Archivio per la categoria UNIVERSITA’

UNIVERSITA’ PRIVATIZZATA E MILITARIZZATA.

SchermataNella mattina di oggi, 16 gennaio, si è riunito, all’interno del rettorato fiorentino, il senato accademico al gran completo per nominare i 3 membri esterni del consiglio amministrativo di ateneo, come voluto dalla legge Gelmini. Come studenti in lotta da anni contro la privatizzazione e la conseguente aziendalizzazione del sistema formativo in toto, non ultima l’università, abbiamo ritenuto imprescindibile un nostro intervento nel tentativo di bloccare il meeting di affari in cui stavano decidendo a chi svendere il nostro futuro. In piazza ci siamo trovati davanti polizia e camionette e una volta entrati ci siamo diretti subito verso la sala della riunione: là sulla porta abbiamo trovato una schiera di agenti digos, intervenuti sotto richiesta di, udite udite, Alberto Tesi, il “Gran rettore” della nostra università. Prosegui la lettura »

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18 GENNAIO H 15.00 POLO DI NOVOLI PRESIDIO CONTRO IL GOVERNATORE DI BANKITALIA, VISCO

visco

PRESIDIO CONTRO LA PRESENZA DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA IGNAZIO VISCO

VENERDI’ 18 GENNAIO, ORE 15, POLO DELLE SCIENZE SOCIALI, EDIFICIO D6

Il governo Monti è stato chiaramente un’espressione di industriali, banchieri e gruppi di pressione, ovvero di quegli attori che da sempre hanno un ruolo cruciale nell’attuazione delle politiche antisociali e nella gestione delle “crisi sistemiche” del capitalismo.
In tutto questo,
Bankitalia ha ricoperto e ricopre sicuramente un ruolo non secondario: nata come banca centrale controllata dallo Stato, viene poi aperta ai soggetti privati con il D.P.R. 12 dicembre 2006,modificando lo statuto ed eliminando la norma che stabiliva che la maggioranza delle quote di partecipazione al suo capitale fosse in mano statale. Oggi il 94% di Bankitalia è in mano a banche commerciali private (tra cui Intesa san Paolo col 30% e Unicredit col 22%).

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Lavoratori Ataf in lotta tra articolo 18, appalti e privatizzazione.

PRESIDIO il 28 DICEMBRE alle ORE 12:00 davanti al DEPOSITO ATAF in VIALE Dei MILLE.

Sull’ATAF (Azienda Trasporti dell’Area Fiorentina) si stanno abbattendo in contemporanea i due tsunami della “riforma del lavoro” e della privatizzazione e svendita selvaggia del patrimonio pubblico. I lavoratori Ataf si stanno mobilitando ormai da tempo, sopratutto nell’ultimo anno, cercando di salvare il proprio posto di lavoro, ma anche il diritto ad un trasporto pubblico e di qualità. Ovviamente laddove c’è del profitto da garantire, non ci si poteva aspettare dalle istituzioni nessuna risposta diversa da quelle che abbiamo visto: da una parte il muro contro muro costante, senza nessuna intenzione di ascoltare i lavoratori in lotta, passando per un ricatto in piena regola, come da “stile Marchionne” (se accettate i peggioramenti contrattuali non privatizziamo), per finire con licenziamenti punitivi, come ci ricorda la vicenda di Sauro Certini, lavoratore autolinee toscane, licenziato ufficialmente per “motivi economici” Prosegui la lettura »

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I DIRITTI NON SI MERITANO SI CONQUISTANO! SOLIDARIETA’ CON I LAVORATORI DI CAREGGI! LUNEDI 17 ASSEMBLEA STUDENTESCA

10-12-2012 @ REGIONE TOSCANA (piazza duomo) ore 14:45 PRESIDIO AUTOCONVOCATO DALL’ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI DI INFERMIERISTICA

12-12-2012 @PONTE NUOVO (ospedale di Careggi)  ore 11:00 PRESIDIO/CORTEO DEI LAVORATORI INFERMIERI E OSS DI CAREGGI

17-12-2012 @AULA AUTOGESTITA PLESSO DI VIALE MORGAGNI ore 15:00 ASSEMBLEA STUDENTESCA per decidere come continuare la mobilitazione degli studenti in merito a borse di studio e tirocini.

