Archivio per la categoria COMUNICATI

ALCUNE VALUTAZIONI DOPO IL CORTEO ANTIFASCISTA DEL 9 MARZO

antifaschistische_aktion_florenz1Come Firenze Antifascista, viste anche le dichiarazioni sulla stampa e il comunicato di Silvano Sarti, crediamo necessario intervenire rispetto al corteo antifascista di sabato scorso. Un corteo, sottolineiamo, partecipato da circa 1500 persone, studenti, lavoratori, militanti e semplici cittadini, che hanno contrastato ancora una volta la presenza dei fascisti nella nostra città.


Il corteo è stato lanciato preparato e autofinanziato, come ormai da anni, da Firenze Antifascista, coordinamento di realtà politiche, sociali e studentesche di cui fanno parte anche diversi circoli territoriali dell’ANPI. Questi circoli hanno proposto all’ANPI Provinciale ed al suo presidente Sarti, di aderire formalmente all’iniziativa. Appare quindi sconcertante, diremmo anche ridicola oltre che in palese malafede, la ricostruzione che Sarti fa della nascita della manifestazione, sostenendo che l’ANPI provinciale ne fosse il promotore. Così come appare sconcertante che dica di aver preso la testa del corteo proprio quando sono stati i compagni di Firenze Antifascista a chiamarlo per fare un intervento in cui ha detto: “Noi non abbiamo mai cambiato nome in settanta anni. Voi siete quello che rappresenta l’antifascismo oggi”. Ma con chi pensava di parlare? Con i manifestanti di Firenze Antifascista o con il Pd-Ds-Pds-Pci? mah…
E per ultimo, sembra assurdo che sempre il Sarti si lamenti della strumentalizzazione della stampa e del fatto che non si sia parlato del corteo ma solo delle polemiche…proprio lui che si è lasciato andare a dichiarazioni indecenti…

Nella fase preparatoria del corteo era stato chiarito che non sarebbero state gradite le bandiere di quei partiti che hanno di fatto legittimato la presenza dei neofascisti nella politica italiana. Prosegui la lettura »

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8 MARZO: L’EMANCIPAZIONE DELLA DONNA NON PROFUMA DI MIMOSA!

8 marzo 2013 copy

 

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Il teatrino elettorale e l’università, oltre l’università

6a00d8341ef41d53ef0153925195d2970b-800wiNell’ultimo anno e mezzo, tutti i provvedimenti presi dal governo dei tecnici, con l’appoggio incondizionato e trasversale di tutti gli schieramenti – dalla riforma delle pensioni, agli attacchi serrati al mondo del lavoro, passando per la spending review e i tagli indiscriminati a tutti i servizi – hanno mostrato in maniera evidente l’intenzione della parte di borghesia italiana più internazionalizzata di adeguare il sistema socio-economico del paese agli standard europei e di accreditarsi agli occhi dei grandi capitali internazionali. Non sono un caso, infatti, i continui riferimenti dei ministri-professori e dei politici ai sistemi mitteleuropei, in particolare all’agognato “modello tedesco”, e cioè a quelli perfettamente funzionali alle esigenze della borghesia europea più avanzata.

Terminata l’esperienza “eccezionale” del governo Monti, nel pieno di una campagna elettorale che ci restituisce un’immagine della realtà dei fatti sempre più distorta, l’unica preoccupazione dei vari schieramenti in corsa – gli stessi che fino a pochi mesi fa hanno dimostrato di saper fare così bene fronte comune nel garantire di fatto sostegno e piena agibilità e legittimità politica all’esecutivo uscente, agitando di volta in volta gli spettri dell’austerità e della crescita dietro vuoti e pomposi appelli al “comune senso di responsabilità nazionale”- è quella di recuperare consenso e voti. Al di là delle apparenti divergenze di programmi e delle differenti dichiarazioni d’intenti, ci appare chiaro che, qualunque sarà il risultato uscente dalla tornata elettorale, il futuro governo dovrà muoversi su una direzione politica il cui percorso è già solcato. E’ assolutamente indifferente che a risultare vincitrice sia la retorica anti-europeista e populista di un mai morto Berlusconi (ancora principale riferimento per gli interessi della piccola e media borghesia che in questi mesi ha opposto non poche resistenze alla “modernizzazione” del tessuto produttivo del paese avviata dai tecnici), che sia il porsi del Pd come forza interclassista pur rappresentando attualmente il principale blocco reazionario della scena politica italiana, oltre che un interlocutore sempre pronto a rassicurare i poteri forti dell’Unione Europea, o che sia la costruzione di un grande centro stabile di chi, come l’Udc, ha deciso di sostenere la “salita in politica” dell’ex premier Monti.
Nessuna di queste forze, infatti, ha messo in discussione quelli che sono i vincoli imposti dalle gerarchie europee che la crisi ha velocemente delineato, dal fiscal compact all’obbligo del pareggio di bilancio costituzionale. “Vincoli europei” che se da un lato vengono utilizzati come strumento per autoassolversi e lavarsi le mani di fronte agli elettori, dall’altro sono sintomatici di una delle contraddizioni interne alle nostre “democrazie” e della totale inutilità di queste elezioni.

