Solidarietà ai compagni sotto processo

 Esprimiamo la massima solidarietà ai 19 compagni sotto processo a Firenze in questi giorni per associazione sovversiva. Continua la repressione portata avanti da forze dell’ordine e magistratura che, da una parte, negano in maniera sempre più arrogante l’agibilità politica di tutti i compagni che lottano contro un sistema basato sullo sfruttamento, sulla guerra e sulla devastazione ambientale; mentre dall’altra “somministrano” manganellate, denunce e centinaia di anni di carcere. Costruiscono teoremi associativi basati sul niente (si parla infatti di presìdi, scritte, occupazioni…) per distruggere il lavoro e le iniziative portate avanti in città come altrove, ben fiancheggiati dai vari giornalisti da strapazzo che, come sempre, “sbattono il mostro in prima pagina” condannando i compagni prima del processo.

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FESTA COL*POL a Novoli giovedì 29 marzo

Giovedi 29 Marzo 2012 @ NOVOLI Edificio D5

ReaggaeDanceHall by DjLOTTO from BANPAY CREW

BalcanBeat by LADIES COLLAGE

QUI l’evento su Facebook

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NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DI ATAF: iniziativa pubblica al Polo di Novoli

Martedì 27 marzo, all’interno del ciclo di ASSEMBLEE CITTADINE, ci troviamo per discutere del problema della mobilità e del trasporto pubblico a partire dai tagli alle linee dell’ATAF e dalla privatizzazione in corso.

ore 15- Polo delle scienze sociali di Novoli nell’edificio D5
Interverranno:

– Assemblea per l’autoriduzione, Roma
– Lavoratori dell’RSU di ATAF
– Comitato contro la privatizzazione di ATAF
Di seguito il testo del volantino (QUI il file jpg a colori); QUI l’evento su Facebook

No alla privatizzazione di ATAF!

Calpestando la volontà popolare, che si era espressa nettamente contro la privatizzazione dei beni comuni durante i referendum di Giugno, il rottamatore Renzi sta attuando con modi autoritari la liberalizzazione del servizio di trasporto pubblico locale, giustificandola in virtù del consistente buco nel bilancio dell’azienda, dovuto ad una lunga gestione inefficiente ed inadeguata. Così, entro la fine dell’estate l’ATAF  diventerà un’azienda completamente privata.

Il servizio pubblico sarà, quindi, completamente assoggettato alle logiche del profitto, con la necessità, da parte degli acquirenti privati di agire su due fronti. In primo luogo, razionalizzare le risorse umane, licenziando i lavoratori in “esubero”e peggiorando le condizioni di lavoro di tutti gli altri, ed infine aumentare il costo del biglietto, tagliando anche le linee meno redditizie, naturalmente a discapito delle fasce più deboli della popolazione. Lavoratori, precari, pendolari, anziani e studenti.

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LIBREREMO… Condividi i libri! Condividi la cultura!

SONO DISPONIBILI I LIBRI DI TESTO
DEL SECONDO SEMESTRE DEL PRIMO ANNO DI SCIENZE POLITICHE
PASSA IN COLLETTIVO!!!
(aula Bruno Fanciullacci – Porta Rossa – edificio D5 del polo di Novoli)

LIBREREMO  è il frutto di un percorso di lotta per l’accesso alle conoscenze e alla formazione promosso dal CSOA Terra Terra, CSOA Officina 99, Get Up Kids!, Neapolis Hacklab. Negli anni, il progetto è stato fatto proprio da altre realtà (soprattutto collettivi studenteschi), in particolare dal coordinamento universitario RED-NET, che ha sospinto la diffusione dei libri in formato digitale fuori dalle mura della città di Napoli, verso la gran parte delle città italiane. La diffusione e la condivisione massiccia dei testi consentono la sopravvivenza del progetto anche quando, come purtroppo spesso accade, il sito libreremo.org è offline; in questo caso, i testi possono essere scambiati attraverso un programma di condivisione (come e-mule), digitando “libreremo”, se si cerca un libro, o depositando i files dei libri nella cartella incoming, se si vogliono condividere. Pensiamo che in un’università dai costi e dai ritmi sempre più escludenti, sempre più subordinata agli interessi delle aziende, LIBREREMO possa essere uno strumento nelle mani degli studenti per riappropriarsi, Prosegui la lettura »

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RICONOSCI ANCORA LA TUA CITTA’?

