alcune mele marce: esiste una catena di comando che legittima, ordina e delega operazioni di questo tipo.


Pensiamo sia il momento di mobilitarci perchè tutto ciò non cada nel silenzio come ci siamo mobilitati per tenere alta l’attenzione sui fatti di Piazza Dalmazia mentre le istituz

ioni cittadine e le procure insabbiavano l’intera inchiesta. Non si tratta solo di manifestare solidarietà a chi è stato colpito direttamente, ma di sentirci parte in causa perchè le stesse pratiche e gli stessi metodi vengono riservati da altri reparti e altre divise a tutti coloro che sono accomunati da una condizione sociale simile: dall’operaio all’ambulante, dal proletario immigrato a quello italiano.


Invitiamo quindi tutte le realtà politiche, sociali e sindacali, tutti i lavoratori e gli studenti a fare propria la manifestazione di lunedì 1 luglio che partirà alle ore 17.30 da S.Lorenzo per arrivare in piazza Signoria sotto le finestre del consiglio comunale.

BASTA ABUSI IN DIVISA
SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DELLA VIOLENZA POLIZIESCA

Firenze Antifascista

Nessun commento

Polizia violenta: una testimonianza di ordinaria repressione

Con questa comunicazione Firenze Antifascista vuole rendere pubblico e diffondere il più possibile il racconto di un testimone oculare rispetto a quanto accaduto nella serata di giovedì 13 giugno nei pressi della Stazione di Santa Maria Novella:

“La sera del 13/06, verso le 23.00, alla stazione di SMN, all’altezza della fermata della tramvia via Alamanni sul lato della scalinata, ho visto un gruppo di 10-15 persone che si distingueva perché indossavano tutti guanti neri e si aggiravano nei pressi della fermata con fare a dir poco agitato e aggressivo. Mi sono avvicinato facendo il vago, come fossi un passante indifferente e ascoltando ciò che dicevano mi sono reso conto che stavano aspettando qualcuno.
Mi sono quindi fermato per vedere cosa stesse davvero succedendo. Ho così potuto sentire che si scambiavano frasi del tipo: “stasera è bandaccia”, “dove cazzo sono, non vedo l’ora”, “sono in ritardo”. Erano sempre più agitati e evidentemente erano sotto l’effetto di cocaina.
Dopo circa 10 minuti ho notato un altro particolare: insieme a quelli che indossavano i guanti erano presenti alcuni uomini più anziani con in mano una radiolina.
Proprio dalla radiolina ad un certo punto è arrivato il segnale che stavano aspettando. Ho sentito chiaramente quella voce dire: “dall’altra parte della strada! Stanno arrivando! Attraversate!”.
Gli individui più giovani, quelli con i guanti neri e sicuramente più prestanti fisicamente, sono corsi sull’altro lato della strada.
Ho praticamente attraversato con loro. Ho visto che nel frattempo stava arrivando la tramvia. Quando si sono aperte le portiere è sceso un gruppo di persone di cui 5 o 6 ragazzi di colore e con tutta probabilità senegalesi.
Neanche il tempo di rendermi conto delle loro reali intenzioni che gli si sono scagliati addosso con una ferocia indescrivibile. Nel parapiglia ho visto sicuramente che un senegalese è stato prima schiantato su una vetrina accanto al negozio TIM e poi inseguito insieme agli altri che scappando avevano già raggiunto la parallela. Avevo paura che se li avessero raggiunti nella parallela senza che nessuno fosse presente ad assistere alla scena si sarebbero sentiti liberi di far di peggio. Quindi mi sono mosso e li ho inseguiti anch’io, ma non sono riuscito a stargli dietro…penso che fortunatamente siano riusciti a scappare!
Ma tornando indietro ho notato i due uomini più anziani, quelli con la radiolina che si stavano allontanando. Così ho iniziato a seguire loro. Sono riuscito a sentirli parlare al cellulare e uno dei due ripeteva ossessivamente: “dove siete? Vi serve una macchina? Vi mando una VOLANTE?”
Ho capito allora che non si trattava solo di un gruppo di fascisti, ma che questi avevano anche la divisa…
Sono riuscito a seguirli fino al “Parcheggio Europa” all’altezza di via Montebello.
Ad un certo punto però uno dei due, il tipo che “dirigeva l’operazione”, il solito che aveva distribuito i guanti neri prima dell’aggressione si volta e mi chiede: “chi sei? Perché ci stai seguendo? Dammi i documenti!” Io gli ho detto che non gli stavo seguendo ma che mi ero perso e stavo cercando via Montebello…per quanto riguarda i documenti gli ho invece chiesto perché avrei dovuto mostrarglieli. “Per questo!” mi ha risposto lui tirando fuori il tesserino della POLIZIA MUNICIPALE. 
Ho visto che non ha annotato il nominativo ma con fare intimidatorio mi ha chiesto: “Abiti ancora qui?” A quel punto mi ha invitato a “levarmi dal cazzo” e, ricevuta anche l’indicazione su dove fosse via Montebello, non ho potuto che andare nella direzione opposta e poi tornare sui mie passi.
Sono tornato alla stazione. Preso dalla rabbia e dall’adrenalina sono tornato alla fermata della tramvia. Lì c’era una macchina della “GEST” in mezzo alle rotaie mentre alla fermata dell’autobus poco più avanti c’era un senegalese che mi osservava. Mi sono avvicinato per chiedergli se avesse visto la scena e se sapesse cosa fosse successo. Nonostante fossero tutti in borghese e non vi fosse nessun modo per riconoscerli a colpo d’occhio, lui mi ha detto subito: “questi sono della MUNICIPALE!”… Poi, facendomi il segno della pistola con le mani mi ha detto: “molti italiani quando vedono noi impazziscono…” Non ho avuto tempo di chiedergli altro perché è arrivato l’autobus, lui mi ha salutato e se n’è andato…”