Emblematico, per quello che sarà l’agire politico del prossimo governo, è il contenuto della cosiddetta Agenda Monti, vero e proprio manifesto programmatico dei mesi a venire.

Ma cosa prevede questa “Agenda Monti” nello specifico?

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OGGI COME IERI, CONTRO IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO!

WebCorteo9marzoAnche quest’anno i neofascisti hanno convocato la loro marcetta nostalgica per ricordare i cosiddetti “martiri delle foibe”. Il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 dal Governo Berlusconi, è indubbiamente diventato un appuntamento di propaganda per tutti i gruppi dell’estrema destra: l’utilizzo di avvenimenti circoscritti nello spazio e nel tempo ed estrapolati dal loro contesto, è chiaramente funzionale al tentativo di riscrivere la storia, equiparando Partigiani e repubblichini e spostando l’attenzione su un falso storico (le foibe) per cercare di coprire i crimini commessi dai fascisti sia durante il ventennio che nel dopoguerra.

Abbiamo sempre parlato dell’attualità dell’antifascismo e dei suoi valori, di quanto fosse importante la battaglia contro quel revisionismo che oggi sta diventando programma politico: non ci stupiscono quindi quelle dichiarazioni che, soprattutto in campagna elettorale, vorrebbero dipingere il fascismo come una rivoluzione che migliorò le condizioni delle classi popolari. Prosegui la lettura »

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ONDA 2008: LA STORIA NON SI SCRIVE NEI TRIBUNALI!

Solidarietà agli studenti sotto processo per le mobilitazioni del 2008

Il 13 febbraio, il Tribunale di Milano emetterà la sentenza di primo grado verso alcuni studenti per la tentata occupazione della stazione FN di Cadorna avvenuta durante il periodo di mobilitazione noto come “movimento dell’Onda”. Altri processi si sono appena conclusi o sono tuttora in corso: si tratta di 200 denunce per 62 studenti, che vanno dall’interruzione di pubblico servizio, manifestazione non autorizzata, ed altre accuse collegate ai momenti di mobilitazione messi in atto contro la deriva aziendalista di tutto il sistema formativo.

milanoMai quest’onda mai mi affonderà, gli squali non mi avranno mai…”


Colpendo gli studenti che si sono battuti con più decisione, si tenta di rinchiudere dentro i tribunali un grande movimento, che tra ottobre 2008 e dicembre 2009, si è battuto sia contro la riforma Gelmini, sia contro le politiche neoliberiste di governo e Confindustria. Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza nei cortei, nei blocchi stradali e delle stazioni, nelle occupazioni delle facoltà di molte città; e le nostre rivendicazioni non riguardavano soltanto l’ambito studentesco: collegarsi alle lotte dei lavoratori, contro i licenziamenti, o contro l’ulteriore precarizzazione della forza lavoro, erano parole d’ordine assunte da buona parte del movimento.

Chi governa sa benissimo che il mondo della formazione è sempre più funzionale ad un mondo del lavoro precario e senza garanzia alcuna. Questa condizione sta già generando tensioni sociali. Mentre sono sempre più coloro che vengono colpiti dai licenziamenti o dalla flessibilizzazione delle loro condizioni di lavoro, studenti che fanno propria la parola d’ordine “collegare le lotte”, costituiscono una voce fuori dal coro contro i piani di sfruttamento, che siano lo smantellamento del diritto allo studio, il modello Marchionne o la riforma Fornero. Pertanto, ogni disturbo va eliminato, perché la direzione nella quale ci stiamo muovendo è chiaramente definita.

La risposta migliore ad un attacco repressivo è continuare la lotta: per questo, pensiamo che si debba riportare la questione dalle aule dei tribunali agli studenti, ai giovani lavoratori che hanno dato vita a quelle mobilitazioni, e che ancora oggi si battono.

Non riteniamo di doverci assumere la responsabilità politica riguardante le motivazioni e le scelte che hanno portato migliaia di persone a e mobilitarsi. Tantomeno vogliamo assumerci la responsabilità penale in riferimento a quelle giornate

Sviluppare una memoria collettiva, da anteporre alla “memoria giudiziaria” significa prima di tutto porre le basi e affilare la critica per le future mobilitazioni, sia nella scuola che nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, è l’esempio migliore che si possa dare verso le giovani generazioni di studenti, che cercando di sviluppare la loro critica alla deriva aziendalista della scuola e dell’università stanno già preparando la prossima Onda.

