Archivio per la categoria DIRITTO ALLO STUDIO

16 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO! ORE 9 PIAZZA SAN MARCO

Da oltre mezzo secolo, il 17 novembre è una giornata di grande rilevanza simbolica per gli studenti: nel 1939, 10 studenti cecoslovacchi venivano uccisi ed altri 1200 deportati dall’esercito nazista a seguito di una manifestazione contro la guerra. Lo stesso giorno, nel 1973 ad Atene, veniva sgomberato con la forza il Politecnico occupato (punto focale della protesta contro il governo fascista dei colonnelli), mentre all’esterno venivano assassinati 24 civili. Questa data è  quindi un’occasione per ricordare il sacrificio di coloro che hanno lottato per le proprie idee di una società più giusta.                                                                                                            Il sistema formativo italiano, si trova oggi di fronte ad un nuovo attacco di matrice classista, portato avanti dal governo Monti ma in diretta continuità con le misure varate dai governi precedenti, sia di centro-destra che centro-sinistra. Infatti, a sommarsi ai tagli di Tremonti e Gelmini, sono arrivati quelli previsti dalla spending review montiana (altri 200 milioni in meno per scuola e università). Tale offensiva è ispirata ai criteri europei del “Processo di Bologna” ed è finalizzata allo smantellamento del diritto allo studio ed al completo asservimento dell’istruzione alle imprese private. Ciò produrrà una ristrutturazione autoritaria di scuola e università, creando istituti di elite ed infine scuole ed università di serie B. Dal punto di vista ideologico, la cosiddetta riforma Profumo fornisce la cornice naturale in cui questi provvedimenti possono attuarsi. A fare da sfondo ad aumento delle tasse, tagli delle borse di studio e mancanza di alloggi per i fuorisede troviamo la retorica del merito e della produttività: un mero strumento per giustificare e riprodurre le disuguaglianze esistenti nella società.

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14 Novembre SCIOPERO GENERALE: CORTEO ORE 9 Piazza SAN MARCO

 SPEZZONE STUDENTESCO AL CORTEO DEI SINDACATI DI BASE ORE 9 DA PZZA S. MARCO

La scuola e l’università svolgono all’interno della nostra società un mero ruolo economico.

Infatti i provvedimenti e le riforme che hanno investito il sistema formativo italiano si inquadrano nei criteri dettati dal processo di Bologna. Questi ultimi prevedono l’accesso dei privati nei consigli di amministrazione dell’università: metodi didattici, offerta formativa, esperienze formative/lavorative (vedi tirocinio) e ricerca sono sempre più assoggettate all’interesse privato e particolare. La stessa cultura risponde allo standard di produttività: questo è palese nella sua quantificazione in crediti formativi che rappresentano la mercificazione del sapere. Risale a quest’estate l’ultimo attacco al sistema formativo italiano, col quale il ministro Profumo, in perfetta continuità con le riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), ha riesumato con la scusa dell’austerità il DDL Aprea, ideato dal governo Berlusconi e finalizzato ad inserire i privati all’interno dei Consigli d’Istituto, ed ideato il Decreto Merito. Quest’ultimo prevede l’introduzione del premio “studente dell’anno” e della creazione di un “portfolio” come curriculum vitae (che non considera solo il rendimento scolastico e che sarà consultabile dalle aziende cui verranno presentate eventuali domande di lavoro). Il provvedimento Profumo costituisce una cornice ideologica fortemente improntata ai criteri di  merito/concorrenza/produttività, andando, con questa retorica, da un lato a giustificare gli ulteriori tagli al mondo dell’istruzione (200 milioni previsti dalla spending review montiana, che si vanno ad aggiungere ai già abbondanti tagli compiuti con la riforma Tremonti-Gelmini), e dall’altro ad amplificare la natura classista dell’università e acuire le disuguaglianze sociali di partenza degli studenti.

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Solidarietà agli imputati del processo al movimento fiorentino.

