Archivio per la categoria COMUNICATI

SGOMBERATO LO SPAZIO AUTOGESTITO DI NOVOLI

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato redatto dagli studenti che hanno occupato lo spazio autogestito di NOVOLI lo scorso Novembre

Stamattina, 31 gennaio 2011, con l’ausilio delle forze dell’ordine, le autorità accademiche (Rettore, Presidi e Dirigente amminisrativo del Polo delle Scienze Sociali) hanno messo in atto lo sgombero dello Spazio Autogestito di Novoli (EX AULA D5/0.01). Gli studenti giunti in facoltà non hanno potuto far altro che constatare che il mobilio e il materiale all’interno (libri, riviste, macchina per il caffè e tanto altro) erano stati portati in un sotterraneo e che non era più possibile accedere alla stanza dove erano già al lavoro tecnici e imbianchini.
Da quando è stato occupato nel Novembre dell’anno appena trascorso, lo Spazio, è stato sia luogo di incontro e confronto, sia base per le proteste studentesche degli ultimi mesi. Prosegui la lettura »

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VERSO LO SCIOPERO DEL 28… NOVOLI OCCUPATA!

GIOVEDI’ 27 ORE 22:00 EDIFICIO D5>> incontro su “piano Marchionne: l’ultimo ricatto”, ne parliamo con alcuni lavoratori delle fabbriche in crisi.


Ieri pomeriggio studenti delle diverse facoltà dell’ateneo fiorentino hanno occupato l’edificio D5 del polo delle scienze sociali di Novoli in solidarietà con la lotta degli operai contro il piano Marchionne. Se negli ultimi anni sono stati occupati anche interi atenei per questioni strettamente legate all’università, in un momento come questo in cui vengono colpiti indistintamente studenti e lavoratori, abbiamo voluto dare un segno tangibile della nostra volontà di unire le lotte.
Per questo nella Novoli occupata questa sera, 27 gennaio, ospiteremo un’iniziativa che permetta agli studenti di confrontarsi con il mondo operaio e capire maggiormente le conseguenze di questi ultimi provvedimenti.

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CONTRO IL RICATTO PADRONALE, SCIOPERO GENERALE!

VENERDI’ 28 GENNAIO ORE 9:30>>

CORTEO CONCENTRAMENTO @ PIAZZA SAN MARCO

Il 28 gennaio è stato chiamato lo sciopero di 8 ore (generale dai cobas,di categoria dalla FIOM) dopo che tra il 13 e l4 gennaio è stato votato il referendum sul nuovo contratto a Mirafiori.

Questo referendum, spacciato per consultazione democratica, è in realtà un ricatto senza precedenti, perchè mette i lavoratori davanti alla scelta fra fame e schiavitù: con l’accordo sindacale in questione, Marchionne e la Fiat puntano infatti a cancellare vantaggi fondamentali e diritti collettivi (tra i quali di fatto anche lo Statuto dei Lavoratori) conquistati dalla classe operaia con le lotte del 1968-1973. Prosegui la lettura »

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FESTA BENEFIT COL*POL

VENERDI’ 28 GENNAIO @ C.P.A. Fi-sud (Via Villamagna 27/A)

ORE  21:00 >> CENA SOCIALE

ORE 22:00 >> ROOTS UNITED LIVE! + DJ SET REGGAE DANCEALL

festa di autofinanziamento per le spese legali del

COLLETTIVO POLITICO * SCIENZE POLITICHE Prosegui la lettura »

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Giulio Palermo: tra la censura di Carocci e quella del Carroccio

Da Giulio Palermo, un ricercatore di Brescia, ma soprattutto un compagno che paga quotidianamente la sua presa di posizione al fianco delle persone che lottano, dagli immigrati agli studenti.

Sono un ricercatore universitario di Economia politica all’università di Brescia (entrato tramite un ricorso al Tar, avendo sempre rifiutato la logica della cooptazione baronale). In questi giorni sarebbe dovuto uscire un mio libro intitolato “La congiura dei baroni: Breve storia dell’università tra cooptazione, contestazione e mercificazione”. La casa editrice cui mi ero rivolto e che aveva accettato la mia proposta è Carocci. Revisione di bozze fatta, isbn assegnato e libro già in vendita su internet (amazon, unilibro, ebay, …), con sconti e promozioni. Il problema è che non uscirà mai, causa CENSURA. Il 23 dicembre, all’indomani dell’approvazione della riforma Gelmini e a dieci minuti dalla chiusura natalizia delle case editrici, mi ha infatti scritto Carocci per comunicarmi che “non sussistono le condizioni per proseguire i nostri contatti e inserire il volume nei nostri piani editoriali”. Così, secco, senza spiegazioni e senza tanti convenevoli.

Voglio precisare che non c’è stato nessuno screzio tra noi e che, dal punto di vista commerciale, mi sembra evidente che l’attualità politica sia ottimale ai fini dell’uscita di un libro di questo tipo. Credo dunque che sia intervenuto qualche fattore politico esterno. Forse da parte di quegli stessi soggetti che mi hanno preso di mira per le cose che scrivo e per le lotte che faccio. Prosegui la lettura »

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LONDON CALLING… ROME BURNS!

