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14 OTTOBRE H 15 POLO DI NOVOLI (D5) ASSEMBLEA STUDENTESCA VERSO E OLTRE IL 19 OTTOBRE

#CAMBIAILTEMPO

LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI!

ass14ott

LUNEDI’ 14 OTTOBRE ore 15 al POLO DI NOVOLI (edificio D5)

ASSEMBLEA STUDENTESCA verso ed oltre il corteo nazionale del 19 ottobre a ROMA (h 14 -San Giovanni-)

 

BUS PER ROMA, INFO E CONTATTI:

MAIL: colpol@inventati.org

FB: Collettivopolitico Scienze Politiche – Firenze

TEL: 3287698893

Qui di seguito il comunicato di Red*Net (Rete realtà autorganizzate dei collettivi studenteschi).

DIAMO INIZIO AD UNA STAGIONE DI LOTTA!

Troverò un lavoro dopo gli studi? Avrò un futuro dignitoso? Riuscirò ad essere economicamente indipendente?” Queste sono solo alcune delle domande che oggi ci poniamoincessantemente. Domande alle quali risulta difficile rispondere con il sorriso sulle labbra. Ciò è dovuto alla pessima situazione nella quale si ritrovano studenti elavoratori, giovani e non solo (basti pensare che il livello di disoccupazione giovanile attualmente ha raggiunto il suo picco dagli  anni ’70), che non riescono ad intravedere spiragli di luce in questo periodo di ‘crisi’.

Il processo di privatizzazione del sistema formativo procede a suon di larghe intese, in perfetta continuità con i governi precedenti e con le direttive europee del Processo di Bologna. L’università nella crisi si è ormai configurata come università-azienda, il cui compito è formare forza lavoro dequalificata e sottomessa per ingrossare la schiera di lavoratori precari sottopagati con cui le imprese tentano di salvare i loro profitti. Inoltre, non solo i capitali privati controllano direttamente didattica e ricerca, piegandole entrambe alle proprie esigenze di disciplina e di annullamento del pensiero critico, ma mettono in atto sofisticati meccanismi di selezione di classe giustificandoli con l’ideologia della meritocrazia.

L’università di massa, infatti, è ormai un pallido ricordo e per noi studenti il quadro è sempre più catastrofico dopo gli attacchi indiscriminati al diritto allo studio, che causano aumenti delle rette a fronte della progressiva scomparsa dei servizi e dei diritti. Basti pensare che accedere alle borse di studio diventa sempre più difficile così come gli alloggi studenteschi sembrano essere un miraggio, mentre si sviluppano paradossali figure come quella degli “idonei non beneficiari”. Tutto ciò significa ovviamente  escludere dall’istruzione le classi meno abbienti, ed è un fenomeno che si accentua ancor di più nelle regioni e negli atenei ritenuti ‘meno virtuosi’ secondo i criteri dell’ideologia del merito. In questo campo, la corsa ad “essere il migliore”, scatena la competizione tra gli studenti più produttivi. Si tratta di una darwiniana lotta per la sopravvivenza che giustifica le differenze di classe presentandole come naturali.  Prosegui la lettura »

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SOLIDARIETA’ AD HERRIRA!

herrira

Lunedì 30 si è svolta l’ ennesima operazione repressiva dello stato spagnolo contro il movimento basco: due anni dopo che ETA ha dichiarato la fine della lotta armata, Madrid non ha ancora concluso la sua guerra, andando a colpire Herrira, una organizzazione popolare per la difesa e la tutela dei diritti umani dei prigionieri politici baschi. Probabilmente la capacità che Herrira ha dimostrato di unire le molte istanze del movimento basco e la sua forza mobilitativa ha portato all’ arresto di diciotto militanti, di cui quattordici poi rilasciati e quattro che invece andranno a processo con l’ accusa di far parte di quello che viene definito “un tentacolo di ETA”. Con le accuse di finanziamento, sostegno e di essere parte di ETA, la Spagna tenta di criminalizzare ogni tipo di solidarietà da parte di chi fino ad ora ha lavorato per il ritorno in Euskal Herria dei prigionieri e di coloro che sono dovuti fuggire all’estero, contro la “dottrina Parot” e per la liberazione di tutti i prigionieri con gravi problemi di salute. Sono questi e molti altri i diritti che quotidianamente viola lo stato spagnolo, nonostante siano previsti dalla sua stessa legge, che evidentemente non è uguale per tutti. Ma non finisce qui: la violenza repressiva continua. Nella città di Hernani il corteo che spontaneamente è sceso in piazza in difesa di Herrira è stato brutalmente attaccato dalla polizia autonoma basca che non ha risparmiato neppure la delegata al Senato, Amalur Mendizabal, ferendola alla testa. In Navarra è stata proibita ogni manifestazione di solidarietà. Inoltre viene interdetta per due anni l’attività politica dell’organizzazione e vengono chiuse le sedi nazionali di Herrira a Bilbo, Iruñea, Gasteiz ed Hernani, centoventicinque profili Facebook, trentadue profili Twitter e trentotto pagine web, a dimostrazione che la volontà di Madrid è quella di distruggere ogni tipo di sostegno ai prigionieri politici e, in generale, di eliminare le realtà che si contrappongono quotidianamente alla repressione e allo smantellamento del movimento popolare basco. La risposta popolare non si è limitata al giorno degli arresti: sabato a Bilbao decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade per continuare a denunciare i crimini dello stato spagnolo e dare solidarietà a Herrira.