Giovedì 25 ottobre si è svolta presso il Tribunale di Firenze l’udienza preliminare del Processo contro il Movimento fiorentino dopo lo slittamento del 14 giugno scorso.
Dopo le 35 misure cautelari tra arresti e obblighi di firme imposte dal GIP lo scorso anno, ora il giudice per l’udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio 85 imputati su 86, fissando la prima udienza del I grado per il 3 maggio 2013.
Rimane quindi in piedi l’accusa di associazione a delinquere che, se da una parte è un capo d’imputazione contestato “soltanto” a 7 degli ormai 85 imputati, dall’altro è l’accusa che continua a tenere in piedi questo maxiprocesso e assieme tutta la montatura giudiziaria. Altro elemento da non sottovalutare, anch’esso per il dato politico che sottintende, è la costituzione delle parti civili: enti pubblici e privati, banche, leghisti, neofascisti, digos e polizia.
Un tentativo di caricare maggiormente le richieste dell’accusa e includere direttamente nei processi penali alcuni dei soggetti che potremmo definire complici o responsabili della gestione della crisi del capitalismo, delle sue ricadute sulla vita di milioni tra lavoratori e studenti, e che per questo erano stati oggetto di contestazioni e manifestazioni.

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Solidarietà agli studenti della Verdi15 di Torino

Come Collettivo Politico di Scienze Politiche esprimiamo la nostra massima solidarietà agli studenti della Verdi15 occupata di Torino, casa dello studente occupata  in seguito ai tagli alle borse di studio del ministero, della regione Piemonte e dell’Edisu e al conseguente ricatto nei confronti di chi, non potendo permettersi di pagare le tasse universitarie ed un alloggio, si vede costretto a ricorrere ai “prestiti d’onore” concessi dalle banche.

Stamattina polizia e guardia di finanza hanno sgomberato gli studenti, in occupazione ormai da mesi, caricandoli brutalmente e fermandone alcuni.

Per ulteriori particolari vi lasciamo a questo post, rinnovando la nostra solidarietà e sapendo che, anche se vogliono dividerci nel “merito”, noi siamo uniti nella lotta!

I DIRITTI NON SI “MERITANO”, SI CONQUISTANO!

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DIVISI NEL MERITO, UNITI NELLA LOTTA.

L’università oggi…

Tutti i provvedimenti che, negli ultimi anni, hanno contribuito alla ridefinizione dei percorsi formativi, rispondevano all’assunto neoliberista imprescindibile in tempi di crisi della riduzione dell’intervento statale, della “revisione dei conti”, dei “tagli alla spesa”, insomma di tutti quei leitmotiv quantomai necessari a coprirne la vera natura: il rilancio dei profitti all’interno dell’ennesima crisi strutturale del capitalismo e la configurazione di un’università sempre meno di massa e sempre meno luogo di elaborazione di sapere e discussione critica, esplicitamente funzionale alle esigenze di ristrutturazione del mercato del lavoro.

Nell’attuale periodo di transizione che il mondo della formazione sta vivendo, quindi,  il “fare cassa” a tutti i costi dell’ex ministro Gelmini e la riforma a costo zero del “tecnico” Profumo, vero e proprio manifesto ideologico dei “valori”di merito e produttività della società capitalistica, costituiscono due facce della stessa medaglia.

La dequalificazione formale e sostanziale della didattica all’interno degli atenei, la parcellizzazione degli esami in crediti  formativi, i tagli indiscriminati alle risorse che dovrebbero poter garantire agli  studenti i servizi minimi (mense, studentati, borse di studio, etc.) non producono altro che un sapere atomizzato incapace di cogliere in maniera critica le contraddizioni di questo sistema ed un inasprirsi della selezione di classe all’interno del processo di privatizzazione ed aziendalizzazione progressivo dell’università. La selezione, resa esplicita in entrata dall’introduzione massiccia di test d’ingresso e di autovalutazione, agisce però prepotentemente anche durante e alla fine del percorso di studio.

A conferma di questo processo che rimarca e sottolinea le differenziazioni di classe nell’accesso agli studi superiori, anche le tasse, dopo l’impennata  di quelle regionali per il diritto allo studio (arrivate a 140 euro in tutte le regioni), a partire dall’inizio del 2013, subiranno un ulteriore aumento:  per gli studenti fuoricorso, l’aumento rispetto ai contributi versati dagli studenti in corso sarà del 25%, del 50% o del 100% calcolato  progressivamente su tre fasce di reddito.  Inoltre, poiché questi contributi non verranno fatti rientrare nel corrispettivo 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario che gli atenei possono imporre agli studenti, riducendosi la base a cui viene applicato il prelievo tributario, si verificheranno aumenti consistenti anche per gli studenti in corso.