Nessun commento

Mercoledì 5 giugno, via Cavour, ore 18 e 30: PRESIDIO in solidarietà col popolo turco

Schermata_del_2013-06-03_190551

 MERCOLEDI 5 GIUGNO 
ORE 18 E 30
VIA CAVOUR, FIRENZE
IN SOSTEGNO DEL POPOLO TURCO

Taksim Tahrir olacak! Piazza Taksim come Piazza Tahrir

AL FIANCO DEL POPOLO TURCO!
FERMARE SUBITO LA REPRESSIONE!
LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI!
VIA IL GOVERNO ERDOGAN SERVO E COMPLICE DELL’IMPERIALISMO!

In questi giorni la Turchia è in fiamme. La scintilla è stata una manifestazione ambientalista in centro Instabul che, duramente repressa dalla polizia, ha dato fuoco alle polveri che da tempo covavano in tutto il paese.

E’ ormai una settimana che tutte le principali città turche sono attraversate da cortei immensi contro il governo antipopolare di Erdogan, la repressione della polizia non si è fatta attendere, in pochi giorni ci sono già stati 1.700 arresti, centinaia di feriti e due morti. La protesta si sta sempre più allargando ed è necessaria una mobilitazione internazionale a sostegno delle rivendicazioni del popolo turco.

Facciamo appello a tutte le organizzazioni anticapitaliste e antifasciste ad aderire e partecipare al presidio che si terrà:

MERCOLEDI 5 GIUGNO
ORE 18:30
VIA CAVOUR, 1 FIRENZE
PRESIDIO/MANIFESTAZIONE

Partito Comunista dei Lavoratori
Collettivo Studentesco Rivoluzionario
Giovani Comunisti
Partito della Rifondazione Comunista Firenze 
Collettivo Politico * Scienze Politiche

1 Commento

sabato 1 giugno, bologna. Il diritto di sciopero non si tocca! Siamo tutti facchini!

 SABATO 1 GIUGNO alle ore ore 16.00 in Piazza NETTUNO a Bologna 

MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI IN LOTTA DELLA LOGISTICA

coopfacchinaggioLA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA È LA NOSTRA LOTTA

In questi mesi abbiamo assistito alla crescita della mobilitazione e della lotta nel settore della logistica.
Una lotta in cui i lavoratori, immigrati ed italiani come parte della stessa identica classe, superando quindi ogni falsa contrapposizione, organizzati nel SI Cobas e non solo, si sono resi protagonisti di azioni determinate e combattive per rivendicare salario e diritti in un sistema fatto di appalti, subappalti e caporalati.
Una lotta costruita sulla partecipazione e sul protagonismo dei lavoratori, che ha avuto la capacità di propagarsi di magazzino in magazzino, ad altre cooperative, ad altri territori con scioperi, picchetti e blocchi delle merci.
Una lotta che ha visto crescere attorno a se anche la solidarietà e l’appoggio di molte realtà politiche e sociali riuscendo a strappare importanti vittorie e migliori condizioni di vita e di lavoro di quelle attuali per molti operai della logistica.