 

È fondamentale, quindi, dare sostegno e solidarietà al popolo basco, che continuerà sempre a portare avanti il lavoro di Herrira, e alla sua lotta per l’autodeterminazione, l’indipendenza e il socialismo, nel nome dell’internazionalismo e contro ogni forma di repressione.

 

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SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI: LOLLO E SIMO LIBERI!

Qui di seguito la versione definitiva del comunicato dei compagni di Milano dell’Assemblea di Scienze Politiche. Solidarietà agli arrestati: Lollo e Simo liberi!

NESSUNO MOSTRO DA SBATTERE IN PRIMA PAGINA: FUORI I COMPAGNI DALLE GALERE! 

 

COMUNICATO IN SEGUITO AGLI ARRESTI DEL 4 SETTEMBRE

Il 4 settembre, uno studente e un ex studente di Scienze Politiche, appartenenti all’Assemblea di Scienze Politiche, sono stati arrestati con l’accusa di aver preso parte ad una rissa avvenuta a Febbraio durante una festa in Statale.

Da subito si è scatenata la gara dello “sbatti il mostro in prima pagina”: feroci picchiatori, barbari, belve, questi sono gli appellativi usati dai media per i due arrestati.

Non è nostra intenzione prestarci all’uso strumentale che è stato fatto dai giornali e dalla questura su una vicenda che non ha alcun contenuto politico. Non è un caso, infatti, che su tutte le testate venga sottolineata la partecipazione dei due all’interno del movimento studentesco (proprio alla vigilia del nuovo anno accademico) e del movimento No Tav. Non è un caso che l’inchiesta sia condotta dal pm Basilone – lo stesso che ha firmato gli arresti per resistenza dopo lo sgombero della ex Cuem in Statale – e dal procuratore Romanelli, capo del Quarto Dipartimento Antiterrorismo.

Nel mese di Agosto i vertici dell’università hanno chiuso lo spazio occupato della libreria ex- Cuem, approfittando dell’assenza degli studenti nel periodo estivo. Ora, il tentativo è quello di delegittimare qualunque studente, o gruppo politico, che all’interno delle facoltà si opponga al processo di ristrutturazione e di aziendalizzazione dell’università, contro lo smantellamento del diritto allo studio che penalizza gli studenti meno abbienti. Il lavoro che portiamo avanti a scienze politiche parte infatti dall’esigenza di riappropriarci di ciò che ci viene tolto riforma dopo riforma, da governi di ogni risma; e non solo come studenti, ma anche come studenti-lavoratori colpiti da continui attacchi a diritti e salario.

1074329_602240643149294_642173920_oRiappropriazione e forme di organizzazione – come la condivisione gratuita di libri in pdf contro il caro-libri, pranzi sociali, riapertura di spazi utili agli studenti ma tenuti chiusi, questo, insieme alla costante solidarietà ai lavoratori della statale- hanno caratterizzato da sempre le nostre attività in facoltà. La nostra critica ad un’università subordinata alle esigenze del mondo imprenditoriale, a scapito dei diritti, si scontra quindi con gli interessi della classe dirigente, che sempre in misura maggiore necessita di luoghi di formazione funzionali alla creazione di lavoratori precari e ricattabili. Con i discorsi, le assemblee, le mobilitazioni, ci siamo costruiti dentro le mura della facoltà una legittimità basata appunto sulla concretezza delle critiche che portiamo, proprio perché partono dalla condizione e dai bisogni degli studenti. Tentano quindi un attacco ai fianchi, a cui semplicemente risponderemo proseguendo le nostre lotte.