“Aspettando un’onda lunga, passa la cera un’altra volta.
Poi col vento nelle mani, qui il futuro è già domani”

Ribellarsi era, è, e sarà giusto.
No all’istruzione merce,
NO alla scuola/università azienda

RED NET – Rete delle realtà studentesche autorganizzate

FOTO DA MILANO, ROMA, FIRENZE, NAPOLI, SIENA, URBINO, PISA

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SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI ASTIR DI NAPOLI! contro la repressione estendere la solidarietà, rilanciare la lotta!

Esprimiamo massima solidarietà ai lavoratori Astir di Napoli caricati oggi, 4 febbraio 2013, mentre occupavano la funicolare del capoluogo campano. Anche in questo caso chi si permette di lottare con determinazione per vedersi corrisposto il salario, contro l’attacco generalizzato al mondo del lavoro, contro la crisi, la cui gestione sta scaricandone sempre più i costi sulle classi subalterne, viene represso duramente. link articolo clashcityworkers.org

CHE LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI! solidarietà ai lavoratori Astir di Napoli!
solidarietà a tutti i lavoratori in lotta!

 

 

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FORNERO A NOVOLI: ANCORA UNA VOLTA MILITARIZZAZIONE DELL’UNIVERSITA’!

Questa mattina gli studenti, una volta arrivati a Novoli, si sono trovati davanti l’ennesima schiera di           digos e polizia, che come di consueto accompagnano la venuta di questi personaggi.
Giusto una settimana fa era prevista la lectio magistralis del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in aula magna, iniziativa che avrebbe dovuto spiegare agli studenti i motivi della crisi e come uscirne, legittimando di fatto tutti i provvedimenti di macelleria sociale attuati dal governo “tecnico” di Monti. Visco ha confermato la sua presenza in un edificio presidiato da poliziotti e digos per impedire l’ingresso di studenti “non autorizzati”. Gli studenti sono riusciti a interrompere per mezz’ora il convegno a prezzo di urla e spintoni da parte delle “forze dell’ordine”. Un episodio simile a quanto accaduto in occasione della seduta del senato accademico che ha sancito l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione dell’università di Confindustria, che finalmente ha formalizzato l’acquisto dei nostri saperi e delle nostre vite. Che si tratti di una riunione degli organi di ateneo, che sia una lezione di neoliberismo aperta agli studenti o un corso di “aggiornamento professionale” rivolto a pochi eletti non possiamo tollerare la presenza di questi ministri “lacrime e sangue”, non possiamo tollerare l’uso e il consumo della nostra facoltà da parte dei poteri forti: non possiamo più tollerare la pressoché continua militarizzazione della nostra università, che vede più poliziotti che studenti percorrere via delle Pandette.

Oggi la Fornero ha tenuto un corso di aggiornamento (organizzato di nascosto senza nessuna pubblicità) per avvocati e professori sulla “Riforma del lavoro”, che noi amiamo definire “contro riforma”. Nell’urgenza di uscire dalla crisi economica rinunciando alla leva dell’investimento statale, l’unica via rimasta è attrarre i capitali privati garantendo lauti profitti: così la Fornero, tra un pianto e l’altro, ha aumentato l’età pensionabile e ridotto l’ammontare delle pensioni allo scopo di ridurre la spesa pubblica e di obbligare i lavoratori ad affidarsi ai fondi pensione integrativi (più soldi da investire), ha aumentato la precarietà , rendendo più facili i licenziamenti e ridotto gli ammortizzatori sociali (nessun capitalista investe in uno Stato dove i costi del lavoro sono troppo alti), ha inventato il “contratto di apprendistato” per regalare alle aziende manodopera a basso costo ricattabile e sfruttabile. La farsa della flexsecurity s’è infranta contro il muro della disoccupazione dilagante, lo svuotamento di senso dell’articolo 18 è diventata un’arma contro i lavoratori sindacalizzati e combattivi, il contratto collettivo nazionale del lavoro è morto tra le mani dei lavoratori Fiat, abbandonati dai servizievoli Confederali al proprio destino.