Oppure, è sufficiente pensare al meccanismo di differenziazione del 3+2+n ( in cui “n”è il numero dei master e degli eventuali corsi di perfezionamento) che ha evidentemente peggiorato i modi e la qualità della didattica, parcellizzandoli e meccanizzandoli ulteriormente, o a quello del tirocinio e dello stage che, ben prima che gli studenti transitino nel mondo del lavoro, consente alle aziende di sfruttare la loro forza lavoro praticamente a costo zero, o comunque ad un costo minoritario rispetto a quello di un lavoratore garantito a tempo indeterminato.

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LA MOBILITAZIONE NON SI FERMA! VERSO IL 17 NOVEMBRE… PROSSIMI APPUNTAMENTI.

Il 16 ottobre 2012 in qualche centinaio, fra studenti universitari, medi e alcuni docenti precari, ci siamo ritrovati in presidio in piazza san Marco, per contestare il ministro dell’istruzione Profumo, ospite d’onore all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante la sua assenza, abbiamo ribadito con determinazione il nostro NO alla cosiddetta “riforma del merito”, all’aumento delle tasse universitarie, allo smantellamento del diritto allo studio (dal taglio alle borse di studio a quello delle linee periferiche e regionali del trasporto su gomma e su rotaia), all’aziendalizzazione di scuole ed atenei e, complessivamente, alle politiche di sacrifici e macelleria sociale imposte dal governo Monti. Al termine del corteo, nato spontaneamente dalla rabbia dei tanti presenti verso il presente sistema di sfruttamento, ci siamo riuniti in un assemblea assai partecipata, dalla quale usciamo più che mai determinati a proseguire la mobilitazione.

Infatti, la spending review, il decreto ministeriale 68/2012, la cosiddetta riforma Profumo condurranno inesorabilmente all’aumento generalizzato delle tasse universitarie ed al taglio drastico delle borse di studio. Parallelamente, viene portato avanti il processo di aziendalizzazione di scuole ed università. Si tratta, cioè, di consentire alle aziende private di determinare la forma ed i contenuti della ricerca e della didattica, dequalificando la cultura e piegandola alle proprie esigenze di profitto, per garantirsi la riproduzione di forza lavoro precaria e dequalificata. Gli studenti, in quanto futuri lavoratori, rappresentano niente di più che capitale umano, pronto per essere sfruttato.

Tale disegno politico, già Prosegui la lettura »

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BASTA CONCERTARE, SCIOPERO GENERALE! Gli studenti “accolgono” la Camusso a Novoli!

“All’epoca della schiavitù i sindacati avrebbero negoziato la lunghezza della catena…”

 

Oggi, 26 OTTOBRE,  il Segretario generale CGIL -Susanna Camusso- era presente a Novoli e, come da copione, ha mostrato il vero volto del sindacalismo confederale, quello fatto di vuota retorica e vane promesse. Alle domande poste dagli studenti o ha goffamente glissato o ha risposto asserendo che lo sciopero generale non può essere chiamato proprio a causa della crisi e che questa forma di lotta graverebbe sulle spalle e nelle tasche dei soli lavoratori. Il Segretario è arrivata addirittura a sostenere che a meno scioperi si ricorre più efficacia a questi viene riconosciuta. Quindi, di fronte alle politiche di austerity e ai numerosi attacchi ai diritti dei lavoratori, l’unica strada percorribile sarebbe, a suo avviso, chinare la testa e non scioperare?!

Dal canto nostro, riteniamo, invece, che lo sciopero sia una forma di lotta della quale i lavoratori non devono essere privati, soprattutto nell’attuale congiuntura economica che mette in ginocchio milioni di persone dentro e fuori dall’Europa.

BASTA SCENDERE A COMPROMESSI: CHE LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI!

SOLO LA LOTTA PAGA!

BASTA CONCERTARE, SCIOPERO GENERALE!

Oggi, nell’ambito dell’iniziativa “Lavorare al futuro: la precarietà nella crisi, I diritti per uscirne”, è stata invitata al Polo di Novoli il Segretario della CGIL Susanna Camusso. Paradossalmente il Segretario ha la pretesa di parlare a noi studenti di “lavoro e futuro” quando il suo sindacato da sempre concerta sull’abolizione dei diritti dei lavoratori, quindi sulla loro pelle, facendo passare ogni tipo di riforma antisociale volta al peggioramento della qualità della vita di tutti. Infatti proprio la Cgil, assieme a Cisl e Uil, ha contribuito alla ulteriore precarizzazione della vita di milioni di lavoratori, quindi all’eliminazione di quei diritti acquisiti in anni di lotte, spianando la strada al nuovo paradigma: il “modello Marchionne”. Ovvero quello dei contratti separati, della cancellazione del Contratto Nazionale, dei licenziamenti ancor più “facili”, lasciando completamente soli i lavoratori di fronte ai ricatti padronali: come accaduto alla Fiat di Pomigliano o Mirafiori dove il sindacato non è andato oltre ad una campagna referendaria davanti ad una scelta inesistente tra la rinuncia ai diritti per lavorare o la rinuncia al lavoro per i diritti; o, come è accaduto recentemente a Taranto, con la falsa dicotomia tra “lavoro” e “salute”, arrivata oggi come contraddizione dopo la decisione di un giudice di “bonificare” gli impianti dell’Ilva, che ha visto per anni la complicità dei sindacati confederali.