Non sono bastati gli sgomberi degli spazi occupati all’interno degli atenei, le commissioni disciplinari ad hoc, le cariche, né tanto meno gli arresti; nelle facoltà esistono ancora luoghi, fisici o meno, con i quali gli studenti tentano di opporsi ad un’università sempre più asservita alle imprese e alle logiche del profitto.

L’anno scorso abbiamo visto numerosi studenti impegnarsi attivamente nella lotta contro queste strategie e le azioni di solidarietà sono state molteplici in tutto il Paese.

Per questo, rimarcare l’attivismo politico dei due studenti arrestati è funzionale a isolare queste stesse lotte, e fare terra bruciata intorno a chi rivendica i propri diritti e si riappropria di quanto gli spetta.

Giornalisti, politici e magistrati pretendono di giudicare l’operato politico dell’Assemblea di Scienze Politiche attraverso un evento che si presta a facili strumentalizzazioni. Tutto questo perchè impossibilitati a farlo sui contenuti espressi in tutti questi anni. Contenuti che tanti studenti con la loro partecipazione hanno sostenuto. A questi ultimi lasciamo un giudizio scevro dalla propaganda politica propinata da giornali e questura.

Per chi volesse esprimere la propria vicinanza:
Minani Lorenzo Kalisa e Di Renzo Simone
Casa Circondariale di Milano San Vittore Piazza Filangeri 2, 20123 – Milano

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11-13 LUGLIO: A FIANCO DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA! boicotta granarolo

11 luglio>> ore 20 al CPA fi sud (via villamagna 27/a)

CENA IN SOSTEGNO DELLA CASSA DI RESISTENZA DEI LAVORATORI DELLA LOGISITICA

+ proiezione video e contributi operai in lotta

11-12-13 luglio>> iniziative in solidarietà e giornate di BOICOTTAGGIO DELLA GRANAROLO

Negli ultimi mesi si è sviluppata, nel nord Italia ma non solo, la lotta dei facchini nel settore della logistica. Scioperi, picchetti, manifestazioni hanno coinvolto e mobilitato migliaia di lavoratori, in particolare immigrati organizzati all’interno dei sindacati SI-Cobas e ADL-Cobas, rompendo finalmente ogni divisione tra lavoratore immigrato ed italiano e ricevendo una diffusa solidarietà. A seguito di queste lotte, alcune anche vincenti con aumenti contrattuali e diminuzione dei carichi di lavoro, stato e padroni stanno mettendo in campo tutti gli strumenti repressivi e preventivi consentiti: cariche, denunce, fogli di via e soprattutto licenziamenti dei lavoratori più attivi.

A Bologna sono stati licenziati 41 lavoratori di un consorzio di movimentazione merci a marchio Granarolo, colpevoli di aver alzato la testa e scioperato di fronte ad una decurtazione salariale (indebita) del 35% del loro stipendio e di quello dei loro colleghi. La repressione è strumento determinante per il mantenimento dello sfruttamento, in particolare verso chiunque esca dalle logiche della compatibilità e della concertazione.

E’ necessario ed urgente rispondere in maniera collettiva a questi attacchi. Raccogliamo anche a Firenze l’appello del SI Cobas e dell’ADL Cobas, per una mobilitazione in difesa dei 41 operai licenziati in Granarolo e di tutti i lavoratori colpiti dalle misure repressive e per una Cassa di Resistenza che sia di tutela per i lavoratori in lotta.

– Sosteniamo lo sciopero dei lavoratori in difesa dei licenziati, sosteniamo il diritto di sciopero per tutti, boicotta Granarolo
– Per contribuire alla Cassa di Resistenza vedi qui

organizzano
CPA Firenze sud, Cantiere Sociale K100 Fuegos, Collettivo Politico Scienze Politiche, Clash City Workers, Brigate di Solidarietà Attiva

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LANDER FERDANDEZ ESTRADATO!

LANDER ASKATU!