La controparte (cooperative, aziende della GDO e organi statali) però, com’era chiaro aspettarsi, non è stata certo a guardare: dopo il fallimento del tentativo di recupero da parte dei sindacati confederali, sempre più chiaramente complici degli interessi padronali, si è passati ai licenziamenti dei lavoratori più attivi, alle cariche della polizia, ai pestaggi e alle intimidazioni ad opera dei crumiri, alle denunce e ai processi.

Un livello repressivo molto alto, ma che evidentemente non ha scoraggiato e intimorito i lavoratori, come dimostrano i due scioperi generali del 22 marzo e del 15 maggio del comparto della logistica a livello nazionale, che hanno visto un’altissima adesione e partecipazione di piazza.
Non a caso dopo lo sciopero del 15 maggio la Commissione di Garanzia ha inserito tra i servizi essenziali la movimentazione delle merci “genericamente deperibili” applicando di fatto la 146/90 – legge antisciopero – a quei magazzini da cui dovrebbero uscire queste merci come per esempio quelli dalla Lega delle cooperative e quello di Granarolo.
In risposta ai licenziamenti e alla limitazione del diritto di sciopero il SI Cobas e il Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori della logistica hanno convocato per sabato 1 giugno una manifestazione alle ore 16 in piazza Nettuno a Bologna.

Come centri sociali, studenti, lavoratori e disoccupati fiorentini riteniamo sia fondamentale esser presenti e manifestare attivamente accanto ai lavoratori del comparto, poiché un licenziamento degli operai della logistica oggi crea condizioni più favorevoli al licenziamento di altri lavoratori in lotta domani, poiché la limitazione del diritto di sciopero nella logistica crea condizioni favorevoli per limitarlo anche in quei settori dove oggi la legge 146/90 non viene applicata.

Per info e partecipazione da Firenze: 388 9537974

Centro Popolare Autogestito Firenze sud
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos – Campi Bisenzio
Collettivo Politico di Scienze Politiche – Firenze

Nessun commento

SOLIDARIETA’ ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI DI ZAM. STAY ZAM!

stey-zam-verde_bianco-01La mattina del 22 maggio una gran quantità di poliziotti, accompagnati da una ruspa, ha restituito alla speculazione Zam, centro sociale milanese nel quartiere Barona occupato da due anni.
Ostinata è stata la reazione dei compagni e delle compagne, che hanno ostacolato per oltre 3 ore lo sgombero di uno spazio divenuto un centro di aggregazione e costruzione di dissenso nel quartiere.
Ancora una volta si è deciso di cancellare uno spazio sociale, ancora una volta le istituzioni si sono piegate alla speculazione. Meglio tenere gli spazi vuoti, che farli vivere secondo logiche esterne e contrarie al mercato. Se la mattina era stato assordante il silenzio dell’arancione Pisapia, l’”amico dei movimenti”, ieri sera quel silenzio si è trasformato nel rumore dei manganelli che spaccavano le teste dei compagni e delle compagne che in corteo hanno raggiunto Palazzo Marino per parlare con l’eroe della Rivoluzione arancione. Ma Pisapia, colpito da un’improvvisa afasia, non si è fatto vivo.
Noi che siamo abituati a valutare le azioni e non le chiacchere, denunciamo la continuità con la politica securitaria e repressiva tra la vecchia amministrazione Moratti e l’attuale.
Noi ancora una volta ci schieriamo in difesa degli spazi sociali e di tutti i militanti che faticano ogni giorno per farli vivere.

Solidarietà ai compagni e alle compagne di Zam!
Contro ogni sgombero, cento occupazioni!

Nessun commento

controguida alle elezioni: perchè non ci candidiamo

PERCHE’ NON CI CANDIDIAMO ?