PARTECIPERANNO LAVORATORI OSS E INFERMIERI DI CAREGGI Prosegui la lettura »

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16 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO! ORE 9 PIAZZA SAN MARCO

Da oltre mezzo secolo, il 17 novembre è una giornata di grande rilevanza simbolica per gli studenti: nel 1939, 10 studenti cecoslovacchi venivano uccisi ed altri 1200 deportati dall’esercito nazista a seguito di una manifestazione contro la guerra. Lo stesso giorno, nel 1973 ad Atene, veniva sgomberato con la forza il Politecnico occupato (punto focale della protesta contro il governo fascista dei colonnelli), mentre all’esterno venivano assassinati 24 civili. Questa data è  quindi un’occasione per ricordare il sacrificio di coloro che hanno lottato per le proprie idee di una società più giusta.                                                                                                            Il sistema formativo italiano, si trova oggi di fronte ad un nuovo attacco di matrice classista, portato avanti dal governo Monti ma in diretta continuità con le misure varate dai governi precedenti, sia di centro-destra che centro-sinistra. Infatti, a sommarsi ai tagli di Tremonti e Gelmini, sono arrivati quelli previsti dalla spending review montiana (altri 200 milioni in meno per scuola e università). Tale offensiva è ispirata ai criteri europei del “Processo di Bologna” ed è finalizzata allo smantellamento del diritto allo studio ed al completo asservimento dell’istruzione alle imprese private. Ciò produrrà una ristrutturazione autoritaria di scuola e università, creando istituti di elite ed infine scuole ed università di serie B. Dal punto di vista ideologico, la cosiddetta riforma Profumo fornisce la cornice naturale in cui questi provvedimenti possono attuarsi. A fare da sfondo ad aumento delle tasse, tagli delle borse di studio e mancanza di alloggi per i fuorisede troviamo la retorica del merito e della produttività: un mero strumento per giustificare e riprodurre le disuguaglianze esistenti nella società.

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14 Novembre SCIOPERO GENERALE: CORTEO ORE 9 Piazza SAN MARCO

 SPEZZONE STUDENTESCO AL CORTEO DEI SINDACATI DI BASE ORE 9 DA PZZA S. MARCO

La scuola e l’università svolgono all’interno della nostra società un mero ruolo economico.

Infatti i provvedimenti e le riforme che hanno investito il sistema formativo italiano si inquadrano nei criteri dettati dal processo di Bologna. Questi ultimi prevedono l’accesso dei privati nei consigli di amministrazione dell’università: metodi didattici, offerta formativa, esperienze formative/lavorative (vedi tirocinio) e ricerca sono sempre più assoggettate all’interesse privato e particolare. La stessa cultura risponde allo standard di produttività: questo è palese nella sua quantificazione in crediti formativi che rappresentano la mercificazione del sapere. Risale a quest’estate l’ultimo attacco al sistema formativo italiano, col quale il ministro Profumo, in perfetta continuità con le riforme varate dai precedenti governi (sia di centro-destra che di centro-sinistra), ha riesumato con la scusa dell’austerità il DDL Aprea, ideato dal governo Berlusconi e finalizzato ad inserire i privati all’interno dei Consigli d’Istituto, ed ideato il Decreto Merito. Quest’ultimo prevede l’introduzione del premio “studente dell’anno” e della creazione di un “portfolio” come curriculum vitae (che non considera solo il rendimento scolastico e che sarà consultabile dalle aziende cui verranno presentate eventuali domande di lavoro). Il provvedimento Profumo costituisce una cornice ideologica fortemente improntata ai criteri di  merito/concorrenza/produttività, andando, con questa retorica, da un lato a giustificare gli ulteriori tagli al mondo dell’istruzione (200 milioni previsti dalla spending review montiana, che si vanno ad aggiungere ai già abbondanti tagli compiuti con la riforma Tremonti-Gelmini), e dall’altro ad amplificare la natura classista dell’università e acuire le disuguaglianze sociali di partenza degli studenti.

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Solidarietà agli imputati del processo al movimento fiorentino.

Giovedì 25 ottobre si è svolta presso il Tribunale di Firenze l’udienza preliminare del Processo contro il Movimento fiorentino dopo lo slittamento del 14 giugno scorso.
Dopo le 35 misure cautelari tra arresti e obblighi di firme imposte dal GIP lo scorso anno, ora il giudice per l’udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio 85 imputati su 86, fissando la prima udienza del I grado per il 3 maggio 2013.
Rimane quindi in piedi l’accusa di associazione a delinquere che, se da una parte è un capo d’imputazione contestato “soltanto” a 7 degli ormai 85 imputati, dall’altro è l’accusa che continua a tenere in piedi questo maxiprocesso e assieme tutta la montatura giudiziaria. Altro elemento da non sottovalutare, anch’esso per il dato politico che sottintende, è la costituzione delle parti civili: enti pubblici e privati, banche, leghisti, neofascisti, digos e polizia.
Un tentativo di caricare maggiormente le richieste dell’accusa e includere direttamente nei processi penali alcuni dei soggetti che potremmo definire complici o responsabili della gestione della crisi del capitalismo, delle sue ricadute sulla vita di milioni tra lavoratori e studenti, e che per questo erano stati oggetto di contestazioni e manifestazioni.

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DIVISI NEL MERITO, UNITI NELLA LOTTA.