Nella mattina di sabato è avvenuta l’estradizione di Lander Ferdandez, un militante basco da tempo perseguitato dalla giustizia spagnola. E’ vari anni che studenti, giornalisti, avvocati e persino parlamentari sono in lotta al suo fianco contro l’accusa di aver incendiato un autobus vuoto durante una manifestazione nel 2002 e contro la prepotenza della magistratura spagnola in questa vicenda. Questi stessi attivisti hanno cercato di impedire la sua cattura, consci che lottando al fianco di Lander si lotti per e con il popolo basco contro l’oppressione spagnola e per l’indipendenza di Euskal Herria. La repressione del popolo basco infatti avviene da decenni attraverso anni di carcere, dispersione e tortura con la logica che tutti coloro che si mobilitano per l’indipendenza del paese basco, in qualunque forma, siano terroristi militanti di ETA. Anche durante quest’ultimi anni, attraversati dal processo di pace, la magistratura e le forze poliziesche spagnole hanno continuato a criminalizzare le organizzazioni politiche basche e a compiere arresti (non ultimo quello ai danni di 8 militanti di SEGI, organizzazione giovanile, davanti alla resistenza passiva di centinaia di giovani). La loro lotta per l’indipendenza e per una società migliore e priva di sfruttamento e profitto è la stessa che, in Italia e in tutti i paesi del mondo, viene portata avanti e continuamente repressa; chi esce dai binari della legalità borghese infatti si trova davanti la forza “legale” di quello stato che sfrutta e affama le classi più deboli.

SOLIDARIETA’ AI PRIGIONIERI POLITICI BASCHI!

PER UN PAESE BASCO INDIPENDENTE E SOCIALISTA!

Collettivo Politico * Scienze Politiche

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FIRENZE ANTIFASCISTA SULLA PIAZZA DEL 25 APRIL

25aprile13

Ieri in S.Spirito Firenze Antifascista ha organizzata la tradizionale piazza in occasione del 25 aprile.
Dalle ore 15.30 un continuo passaggio di persone che si sono fermate al bar, ai banchini informativi e hanno atteso i primi interventi e l’inizio del corteo. Gli interventi sono stati aperti del Partigiano “Sugo” che ha poi ceduto la parola agli studenti dei collettivi medi e universitari.
Alle 17.00 il saluto a Potente, la deposizione della corona e la partenza del corteo. Centinaia e centinaia di persone – poco ci interessa entrare nella guerra dei numeri con giornalisti e Questura, il video e le foto che seguono parlano da sole – che hanno invaso le strade di S.Frediano fino a piazza Tasso e poi per via del Leone dove il corteo ha sostato sotto la nuova occupazione e ha applaudito all’intervento dal megafono di uno degli occupanti. Infine il corteo ha fatto ritorno in S.Spirito.
A quel punto, davanti ad una piazza stracolma a prendere la parola sono stati, prima Spazi Liberati (a questo link il loro intervento http://www.youtube.com/watch?v=7etVGRFshs4) e subito dopo i lavoratori.
Uno dopo l’altro si sono alternati al microfono un operaio della Pirelli, poi un’operaia della Renault, un delegato COBAS della Ginori, un lavoratore ATAF che ha parlato a nome della confederazione COBAS, un operaio della Ex-Electrolux, una lavoratrice CUB della Sanità ed infine Riccardo Antonini, lavoratore delle Ferrovie, licenziato dall’azienda per il suo impegno per la sicurezza sul lavoro e il suo protagonismo al fianco dei familiari delle vittime della strage di Viareggio.

Chiusi gli interventi è salito sul palco il Menestrello che accompagnato da altri tre ottimi musicisti ha presentato il disco inciso in collaborazione con Firenze Antifascista con alcune delle canzoni che la Brigata Sinigaglia cantò entrando a Firenze per liberarla.
Durante l’inizio del concerto un altro intervento ha rilanciato la manifestazione organizzata per il 4 maggio da diverse realtà del territorio: una piazza contro la repressione, in solidarietà con tutti i compagni e le compagne colpiti da denunce, processi e arresti per il loro impegno politico. L’accento è stato messo in particolare sul processo contro il Movimento Fiorentino, un’inchiesta costruita sull’applicazione del reato di associazione a delinquere alle lotte politiche e sociali e che prenderà il via proprio in quei giorni.