SABATO 10 MARZO 2012
CORTEO ANTIRAZZISTA
ORE 15:00 PIAZZA DALMAZIA

Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di entrare in questura per un semplice fermo e uscirne cadavere.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di essere picchiato e minacciato, pistola alla mano, da esaltati tutori dell’ordine fuori servizio.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, ogni semplice controllo del permesso di soggiorno può costare schiaffi e umiliazioni.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, puoi essere aggredito a sprangate in piena notte addirittura dentro le porte di casa tua.
Nella Firenze del 2012, se sei migrante, rischi di essere ammazzato come un cane sull’asfalto mentre cerchi di lavorare per sopravvivere.

Questa è la realtà che gli avvenimenti degli ultimi tre mesi raccontano. Un lasso di tempo breve, denso però come non mai: non si ricorda in questa città, a memoria d’uomo, un periodo altrettanto nero per quanto riguarda le violazioni del rispetto dell’altro e del diverso. Una serie di soprusi, angherie, violenze che concorrono a confermare quella che, da sem Prosegui la lettura »

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8 marzo: l’emancipazione della donna non profuma di mimosa!

Scarica QUI il volantino

La memoria storica sull’origine della Giornata internazionale delle donne è confusa. Alcuni sostengono che sia stata istituita per ricordare l’incendio del 1908 nella fabbrica “Cotton” di New York nel quale morirono 129 operaie. Altri rimandano la sua origine alla Conferenza internazionale delle donne socialiste del 1907 e alla loro lotta per il suffragio femminile. Lotta che, nel 1910 alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, porta alla proposta di istituzione della Giornata internazionale della donna. E’, infine, nel giugno del 1921 che per rintracciare una data unica in tutti i Paesi la seconda Conferenza internazionale delle donne comuniste stabilisce la data dell’otto marzo come Giornata internazionale dell’operaia. Oggi altro che di operaie si parla … l’otto marzo è diventata una mera ricorrenza, dove si regala la mimosa e si va fuori a cena. Tutto questo in perfetta sintonia con il ruolo di subalternità della donna voluto dalla società capitalista che lo crea e lo perpetua.

No, grazie. Né vogliamo questo, né ridurci semplicemente ad enumerare quello che è stato fatto. L’otto marzo deve proporsi, invece, come una giornata di lotta, nella quale difendere ciò che abbiamo conquistato e dobbiamo conquistare ancora.

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Riformismo e anticapitalismo nel movimento NO-DEBITO

Di seguito un contributo al dibattito e l’approfondimento sul debito di

Giulio Palermo (compagno, barone e ricercatore di economia politica)
palermo@eco.unibs.iteco.unibs.it/~palermo

Scarica QUI il documento in Pdf

La crisi del debito pubblico in Europa impone dure misure restrittive che si abbattono su una situazione economica già critica. Secondo le istituzioni internazionali e i governi nazionali non c’è altra via d’uscita: pagare il debito è l’unica cosa da fare.
La gente protesterà, ma non si può vivere perennemente al di sopra dei propri mezzi. Lo stato deve ora onorare i suoi debiti, anche a costo di adottare misure impopolari. Niente mostra meglio la distanza che esiste tra stato e popolo della rabbia sociale espressa fuori del Parlamento greco, mentre all’interno gli onorevoli onoravano i loro impegni con la comunità internazionale, approvando i provvedimenti indicati dalla Banca centrale europea, l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale, in difesa del potere bancario. Senza più alcuna mistificazione, lo stato schiaccia il proprio popolo, come misura necessaria a salvare il capitale internazionale.