DUE PAROLE SUL 14 DICEMBRE A ROMA

Il 14 dicembre è stata una giornata storica. Dopo anni di passività e rassegnazione, migliaia di giovani hanno deciso di riprendere in mano il loro futuro e sono scesi in piazza per sfiduciare questo e tutti i governi che negli anni hanno contribuito alla sottrazione sistematica dei diritti sociali.

Scendere in piazza quel giorno era, per noi studenti, una scelta obbligata. Non inserire la lotta al ddl Gelmini in un quadro più ampio avrebbe, infatti, portato il movimento a compiere gli stessi errori fatti durante l’Onda del 2008 in quanto solo l’ampliamento dello spettro di azione, trascendendo dal singolo atto legislativo, può portare ad un reale cambiamento.

Alla manifestazione c’erano più di 100.000 persone e, per quanto politici e sedicenti intellettuali (la lettera di Saviano è esemplificativa) abbiano condannato fermamente gli scontri di Roma riducendoli all’azione di provocatori, infiltrati e teppisti, noi sappiamo che la realtà è molto diversa. Eravamo in quella piazza. Eravamo dietro quegli Prosegui la lettura »

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CONTINUIAMO A MOBILITARCI, CONTINUIAMO AD ORGANIZZARCI!

LUNEDI‘ 20 DICMBRE ASSEMBLEA PUBBLICA STUDENTESCA ORE 16.30 FACOLTA DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

MERCOLEDI 22 IN OCCASIONE DEL PASSAGGIO IN SENATO DELLA RIFORMA GELMINI, CORTEO STUDENTESCO, ORE 16.30, PIAZZA SAN MARCO

Nell’accendere la televisione in questi giorni è tutto un annaspare di voci acidule, ambigue che ripassano il copione del giudizio sui fatti del 14 dicembre. I destroidi urlano per più repressione, definiscono gli studenti idioti, criminali, si indignano con i magistrati per il rilascio di 22 manifestanti arrestati durante gli scontri. La sinistra istituzionale, invece, finge di interrogarsi e di comprendere i perchè di tanta rabbia e di tanta determinazione, ma alla fine dietro le parole prevale il giudizio di Saviano, quello che isola la violenza, ne fa un male assolut Prosegui la lettura »

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Croce Rossa Italiana: dietro le buone intenzioni solo torture e speculazioni

Sabato 18 Dicembre 2010
PIAZZA OGNISSANTI ore 15.30


No ai centri di identificazione ed espulsione (CIE)
No alle deportazioni
No alla sanatoria truffa
Manifestazione a fianco degli immigrati in lotta

Con il Pacchetto Sicurezza il governo di destra ha deciso la costruzione di 12 nuovi CIE  in Italia, di cui uno nella nostra Regione, mentre il Ministro Maroni ha proposto di affidare la gestione di tutti i CIE presenti e futuri ad un ente unico: la Croce Rossa
Come realtà promotrici della campagna Toscana NO CIE, manifesteremo il 17 e 18 dicembre sotto le sedi della CRI in diverse città toscane per protestare proprio contro il ruolo che questo ente svolge nella gestione dei CIE in tutta Italia, tra cui Roma e Milano.
I CIE sono luoghi all’interno dei quali vengono rinchiusi, senza diritto di difesa, in attesa di essere espulsi, tutti gli immigrati fermati senza permesso di soggiorno e proprio per questo rappresentano un tassello fondamentale della condizione di clandestinità forzata cui gli immigrati sono costretti: quella clandestinità e quindi quella ricattabilità che sono l’anticamera dello sfruttamento. Prosegui la lettura »

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14 dicembre 2010… ROMA RISPONDE!

IL BLOCCO NERO NON ESISTE. A ROMA IN MIGLIAIA ATTACCANO CON DETERMINAZIONE.
SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI.
TUTT* LIBER*.

Nella giornata di ieri, 14 dicembre, giorno in cui doveva essere votata la sfiducia al governo, una massa di studenti medi, universitari, precari e lavoratori ha invaso le strade di Roma con rabbia e determinazione. Il corteo, durante tutto il percorso, ha più volte tentato di invadere la “zona rossa” e arrivare a montecitorio dove, nel frattempo, discutevano la fiducia, cercando di forzare gli svariati posti di blocco senza purtroppo riuscirci. Non dandosi per vinto il corteo ha proseguito per le vie andando a colpire tutti i luoghi simbolo come banche che, con la loro folle gestione economica delle risorse e le loro speculazioni, ci fanno pagare la crisi e vivere in uno stato di precariato e disoccupazione. Terminato in Piazza del Popolo il corteo ha tentato poi di proseguire per via del Corso dove, trovandosi la strada sbarrata da svariati blindati ha fatto esplodere totalmente la sua rabbia.

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