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PROFUMO CONTINUA A NON PARLARE! due parole sulla giornata del 26 ottobre 2012

ANCHE QUESTA VOLTA PROFUMO NON HA PARLATO!

Nella prima serata di giovedì 25 ottobre, siamo venuti a conoscenza del fatto che il ministro profumo sarebbe stato presente l’indomani mattina a Palazzo Medici Riccardi, ospite ad un convegno tecnico sull’educazione insieme all’ex ministro Berlinguer. La notizia è stata nascosta dagli organi di stampa competenti per evitare contestazioni scomode, e soltanto la mattina stessa abbiamo saputo dell’assenza del ministro. Questa non era altro che l’ennesima iniziativa istituzionale di sostegno alle politiche di riforma del sistema formativo e di ristrutturazione del mercato del lavoro, che si inquadra perfettamente nella logica di profitto delle misure di austeriti messe in atto dal governo dei banchieri. Queste politiche neoliberiste di selezione di classe promuovono la disuguaglianza nascopndendosi dietro la retorica di un finto merito che premia coloro che sono già i privilegiati di questa società. L’obiettivo della classe dominante è quello di dividere lavoratori e studenti tra “qualificati” non, tra “meritevoli” e non, al fine di rafforzare il proprio potere e, da una parte inibire le proteste studentesche, dall’altra indebolire i diritti sindacali al fine di abbassare i salari e concentrare ancor più potere economico nelle proprie mani (divide et impera). Perciò come studenti medi universitari ci siamo organizzati immediatamente per lanciare una contestazione che esprimesse Prosegui la lettura »

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ASSEMBLEA STUDENTESCA: VERSO IL 17 NOVEMBRE … 24 ottobre ore 15 @ Architettura

Gli studenti rifiutano i sacrifici: la lotta continua…

ORE 15 MERCOLEDI 24 OTTOBRE @ARCHITETTURA (piazza Ghiberti)

QUI intervista di Radio BlackOut sulla giornata di moblitazione del 16.

 Il 16 ottobre 2012 in qualche centinaio, fra studenti universitari, medi e alcuni docenti precari, ci siamo ritrovati in presidio in piazza san Marco, per contestare il ministro dell’istruzione Profumo, ospite d’onore all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante la sua assenza, abbiamo ribadito con determinazione il nostro NO alla cosiddetta “riforma del merito”, all’aumento delle tasse universitarie, allo smantellamento del diritto allo studio (dal taglio alle borse di studio a quello delle linee periferiche e regionali del trasporto su gomma e su rotaia), all’aziendalizzazione di scuole ed atenei e, complessivamente, alle politiche di sacrifici e macelleria sociale imposte dal governo Monti. Al termine del corteo, nato spontaneamente dalla rabbia dei tanti presenti verso il presente sistema di sfruttamento, ci siamo riuniti in un assemblea assai partecipata, dalla quale usciamo più che mai determinati a proseguire la mobilitazione.

 Infatti, la spending review, il decreto ministeriale 68/2012, la cosiddetta riforma Profumo condurranno inesorabilmente all’aumento generalizzato delle tasse universitarie ed al taglio drastico delle borse di studio. Parallelamente, viene portato avanti il processo di aziendalizzazione di scuole ed università. Si tratta, cioè, di consentire alle aziende private di determinare la forma ed i contenuti della ricerca e della didattica, dequalificando la cultura e piegandola alle proprie esigenze di profitto, per garantirsi la riproduzione di forza lavoro precaria e dequalificata. Gli studenti, in quanto futuri lavoratori, rappresentano niente di più che capitale umano, pronto per essere sfruttato.

Tale disegno politico, già centrale nelle riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), punta alla creazione di un sistema formativo bipartito: da un lato, istituti d’eccellenza per pochi Prosegui la lettura »

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