Storicamente la possibilità per gli studenti di eleggere dei rappresentanti negli organi gestionali delle università era – ed è ancora oggi – vissuta come una grande conquista, come la possibilità di partecipare attivamente alla gestione amministrativa, didattica e di bilancio delle Università.
Noi, invece, siamo sempre stati contrari a questo meccanismo, ritenendo fondamentale il rigetto della delega. Odiamo la passività che consegna il potere decisionale nelle mani di un gruppo organizzato che ti chiede di essere politicamente attivo solo per firmare i moduli per la presentazione della lista e di mettere una croce ogni due anni.

Abbiamo partecipato alle elezioni, negli anni passati, sempre con la prospettiva di eleggere non dei rappresentanti degli studenti ma dei “raccoglitori di informazioni”, utili ad organizzare la lotta al di fuori degli ambiti istituzionali. Una lotta costantemente attiva (e non solo in campagna elettorale), fatta di riappropriazione dal basso degli spazi che quotidianamente viviamo, di discussione costante, di costruzione di dissenso, conflitto e sapere critico. Un lavoro che necessariamente vive del protagonismo diretto degli studenti.

Prosegui la lettura »

Nessun commento

NOVOLI E’ ANTIFASCISTA!

Giriamo il comunicato degli studenti antifascisti di Novoli che oggi hanno contestato la presenza dei fascisti di Casaggì in Facoltà.

601276_10200091040506360_1173488409_nFUORI I FASCISTI DALL’UNIVERSITA’!

Come sempre il teatrino elettorale universitario attira gli animali più bizzarri della città. Casaggì, centro sociale di destra, approfittando della candidatura di alcuni suoi militanti nella lista Centrodestra per l’università (quindi con Studenti per le libertà e Azione universitaria), si è presentata questa mattina al polo delle scienze sociali con volantini di propaganda fascista. Novoli però ha dimostrato ancora una volta di essere antifascista. Decine di studenti e studentesse hanno letteralmente cacciato fuori dalla facoltà i provocatori neri. Di questo infatti si è trattato, di una risposta alla provocazione di alcuni soggetti esterni all’università. Questi sono stati invitati ad andarsene ma hanno assunto un atteggiamento strafottente e rissoso (attrezzandosi anche con tirapugni). A questo punto studenti dei collettivi e altri studenti antifascisti li hanno costretti ad interrompere il volantinaggio.

Li abbiamo buttati fuori, ma non si è trattato di una guerra tra bande né di un atto antidemocratico. Non possiamo accettare la provocazione di un gruppo dichiaratamente e orgogliosamente FASCISTA, che si nutre della nostalgia del ventennio, che fomenta l’odio, che ospita nella propria sede ex terroristi neri di Terza posizione e dei Nar (vedi Adinolfi e Merlino, coinvolti rispettivamente nelle stragi di Bologna e Piazza Fontana) e che imbratta la città con croci celtiche, orrendi manifesti e inutili adesivi. Ci ripugnano le loro commemorazione dei franchi tiratori, cecchini che sparavano sui civili per coprire la ritirata nazifascista durante la liberazione, dei macellai della repubblica di salò e i loro insulti ai partigiani. Tutto questo in una città medaglia d’oro per la resistenza come Firenze è inaccettabile. Ogni giorno sentiamo di aggressioni squadriste in molte città italiane contro migranti, attivisti dei movimenti sociali e studenteschi, o durante le assemblee di istituto nelle scuole (la stessa Firenze è stata recentemente teatro dell’ omicidio di due ragazzi senegalesi in Piazza Dalmazia ad opera di un militante di Casapound). Aggressioni che ormai si verificano anche sui posti di lavoro contro i picchetti dei lavoratori in sciopero (vedi Modena, Basiano, ecc).

Per questi motivi riteniamo giusto, legittimo e anche necessario negare ogni spazio di agibilità politica in facoltà come in città a chi fomenta la guerra tra poveri e predica l’odio e la violenza. Questa idea non è portata avanti solo dai militanti dei collettivi ma da un fronte ben più ampio.. e i fatti di oggi lo hanno dimostrato!

Novoli è antifascista!
ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Student* antifascist*

1 Commento