Piangeva la Fornero, mentre il Governo Monti distribuiva miseria e manganellate ai lavoratori e agli studenti in lotta, mentre rafforzava la spinta verso quella via autoritaria utile alle contro-riforme necessarie allo smantellamento del welfare state per compiacere i mercati.
Siamo stanchi di girare in una facoltà militarizzata, siamo stanchi di trovare tappeti rossi stesi dal rettore Tesi e dai Presidi di Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche di fronte ai nostri carnefici, spalle coperte dai picchiatori della Digos, vere e proprie provocazioni di fronte ad un corpo studentesco che più e più volte ha annunciato e dimostrato di non accettare le lezioni dei messia del neoliberismo. Il rettore Tesi che autorizza l’intervento delle forze dell’ordine all’interno della facoltà, l’ Alacevich , che oltre a essere ancora preside di scienze politiche fa anche parte del consiglio di amministrazione di BANKITALIA, rappresentano l’immediato punto di contatto fra gli interessi dei privati e il sistema formativo.

TESI, ALACEVICH, CAPPELLINI E GIUNTA: NOVOLI NON è UNA SCUOLA DI POLIZIA!

PIU’ STUDENTI MENO POLIZIOTTI NELLE NOSTRE FACOLTA’! FUORI I PRIVATI DA SCUOLE E UNIVERSITA’!

WE ARE CHOOSY, WE CHOSE TO FIGHT!

Collettivo Politico Scienze Politiche
Rete dei collettivi fiorentini
collettivo scientifico autorganizzato

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SOLIDARIETA’ AI CONDANNATI PER I FATTI DEL 15 OTTOBRE 2011!

15_ottobre_2011_roma_01Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai compagni condannati in primo grado a 6 anni per gli scontri del 15 Ottobre 2011. Il reato che viene loro contestato è il fascista “devastazione e saccheggio”, inserito durante gli anni del Ventennio mussoliniano per reprimere il dissenso politico e sociale, e sempre riesumato dalla magistratura per combattere quelle spinte sociali presenti in giornate come il 15 ottobre, così come nelle giornate del G8 di Genova del 2001. Queste condanne assumono oggi una particolare carica repressiva, utilizzata come deterrente verso tutte quelle soggettività sociali che, costrette a subire sulla propria pelle le misure di austerità, si ribellano in maniera conflittuale allo stato di cose presenti. Non possiamo non riconoscere la natura prettamente politica, classista e autoritaria di questi provvedimenti, che portano anni e anni di galera a chi lotta, mentre gli assassini in divisa e i torturatori di Stato ( vedi Bolzaneto) vengono promossi, assolti o condannati a pene ridicole. Pensiamo che nel momento in cui le contraddizioni di questo sistema esplodono ovunque in maniera sempre più netta, non dobbiamo lasciarci intimidire e dividere nei soliti schemi di “manifestanti buoni e cattivi”, ma rispondere con la massima compattezza e determinazione nella solidarietà, consci che il miglior modo di esprimere la nostra vicinanza è proprio quello di portare avanti le lotte di ogni giorno contro sfruttamento, guerra e disuguaglianze.

LIBERI TUTTI E TUTTE!

 Collettivo Politico*Scienze Politiche

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Antifascismo militante contro casapound: chiudere i loro covi, ORA!

firenze antifascistaNella mattinata di sabato 19 gennaio alcune decine di antifascisti hanno effettuato un volantinaggio nellazona di Piazza Alberti distribuendo centinaia di volantini ai passanti e ai commercianti della zona, lasciandoli sulle macchine parcheggiate e nelle cassette della posta dei residenti perché tutti fossero messi al corrente del sostegno che l’Agenzia di Viaggi “Senza Confini srl” di Piazza Alberti 8 sta dando a Casa Pound Firenze essendo l’azienda di famiglia di Saverio di Giulio, responsabile fiorentino dell’organizzazione neofascista, e avendo aderito per prima all’iniziativa “Economia Legionaria” promossa proprio dai neofascisti. Di seguito il testo del volantino.

L’AGENZIA DI VIAGGI “SENZA CONFINI” SOSTIENE CASAPOUND, IL GRUPPO NEOFASCISTA DI CUI FACEVA PARTE GIANLUCACASSERI, L’ASSASSINO CHE UCCISE IL 13 DICEMBRE 2011 SAMB MODOU E DIOP MOR. Abbiamo appreso dal sito internet di Casa Pound Firenze e da un manifesto da loro pubblicato che alcuni esercizi commerciali della Provincia di Firenze, avrebbero dovuto far parte del progetto “economia legionaria” promosso da questa organizzazione neofascista, i cui militanti, dediti ad atti di squadrismo contro militanti di sinistra, omosessuali e stranieri, si dichiarano fieramente “fascisti del terzo millennio”; la stessa organizzazione di cui faceva parte Gianluca Casseri, autore degli omicidi di Piazza Dalmazia e San Lorenzo del 13 Dicembre 2011. Prosegui la lettura »

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