L’università oggi…

Tutti i provvedimenti che, negli ultimi anni, hanno contribuito alla ridefinizione dei percorsi formativi, rispondevano all’assunto neoliberista imprescindibile in tempi di crisi della riduzione dell’intervento statale, della “revisione dei conti”, dei “tagli alla spesa”, insomma di tutti quei leitmotiv quantomai necessari a coprirne la vera natura: il rilancio dei profitti all’interno dell’ennesima crisi strutturale del capitalismo e la configurazione di un’università sempre meno di massa e sempre meno luogo di elaborazione di sapere e discussione critica, esplicitamente funzionale alle esigenze di ristrutturazione del mercato del lavoro.

Nell’attuale periodo di transizione che il mondo della formazione sta vivendo, quindi,  il “fare cassa” a tutti i costi dell’ex ministro Gelmini e la riforma a costo zero del “tecnico” Profumo, vero e proprio manifesto ideologico dei “valori”di merito e produttività della società capitalistica, costituiscono due facce della stessa medaglia.

La dequalificazione formale e sostanziale della didattica all’interno degli atenei, la parcellizzazione degli esami in crediti  formativi, i tagli indiscriminati alle risorse che dovrebbero poter garantire agli  studenti i servizi minimi (mense, studentati, borse di studio, etc.) non producono altro che un sapere atomizzato incapace di cogliere in maniera critica le contraddizioni di questo sistema ed un inasprirsi della selezione di classe all’interno del processo di privatizzazione ed aziendalizzazione progressivo dell’università. La selezione, resa esplicita in entrata dall’introduzione massiccia di test d’ingresso e di autovalutazione, agisce però prepotentemente anche durante e alla fine del percorso di studio.

A conferma di questo processo che rimarca e sottolinea le differenziazioni di classe nell’accesso agli studi superiori, anche le tasse, dopo l’impennata  di quelle regionali per il diritto allo studio (arrivate a 140 euro in tutte le regioni), a partire dall’inizio del 2013, subiranno un ulteriore aumento:  per gli studenti fuoricorso, l’aumento rispetto ai contributi versati dagli studenti in corso sarà del 25%, del 50% o del 100% calcolato  progressivamente su tre fasce di reddito.  Inoltre, poiché questi contributi non verranno fatti rientrare nel corrispettivo 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario che gli atenei possono imporre agli studenti, riducendosi la base a cui viene applicato il prelievo tributario, si verificheranno aumenti consistenti anche per gli studenti in corso.

Oppure, è sufficiente pensare al meccanismo di differenziazione del 3+2+n ( in cui “n”è il numero dei master e degli eventuali corsi di perfezionamento) che ha evidentemente peggiorato i modi e la qualità della didattica, parcellizzandoli e meccanizzandoli ulteriormente, o a quello del tirocinio e dello stage che, ben prima che gli studenti transitino nel mondo del lavoro, consente alle aziende di sfruttare la loro forza lavoro praticamente a costo zero, o comunque ad un costo minoritario rispetto a quello di un lavoratore garantito a tempo indeterminato.

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LA MOBILITAZIONE NON SI FERMA! VERSO IL 17 NOVEMBRE… PROSSIMI APPUNTAMENTI.

Il 16 ottobre 2012 in qualche centinaio, fra studenti universitari, medi e alcuni docenti precari, ci siamo ritrovati in presidio in piazza san Marco, per contestare il ministro dell’istruzione Profumo, ospite d’onore all’Accademia delle Belle Arti. Nonostante la sua assenza, abbiamo ribadito con determinazione il nostro NO alla cosiddetta “riforma del merito”, all’aumento delle tasse universitarie, allo smantellamento del diritto allo studio (dal taglio alle borse di studio a quello delle linee periferiche e regionali del trasporto su gomma e su rotaia), all’aziendalizzazione di scuole ed atenei e, complessivamente, alle politiche di sacrifici e macelleria sociale imposte dal governo Monti. Al termine del corteo, nato spontaneamente dalla rabbia dei tanti presenti verso il presente sistema di sfruttamento, ci siamo riuniti in un assemblea assai partecipata, dalla quale usciamo più che mai determinati a proseguire la mobilitazione.

Infatti, la spending review, il decreto ministeriale 68/2012, la cosiddetta riforma Profumo condurranno inesorabilmente all’aumento generalizzato delle tasse universitarie ed al taglio drastico delle borse di studio. Parallelamente, viene portato avanti il processo di aziendalizzazione di scuole ed università. Si tratta, cioè, di consentire alle aziende private di determinare la forma ed i contenuti della ricerca e della didattica, dequalificando la cultura e piegandola alle proprie esigenze di profitto, per garantirsi la riproduzione di forza lavoro precaria e dequalificata. Gli studenti, in quanto futuri lavoratori, rappresentano niente di più che capitale umano, pronto per essere sfruttato.

Tale disegno politico, già Prosegui la lettura »

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