Durante la sua esibizione il Menestrello ha lasciato spazio ancora una volta a Sugo e alla lettura del saluto che Teresa Mattei, partigiana “Chicchi”, inviò alla piazza di Firenze Antifascista di qualche anno fa.
Mentre si allestiva il palco in attesa dell’inizio del concerto dei Dirty Old Band, gli ultimi due interventi della giornata: il saluto di un compagno greco che ha rilanciato alla Solidarietà Internazionale Antifascista e l’intervento di compagno che ha fatto il quadro sull’attuale situazione in Venezuela e i tentativi di destabilizzazione da parte della destra, appoggiati dagli USA e dai paramilitari, dopo la vittoria di Maduro all’ultima tornata elettorale.
A chiudere la serata la Malasurte fi-sud: il solito bagno di folla e l’ottimo epilogo di una giornata fantastica, in cui tutti coloro che hanno collaborato hanno dato l’esempio pratico di cosa voglia dire festeggiare una giornata come quella del 25 aprile fuori da una logica esclusivamente commemorativa, ma coscienti di essere i protagonisti delle lotte di oggi portatrici degli stessi valori che animarono la spinta di chi 70 anni fa scelse di non piegarsi al fascismo e scelse la clandestinità, a rischio della propria vita, per la libertà e la costruzione di una società di eguali.

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Il video del corteo…200 secondo i giornali…
http://www.youtube.com/watch?v=JcRGDGUQKkI&feature=youtu.be

Alcune foto della giornata:

 25aprile2013
25aprile2
25aprile

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ALCUNE VALUTAZIONI DOPO IL CORTEO ANTIFASCISTA DEL 9 MARZO

antifaschistische_aktion_florenz1Come Firenze Antifascista, viste anche le dichiarazioni sulla stampa e il comunicato di Silvano Sarti, crediamo necessario intervenire rispetto al corteo antifascista di sabato scorso. Un corteo, sottolineiamo, partecipato da circa 1500 persone, studenti, lavoratori, militanti e semplici cittadini, che hanno contrastato ancora una volta la presenza dei fascisti nella nostra città.


Il corteo è stato lanciato preparato e autofinanziato, come ormai da anni, da Firenze Antifascista, coordinamento di realtà politiche, sociali e studentesche di cui fanno parte anche diversi circoli territoriali dell’ANPI. Questi circoli hanno proposto all’ANPI Provinciale ed al suo presidente Sarti, di aderire formalmente all’iniziativa. Appare quindi sconcertante, diremmo anche ridicola oltre che in palese malafede, la ricostruzione che Sarti fa della nascita della manifestazione, sostenendo che l’ANPI provinciale ne fosse il promotore. Così come appare sconcertante che dica di aver preso la testa del corteo proprio quando sono stati i compagni di Firenze Antifascista a chiamarlo per fare un intervento in cui ha detto: “Noi non abbiamo mai cambiato nome in settanta anni. Voi siete quello che rappresenta l’antifascismo oggi”. Ma con chi pensava di parlare? Con i manifestanti di Firenze Antifascista o con il Pd-Ds-Pds-Pci? mah…
E per ultimo, sembra assurdo che sempre il Sarti si lamenti della strumentalizzazione della stampa e del fatto che non si sia parlato del corteo ma solo delle polemiche…proprio lui che si è lasciato andare a dichiarazioni indecenti…

Nella fase preparatoria del corteo era stato chiarito che non sarebbero state gradite le bandiere di quei partiti che hanno di fatto legittimato la presenza dei neofascisti nella politica italiana. Prosegui la lettura »

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8 MARZO: L’EMANCIPAZIONE DELLA DONNA NON PROFUMA DI MIMOSA!

8 marzo 2013 copy

 

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FASCISTI E LAVORO…COME TI SFRUTTO MEGLIO!

fascismo ti sfrutto meglioDa più parti, soprattutto in questa campagna elettorale, si moltiplicano le dichiarazioni che dipingono il fascismo come un movimento rivoluzionario che durante il ventennio ebbe a cuore la politica sociale e migliorò le condizioni dei lavoratori. Niente di più falso. Questo scritto nasce proprio dall’esigenza di combattere sin da subito questo ennesimo tentativo di riscrivere un pezzo della nostra storia…la storia della classe lavoratrice.

FASCISTI E LAVORO…COME TI SFRUTTO MEGLIO!

Del fascismo conosciamo la natura dittatoriale, prevaricatrice, razzista e colonialista. Sappiamo anche che, dopo la prima guerra mondiale, nelle cicliche crisi del sistema capitalista i fascisti hanno sempre avuto un ruolo di complici nella negazione delle differenze di classe, con continui richiami “all’unità nazionale”, sia nella repressione delle lotte più avanzate dei lavoratori. Ma di contro, troppo spesso, dimentichiamo ciò che abbiamo ereditato dal fascismo in campo economico, lavorativo e sociale. La Carta del lavoro del 1927 è il punto di arrivo del percorso che il fascismo ha iniziato nel ’22 mettendosi completamente a servizio del capitale industriale e della borghesia italiana. Prosegui la lettura »

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