In Italia, qualche ministro piange al pensiero che milioni di pensionati non arriveranno più a fine mese, ma non si dimette di certo: perché qualcuno il lavoro sporco dovrà pur farlo. “Misure impopolari, ma necessarie”, questo è il ritornello. Perché, appunto, la necessità è salvare le banche, anche a costo di sacrificare il popolo. Gli stessi partiti di sinistra con ambizioni di governo faticano a dire qualcosa di sinistra perché la prima preoccupazione, per loro come per ogni partito borghese, non è il popolo che dovrebbero rappresentare, ma la stabilità del sistema, la solvibilità delle banche e la tenuta delle istituzioni finanziarie internazionali.

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QUALCHE DATO SULLA LINEA TAV TORINO-LIONE

 LE DIMENSIONI: 254-265 Km a seconda dell’opzione nella parte francese, solo venti o trenta chilometri in meno della linea attuale che è di 287 Km (dati RFI). Solo la galleria principale sarà lunga 53 chilometri, a cui vanno sommati altri 41 Km di galleria solo nella tratta italiana.

I COSTI: i preventivi parlano di costi che partono dai 120 MILIONI di Euro al chilometro (1200 Euro al centimetro!) fino ad arrivare a 182 Milioni/Km nella tratta più onerosa, i 53 Km di tunnel. In un momento in cui si fanno tagli al sociale in ogni direzione (scuole, università, ospedali e trasporti pubblici) i cittadini italiani sborseranno 12-13 MILIARDI di Euro (a cui si sommano i miliardi sborsati da Francia e Unione Europea). Ma non è tutto: non disponendo lo Stato di questi soldi sarà costretto a prenderli in prestito dalle banche per poi restituirli con gli interessi (arrivando a 16-17 miliardi in totale).. Alla faccia del debito pubblico!

I DANNI PER L’AMBIENTE: si parla di un impatto irreversibile in termini di equilibrio idrogeologico (come è successo in Mugello), sull’ecosistema vegetale e animale e sulla salute degli abitanti. Il tunnel inoltre attraverserebbe montagne piene di amianto e di uranio (che verrebbero liberati nell’atmosfera) senza un progetto di “recupero” e sostenibilità.

L’INUTILITA’: in vista della previsione dell’aumento dei trasporti(commerciali e non) lungo la tratta, sostenuta ad esempio dalla società LTF (guarda caso di proprietà Prosegui la lettura »

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Solidarietà a Luca e al movimento NOTAV della Val di Susa

Sabato 25 Febbraio si è svolta un’enorme manifestazione da Bussoleno a Susa lungo un percorso di otto chilometri: più di 75000 persone hanno espresso solidarietà a tutto il movimento No Tav e ai suoi arrestati, estendendo di fatto la lotta oltre la Val di Susa e il non-cantiere di Chiomonte. E’ chiaro, infatti, che non è più in gioco solo un interesse “localistico”, ma che in Val di Susa si gioca una partita che riguarda gli assetti fondamentali della democrazia: il rispetto del diritto alla salute, il rispetto dell’ambiente, la lotta alla mafia e alla speculazione. Si è vista una risposta ampia e solidale all’attacco repressivo voluto dal procuratore Caselli avvenuto il 26 gennaio scorso, che ha colpito 52 persone, tra cui 26 in carcere e 15 con misure cautelari. La giornata di sabato si è chiusa con le cariche della polizia all’interno della stazione di Porta Susa a Torino contro i manifestanti che stavano tornando nelle rispettive città. Al ritorno dalla Valle infatti i manifestanti si sono trovati i celerini schierati davanti ai binari del treno per Milano con la scusa di controllare i biglietti:  c’è stata una prima carica durante la contrattazione del prezzo del biglietto collettivo, poi una seconda, dalle spalle, quando la contrattazione era finita e i manifestanti stavano salendo sul treno. Sono stati lanciati lacrimogeni CS, vietati anche nei conflitti bellici perchè altamente nocivi, in stazione e addirittura all’interno dei vagoni: dietro a tutto questo troviamo un volto già noto alla cronaca e ai compagni, ovvero il solerte Spartaco Mortola, il macellaio della Diaz. Stamattina la situazione in Valle è precipitata: gli espropri dei terreni, necessari per ampliare il non cantiere Tav, sono stati anticipati di un giorno. Le Forze dell’ordine hanno militarizzato completamente la Valle e tentato di Prosegui la lettura »

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